Restauro degli infissi: fai da te, tecniche e prezzi

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Gli infissi in legno necessitano di un restauro periodico per conservare la funzionalità ed ovviare all’inevitabile deterioramento. Come fare? Quali sono i prezzi?

    Indice Articolo:
    1. Caratteristiche
    2. Manutenzione
      1. Pulizia
      2. Ritocco
      3. Ferramenta
      4. Gocciolatoi
      5. Guarnizioni
      6. Riverniciatura
    3. Restauro
      1. Preparazione
      2. Sverniciatura
      3. Riparazione danni
      4. Impregnante
      5. Vernice
    4. Prezzi
    5. Restauro infissi alluminio
    6. Restauro infissi in PVC

Restauro infissi: caratteristiche.

Restaurare gli infissi è senza dubbio un' operazione importante che andrebbe compiuta periodicamente, per preservarne funzionamento e durata.

Il restauro necessita di una serie di interventi programmati da effettuare a scadenze prefissate.

Naturalmente l’entità e la cadenza di detti interventi dipenderà dalla zona climatica e dalla tipologia degli infissi stessi e sostanzialmente dal materiale con cui essi sono stati realizzati.

Tutti i serramenti, infatti, necessitano di manutenzione periodica, ma in particolare gli infissi in legno, essendo costruiti con un elemento in qualche maniera vivo, sono quelli maggiormente soggetti nel tempo ad alterazioni della loro forma e dimensioni per cui necessitano di cospicui interventi di manutenzione correttiva o restauro oltre ai comuni interventi di manutenzione preventiva.

Manutenzione degli infissi in legno.

Gli infissi in legno, prima di procedere ad un vero e proprio restauro da effettuare per cambiare l’aspetto degli infissi e soprattutto per mantenere efficiente l'isolamento termo acustico, necessitano di una manutenzione periodica che prevede:

Pulizia.

Quello di pulizia è un intervento che va effettuato con cadenza trimestrale. Gli agenti inquinanti contenuti nell’atmosfera contengono prodotti acidi fortemente aggressivi e, trasportati da pioggia e vento, si depositano sulla superficie esterna degli infissi. Col tempo essi deteriorano la vernice protettiva e il legno stesso. Per tale motivo occorre una periodica pulizia che si effettua con acqua, detergenti saponosi neutri, spazzole con setole morbide e stracci.

Non vanno assolutamente utilizzati detergenti aggressivi che contengono alcool, ammoniaca, aceto o qualsivoglia altro componente che possa reagire con la vernice e determinarne lo scrostamento dalla superficie del legno dell’infisso.

E’ possibile utilizzare anche apparati che generano vapore sul tipo della “ vaporella “ ma occorre che la spazzola sia mantenuta, durante le operazioni di pulizia, ad una distanza di almeno 30 cm dalla vernice altrimenti la temperatura elevata potrebbe indurne il distacco dal legno. Detti apparati non andranno utilizzati se le temperature esterne scendono sotto lo zero perché lo shock termico produrrebbe il medesimo effetto.

La pulizia dovrà interessare anche la ferramenta ossia maniglia e cerniere dell’infisso. Anche per loro occorrerà usare prodotti non aggressivi perché non dovrà essere intaccata la loro protezione superficiale contro la corrosione. L’ideale è usare acqua e sapone neutro con accurata asciugatura finale con un straccio morbido.

Ritocco delle parti verniciate.

L'intervento di ritocco va eseguito con cadenza semestrale sulla vernice che comincia a scrostarsi. Presuppone una attenta osservazione dell’infisso al fine di individuare possibili interruzioni, ammaccature, scrostamenti, fessurazioni del film di vernice che ricopre il legno dell’infisso. E' proprio lo strato di vernice, infatti, che protegge il legno dalla azione distruttrice operata da acqua e radiazioni Ultra Violette contenute nei raggi solari.

Per portare a termine l’operazione occorrerà avere a disposizione:

  • Vernice.
  • Carta vetrata a grana fine.
  • Pennellino da ritocco.

Il ritocco presuppone:

  • una preliminare operazione di pulizia.
  • Una leggera scartavetratura dell’aria localizzata, per affinare i bordi della fessurazione,
  • L’applicazione di strato localizzato di vernice (possibilmente uguale a quella di fondo).
  • A ritocco asciutto (occorreranno circa 12 ore) si stenderà una seconda mano.

Manutenzione della ferramenta.

Las manutenzione delle ferramenta viene fatta con cadenza annuale. Le parti metalliche dell’infisso che sono a movimento vanno in questa occasione scrupolosamente osservate e, se fuori registro, risistemate.

Si procede anche al loro ingrassaggio servendosi di vasellina o grasso. Sono sconsigliati gli spray sbloccanti che seccandosi aumentano l’attrito tra le parti in movimento anziché ridurlo.

La registrazione dei meccanismi di chiusura e sospensione elimina di solito tutta quella serie di inconvenienti causati da deformazioni della sagoma dell’infisso o dei loro meccanismi di aggancio e quindi:

  • cattivo allineamento delle ante;
  • difficoltà di chiusura dell’infisso ( sforzo eccessivo );
  • ante che urtano tra loro, sul telaio fisso o sul montante centrale.

Verifica dei gocciolatoi.

I gocciolatoi sono dispositivi in alluminio posizionati sui montanti dell’infisso che hanno la funzione di evacuazione dell’acqua piovana. L’intervento che viene fatto con cadenza annuale.

Consiste nel:

  • pulire esternamente ed internamente il gocciolatoio ed eventualmente liberarlo da eventuali corpi estranei;
  • liberare, con l’ausilio di un cacciavite sottile, dagli intasamenti fori ed asolature per lo scarico dell’acqua;
  • controllare ed eventualmente ripristinare con silicone il giunto montante dell’infisso gocciolatoio in maniera da evitare possibili infiltrazioni di acqua nella casa.

Ovviamente tutte le operazioni descritte vanno fatte con la massima attenzione per evitare che colpi o urti possano danneggiare lo strato di vernice che ricopre l’infisso. Se ciò dovesse accadere occorrerà praticare un ritocco con la tecnica precedentemente descritta.

Verifica delle guarnizioni.

Le guarnizioni vanno verificate con cadenza annuale. Va detto che i vecchi infissi in legno erano privi di guarnizione di tenuta che invece sono presenti e considerate indispensabili in quelli di nuova costruzione.

Nelle operazioni di verifica dopo la pulizia con acqua sapone neutro e spugnetta se ne valuta attentamente integrità ed elasticità. In caso di rottura e/o indurimento le guarnizioni andranno sostituite. I ricambi sono solitamente resi disponibili dai costruttori dell’infisso.

Una volta terminata la verifica ed eventuali sostituzioni si completerà il lavoro strofinandole delicatamente con uno panno morbido su cui si è spruzzato uno spray al silicone. La patina di siliconi che così le ricoprirà le conserverà morbide ed asciutte nel tempo.

Approfondisci le caratteristiche delle guarnizioni per finestre.

Rinfresco: la riverniciatura dell'infisso.

Intervento che dovrà effettuarsi con cadenza triennale (dato indicativo che può variare in più o in meno in maniera anche consistente con: l’esposizione, il tipo di pittura, il legno dell’infisso). Consiste in una riverniciatura completa della finestra. Si procede come segue:

  • si lava l’infisso con acqua e sapone neutro;
  • dopo accurata asciugatura si effettua un passaggio con carta vetrata a grana molto fine ( 150 ) per rimuovere asperità ed ogni traccia di deposito superficiale;
  • spolveratura;
  • si protegge con carta gommata da carrozziere vetri e ferramenta;
  • si da una mano di vernice con un pennello a setole morbide e si lascia asciugare.

Rinnovo o restauro fai da te degli infissi in legno.

L'operazione di restauro, al contrario della manutenzione preventiva, non è possibile pianificarne la cadenza. Occorrerà farlo quando si reputa che la vernice dell’infisso ed il legno sia eccessivamente rovinato.

E’ una operazione abbastanza complessa ed articolata e pertanto per lavorare in tutta comodità conviene smontare l’infisso e poggiarlo su dei cavalletti che costituiranno un adeguato piano di appoggio. Per evitare di macchiare con la vernice pavimento e ferramenta si ricopre il primo con un telo in plastica e si incarta la seconda con carta gommata da carrozziere.

L’occorrente per questa lavorazione è:
  • Vernice. Conviene scegliere una lacca di buona qualità per gli infissi esterni che fornisce buona protezione e una vernice ad acqua per gli interni che non rilascia sostanze tossiche ma è più delicata.
  • Acqua ragia.
  • Impregnante.
  • Carta vetrata di varia grana.
  • Sverniciatore chimico, Si acquista nei negozi di vernici specializzati.
  • Set di pennelli di varie dimensioni ed eventualmente un piccolo rullo per verniciare superfici piane estese.
  • Raschietto.
  • Spatola.
  • Levigatrice orbitale. Non è indispensabile. Facilita il lavoro ma può essere sostituita da carta vetrata montata su un tassello di dimensioni opportune.
Kit di protezione: guanti in gomma, mascherina di protezione degli occhi, grembiule da lavoro.

Il procedimento è abbastanza lungo e impegnativo, ma da buone soddisfazioni!

Passo 1: preparazione.

Indossate i guanti e rimuovete uno di seguito all’altro gli infissi da restaurare e rimuovete i vetri e le parti metalliche. Se il telaio prevede le guide che ospitano il vetro, basta sfilarlo con cautela.

Se il vetro è fissato al telaio con lo stucco, bisogna rimuovere quest’ultimo con l’ausilio dello scalpello, facendo attenzione al vetro ed ai chiodini da vetro affogati nello stucco, mentre con l’ausilio dei giravite rimuovete le parti metalliche, come serratura e cerniere.

Passo 2: sverniciatura.

La sverniciatura serve per mettere a nudo il legno e deve essere effettuata con prodotti e/o attrezzi adatti al tipo di legno e di vernice da rimuovere. E’ un’operazione importante per ottenere un buon risultato finale poichè solo un legno completamente pulito riesce ad assorbire l’impregnante, che lo proteggerà da agenti atmosferici, muffe e funghi, in modo uniforme e nel tempo.

  • Si ricopre, servendosi di un pennello piatto di medie dimensioni, con uno sverniciatore chimico l’intera superficie verniciata dell’infisso. Gli sverniciatori possono essere tossici ed urticanti e perciò si effettuerà l’operazione proteggendosi con guanti in gomma, occhiali e un grembiule. Lo sverniciatore va applicato stendendo uno strato abbastanza spesso per evitare che secchi troppo rapidamente senza agire completamente.
  • Si lascia agire il prodotto per il tempo necessario (lo si legge nelle istruzioni) fino a che non si stacca dal legno.
  • Con spatola e raschietto si stacca la vernice scrostata facendo attenzione a non danneggiare il legno.
  • Si ripete l’operazione fino a che tutta la superficie dell’infisso risulti completamente a nudo.
  • Con levigatrice orbitale corredata da un disco di carta a grana grossa ( 50 0 60 ) o semplicemente con carta vetrata montata su un tassello di legno di qualche centimetro si elimina il sottile strato (il più superficiale) di legno rovinato da muffe ed ultra violetti.
  • Si leviga accuratamente la superficie di legno e
Esistono in commercio due tipi di sverniciatori: quelli termici e quelli chimici. Per un lavoro fai da te è consigliabile lo sverniciatore chimico, più facile da utilizzare. Gli sverniciatori termici, che funzionano con un apposito apparecchio che utilizza fiamma o aria calda per eliminare la vecchia vernice, sono più adatti agli operatori specializzati.

Passo 3: riparare i danni.

Può capitare che il legno si presenti di colore più scuro in alcuni punti, segno di infiltrazioni di acqua, o può presentare gli inequivocabili forellini dei tarli.

Occorre allora una rapida riparazione:

  • Con l’ausilio del punteruolo, scalpello e martello, provvedete a rimuovere eventuali parti di legno marcito o comunque danneggiato a seguito degli sbalzi termici e dell’azione degli agenti atmosferici.
  • Spazzolate le parti interessate in modo da rimuovere ogni residuo di trucioli e di polvere.
  • Con un pennello trattate le parti danneggiate con il conservante per legno e aspettate che si asciughi.
  • In presenza di tarli applicate invece un antitarlo per il legno.
  • Con un buon stucco per legno si livellano fenditure, crepe e dislivelli
Mescolate allo stucco un indurente a base di resina, secondo le dosi consigliate e riportate dalle istruzione allegate alla confezione. Con l’ausilio delle spatole provvedete a otturare i pori e le eventuali scheggiature e parti marce e danneggiate che avete precedentemente rimosso. Per le parti danneggiate sarà necessario intervenire con più mani di stucco, aspettando ogni volta che lo stucco della mano precedente sia perfettamente asciutto.
  • Quando anche lo stucco dell’ultima mano è asciutto, con uno straccetto umido provvedete a togliere lo stucco in eccesso.
  • Lasciate trascorrere alcuni minuti in modo da far asciugare le tracce di umido lasciate dallo straccetto e carteggiate le zone interessate con carta vetrata a grana man mano più sottile fino ad ottenere superfici adeguatamente lisce.
  • Una volta terminato, passate uno straccetto morbido per rimuovere ogni residuo di polvere.

Passo 4: impregnante.

Questo, generalmente olio di lino cotto, proteggerà il legno da efflorescenze di muffe e dall’azione disgregatrice degli UV.

  • Con un pennello non ancora utilizzato date la prima mano di vernice impregnante, fino ad attenere un colore uniforme per l’ intero telaio e aspettate il tempo necessario perché la vernice asciughi completamente.
  • Carteggiate con carta molto sottile, spolverate e date ancora una o due mani di vernice lasciando asciugare bene tra l’una e l’altra.
Poiché gli impregnanti possono essere trasparenti o colorati è consigliabile fare una piccola prova per verificare il colore

Passo 5: rifinitura e vernice.

  • Dopo accurata spolveratura si stende la prima mano di vernice avendo cura di diluirla con un volume di acqua ragia pari a circa il 50% del suo.
  • Si lascia asciugare in ambiente secco e senza polvere per il tempo necessario.
  • Si carteggia e successivamente si spolvera ed infine si da l’ultima mano di vernice questa volta non diluita,
  • Si lascia asciugare ed il lavoro è terminato, non resta che montare il vetro, le parti metalliche e riposizionare la finestra nel proprio vano.

Infissi nuovi o restauro dei vecchi? I prezzi.

I moderni infissi in pvc o alluminio presentano molti vantaggi, ottimo isolamento termico, poca manutenzione resistenza agli agenti atmosferici, ma non raggiungono il calore e la bellezza di un infisso in legno. Ovviamente il legno è un materiale naturale ed è quindi più costoso e necessita oltre di continua manutenzione anche di periodici restauri.

Se il lavoro di restauro degli infissi in legno viene fatto dal falegname la spesa risulta particolarmente onerosa, in media bisogna calcolare 30 euro al mq.

Per un lavoro fai da te i prezzi sono molto contenuti. A scopo indicativo, per il restauro degli infissi di un appartamento medio-piccolo (diciamo 3-4 finestre e 2 balconi) il costo per l'acquisto dell'occorrente è prossimo ai 100-120 euro :

  • 10-15 euro per lo sverniciatore,
  • 5-7 euro di carta vetrata,
  • 15 euro circa per l’impregnante,
  • 7-8 euro circa per lo stucco,
  • 20-30 euro di vernice,
  • circa 20 euro per spese varie.

Restauro infissi in alluminio.

L'alluminio è un materiale che non è soggetto a ruggine e non viene attaccato facilmente dagli agenti esterni. Tuttavia anche l'alluminio può graffiarsi ed è soggetto all'azione degli acidi.

L'alluminio non può essere soggetto ad interventi di restauro, ma necessita di una grande manutenzione per conservare la miglior condizione possibile.

Anche per gli infissi in alluminio la pulizia è fondamentale e viene effettuata tre quattro volte l'anno.

Ogni tre mesi è necessario verificare l'integrità delle guarnizioni ed ogni anno occorre controllare i meccanismi di chiusura dell’infisso e gli sgocciolatoi.

Restauro infissi in PVC.

Il PVC è un materiale plastico molto resistente all'usura ed agli agenti atmosferici. Gli infissi in tale materiale, pertanto richiedono una leggera manutenzione e nessun intervento di restauro.

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