Guarnizioni per finestre

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Le guarnizioni per le finestre contribuiscono a migliorare l’isolamento termoacustico dell’ambiente nonché ad attutire i fastidiosi rumori, quando le ante vengono chiuse senza la dovuta delicatezza. Scopriamo i materiali in cui sono disponibili e come vengono montate.

    Indice Articolo:
    1. Cosa sono?
    2. Caratteristiche
    3. Materiali
    4. Montaggio
    5. Manutenzione

Cosa sono le guarnizioni per finestre?

Sono elementi che, inseriti tra due superfici, hanno il compito di impedire o quantomeno limitare in maniera significativa il passaggio tra di esse di un fluido sia liquido che gassoso. Sono guarnizioni specifiche per finestre e quindi le superfici saranno quelle delle ante (o dell’anta) e del telaio della finestra ed i fluidi il cui passaggio devono contenere saranno l’aria spinta dal vento esterno e la pioggia.

Quindi riassumendo le guarnizioni per finestre sono elementi che si montano o sulle ante o sul contro telaio di una finestra o anche su entrambi per impedire o limitare il passaggio dell’aria e anche dell’acqua in caso di eventi atmosferici come pioggia o neve.

Il loro compito perciò è di:

  • contribuire a mantenere costante la temperatura dell’ambiente che racchiudono;
  • isolarlo acusticamente
  • impedire che vi penetri acqua piovana.

Esse sono necessarie perché nonostante l’elevata precisione con cui attualmente vengono realizzate la parte fissa (telaio) e quella mobile (ante) di una finestra occorre sempre, per un corretto funzionamento, prevedere una certa tolleranza delle misure. Da qui la necessità delle guarnizioni che consentono grazie alla loro elasticità di assicurare un contatto continuo tra telaio ed anta.

Caratteristiche delle guarnizioni.

Le caratteristiche salienti che una buona guarnizione per finestra deve possedere sono:

  • Basso valore di deformazione permanente residua. La deformazione permanente residua è la differenza percentuale tra lo spessore originario della guarnizione e lo spessore della stessa dopo che è stata sottoposta ad un ciclo di compressioni simili a quelle cui viene sottoposta in condizioni normali di lavoro. Essa quindi da conto di quanto la guarnizione sia capace di ritornare alle sue dimensioni originarie dopo un ciclo di lavoro. Bassi valori del parametro sono il segno di elevata qualità del prodotto.
  • Bassi valori di resilienza. Ossia velocità a riacquistare la forma e la dimensione di partenza una volta che viene meno lo sforzo di compressione che si esercita su di essa.
  • Bassi valori di allungamento per effetto delle variazioni termiche. Le guarnizioni delle finestre possono essere sottoposte ad escursioni termiche anche considerevoli e perciò per assicurare una efficiente tenuta devono essere poco sensibili alle variazioni volumetriche con la temperatura.
  • Resistenza all’invecchiamento. Una guarnizione deve assicurare per un lasso di tempo ragionevolmente lungo la capacità di conservare le proprie caratteristiche originarie nonostante il logorio provocato da: shock termici, raggi UV, agenti inquinanti, logorio da fatica, etc.
  • Durezza adeguata. Una guarnizione morbida richiede poco sforzo per il serraggio dell’anta. Ma le caratteristiche meccaniche di un elemento solitamente peggiorano sensibilmente al suo diminuire. Pertanto bisogna realizzare le guarnizioni con il giusto compromesso tra durezza contenuta e buone caratteristiche meccaniche.

Materiali di realizzazione di questi isolanti.

Le guarnizioni per finestre sono realizzate con un processo di estrusione partendo da vari materiali.

Di seguito riportiamo qualcuno dei più comuni:

  • Plastomero. Si ottiene partendo dal PVC (Cloruro di PoliVinile) a cui vengono aggiunti prodotti plastificanti per aumentarne la flessibilità. Per giuntare i vari segmenti della guarnizione si effettuano delle saldature. L’invecchiamento e gli shock termici volatilizzano i plastificanti e la guarnizione perde di flessibilità.
  • Elastomero termoplastico. Sono di solito copolimeri di stirene e butadiene. Sopportano in maniera egregia l’invecchiamento e sono economiche da prodursi. Si giuntano facilmente per saldatura.
  • Elastomeri termoindurenti o vulcanizzabili. Sono i più usati per le loro ottime caratteristiche non sono però saldabili e le giunzioni si possono fare per incollaggio o con un processo di vulcanizzazione; a questa categoria appartiene il neoprene ed il Dutral.

Di recente concezione è un tipo di guarnizione che viene realizzata per estrusione di due distinti materiali legati insieme. Una parte è PVC, quindi più rigida, serve ad ancorarla per scorrimento o a pressione al serramento, una parte più flessibile (elastomero o plastomero) funge da guarnizione vera e propria.

Come sono montate le guarnizioni per finestre.

Le guarnizioni per finestra possono avere forma e dimensioni anche molto differenti tra loro che sono dettate essenzialmente da come costruttivamente è realizzata la finestra su cui andranno collocate.

Nel caso di finestre a battente con apertura all’interno che è la tipologia più diffusa nel nostro paese le guarnizioni possono essere montate:

  • Con battuta a gradino. Su anta e telaio vengono infilate a pressione, in un apposito alloggio, due guarnizioni aventi sezione di dimensione contenuta. Quando la finestra viene chiusa le guarnizioni si schiacciano ed assicurano la tenuta. Lo svantaggio di questa disposizione è che, con vento consistente, l’anta tende ad allontanarsi dal controtelaio murato alla parete ed a penetrare all’interno dell’appartamento (il valore della pressione esterna supera quella interna). In questa condizione la pressione sulla guarnizione diminuisce e conseguentemente si indebolisce la sua funzione di tenuta. Inoltre l’acqua piovana che si accumula tra telaio ed anta può penetrare facilmente all’interno dell’abitazione.

Con battuta a giunto aperto. Questa configurazione prevede un’unica guarnizione con sezione ragionevolmente grande che è posizionata a pressione in un apposito incavo del controtelaio murato alla parete. Nell’anta è poi ricavato, per lo scopo, un apposito piano su cui la guarnizione appoggerà quando la finestra viene chiusa. La tenuta della guarnizione sarà assicurata dalla stessa pressione che il vento esercita sull’infisso. La guarnizione è per tale scopo posizionata in maniera tale da dividere l’area della superficie di sovrapposizione tra anta e telaio in due parti più o meno uguali e una parte di detta area verrà messa in comunicazione con l’esterno (quella prima della guarnizione). Essa sarà perciò soggetta ad una pressione che è la stessa di quella esterna. Di conseguenza l’azione del vento aumenterà la tenuta della guarnizione. Inoltre, se si dimensiona in maniera ragionevolmente grande lo spazio che è in corrispondenza con l’esterno, l’acqua piovana scivolerà al di fuori per effetto della gravità.

Per quanto riguarda il montaggio delle guarnizioni esso può essere realizzato per:

  • scorrimento, se sul telaio ed ante della finestra sono state realizzate delle apposite sedi in cui è possibile infilarle;
  • a pressione, se sul serramento sono state realizzate delle sedi in cui esse posso essere introdotte esercitando una adeguata pressione.

Manutenzione e sostituzione: per guarnizioni sempre efficienti.

Per conservare l’efficienza delle guarnizioni per finestre è necessaria una pulizia periodica per eliminare polvere ed inquinanti con con spray siliconico o vasellina. 

Puoi approfondire come effettuare la manutenzione delle finestre.

In ogni caso col tempo le guarnizioni si consumano perdendo la loro elasticità per cui vanno controllate e sostituite.

La sostituzione è un’operazione semplice che può essere fatta con la tecnica del fai da te. Il primo passo è procurarsi le guarnizioni badando che siano assolutamente identiche a quelle originali.

Il loro acquisto si potrà effettuare presso l’azienda che ha prodotto l’infisso o un suo distributore. Si procede poi eliminando le guarnizioni usurate. Dopo aver pulito con minuzia le scanalature su ante e telaio fisso su cui sono collocate si passa al montaggio delle nuove che si effettua in maniera più che semplice o per introduzione a pressione o infilandole.

 

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