Orchidee in vaso

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Oltre che su zattere di sughero, strutture e tronchi di legno, le orchidee vengono coltivate in Vaso, diventando oggetto di tutte le cure e manutenzioni che fanno capo a questa tipologia di coltivazione.

La scelta del vaso.

Il Vaso deve essere possibilmente in plastica trasparente, dal momento che anche la massa radicale delle Orchidee predilige la luce. La circostanza, tra l’altro, risulta utile perché consente di tenere sotto controllo la salute delle radici e lo stato del terriccio, al fine di cadenzare e regolare bene gli interventi di innaffiatura da cui, unitamente alla buona illuminazione, in larga misura dipende la salute dell’ Orchidea, senza valutare il contributo estetico delle radici che si intravedono.

L’esigenza di luce, con riguardo alla massa radicale, è una conseguenza del modo in cui vivono le Orchidee in natura, ossia con le radici in piena luce aggrappate ai tronchi e rami degli alberi, anche se non manca chi sostiene che alcune specie di Orchidee, tra cui le Phalaenopsis, possono essere invasate senza problemi anche in Vasi non trasparenti, purché in grado di assicurare una buona areazione e ossigenazione, dal momento che la luce risulterebbe indispensabile alle foglie e non alla massa radicale.

 

Habitat ideale.

Al fine di assicurare all’Orchidea un habitat caratterizzato da un certo grado di umidità, senza che le radici dimorano in acqua, in genere si provvede a dotare il Vaso di un sottovaso contenente argilla espansa imbevuta d’acqua, la quale evaporando umidifica la zona circostante l’ intera pianta. Contrariamente a quanto si possa pensare, la coltivazione delle piante in Vaso all’interno degli appartamenti, in qualche misura è più impegnativa della coltivazione in Vaso o terra piena a cielo aperto, in particolare per la mancanza dell’alternanza delle stagioni, che per alcune specie rappresenta un evento importate e salutare.

Pratiche colturali.

Ad ogni buon conto, come tutte le pianta d’appartamento, l’Orchidea coltivata in vaso ha bisogno di cure e manutenzioni, che spaziano dagli interventi di innaffiatura alla pulizia delle foglie, dagli interventi di potatura a quelli di rinvaso, dagli interventi di concimazione a quelli antiparassitari.

Annaffiature.

L’orchidea non necessita di molta acqua, pertanto in autunno gli interventi di annaffiatura vanno ridimensionati, d’inverso vanno completamente sospesi, mentre con molto buon senso vanno praticati nelle stagioni calde. In particolare, poiché le orchidee prediligono il caldo umido, ma temono le patologie fungine, in presenza di un clima estivo particolarmente asciutto o in presenta di termosifoni accessi, durante l’inverno, per le Orchidee in Vaso coltivate in casa, non devono mancare le salutati nebulizzazioni. Con riguardo alle orchidee coltivate in Vaso all’esterno, bisogna evitare gli interventi di innaffiatura durante le ore calde della stagione estiva. Circa la stagione invernale, andrebbero evitati gli interventi in costanza di gelate, ma come abbiamo detto, durante questa stagione, con riguardo alle Orchidee, è opportuno sospendere completamente le innaffiature, senza considerare che la maggior parte di esse, durante l’inverno vanno rincasate o ricoverate in serre, mentre solo limitatamente ad alcune specie potrebbe essere sufficiente provvedere ad interventi di pacciamatura, per proteggere le radici dalle gelate.

Pulizia delle foglie.

Alla pulizia delle foglie delle Orchidee coltivate all’esterno, sia in piena terra che in Vaso, provvede la natura con la pioggia, mentre per le Orchidee coltivate in casa a tanto bisogna provvedere manualmente, con un certa periodicità. Perché la pianta di Orchidea possa usufruire compiutamente dei benedici della luce del sole, non diretta, deve avere costantemente il fogliame pulito e privo di polvere.

Potatura: intervento poco gradito.

Circa gli interventi di potatura delle orchidee, anche per le Orchidee coltivate in Vaso, ci troviamo di fronte a tecniche inventate dall’ uomo per sue esigenze, ma sicuramente non graditissime alle piante. Pertanto, anche in assenza di interventi da parte dell’uomo, sarà la natura a fare il suo corso. Lo stelo il cui fiore ha compiuto il suo ciclo, va tagliato alla base o accorciato parzialmente a secondo che la specie non rifiorisce o rifiorisce sullo stesso stelo per una seconda volta, anche se la fioritura sullo stelo nuovo in ogni caso è da preferire, perché più rigogliosa e forte.

L'importanza del rinvaso.

Poiché parte degli elementi di cui si compone il substrato delle Orchidee coltivate in Vaso è costituito da materiale inerte, come polistirolo o gomma piuma, sono necessari frequenti interventi di rinvaso, per sostituire il terriccio che velocemente perde di fertilità, diciamo anche annualmente, possibilmente con l’arrivo della stagione primaverile.

Col rinvaso si provvede alla sostituzione del Vaso, con uno leggermente più grande, solo se la nuova grandezza della pianta lo richiede. Dopo l’ operazione di rinvaso dell'orchidea bisogna ricordasi di sospendere le innaffiature per una dozzina di giorni.

Fertilizzanti e interventi antiparassitari.

Anche se l’Orchidea è una specie poco esigente con riguardo agli elementi nutritivi, basti pensare a come vive di stenti in natura, per le Orchidee in Vaso, interventi fertilizzanti a basso dosaggio, a base di azoto, fosforo e potassio, variamente combinati, risultano utili per favorire la vegetazione e la fioritura, mentre gli interventi antiparassitari possono essere preventivi o concomitanti all’attacco da parte dei comuni parassiti animali. Al riguardo, è opportuno tenere presente che igiene, luce, e corretta manutenzione tengono lontano malattie e parassiti

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