Le piante grasse si riproducono essenzialmente per talea e per innesto, tecniche agamiche che assicurano nuove piante con le stesse caratteristiche genetiche della pianta madre, e in misura minore per seme, in quanto le succulente sono un po’ avare di fioritura e quindi di semi, anche se in natura la riproduzione per seme rappresenta la regola.
Sebbene in presenza di una talea prelevata con attrezzi adatti e sterilizzati, nel periodo giusto (primavera) da una pianta grassa in salute, le probabilità di radicamento sono più che buone, il mercato offre dei cosiddetti ormoni radicanti, sotto forma di polvere, allo stato liquido o gelatinoso, che “aiutano e stimolano” il radicamento di talee difficili, per specie di pianta, stato di salute della stessa, per condizioni climatiche particolarmente avverse, ecc.
Pertanto, il ricorso a questi stimolatori non è sempre necessario e giustificato.
Bisogna fare in modo che l’ ormone in polvere venga assorbito esclusivamente dalla ferita conseguenza del taglio eseguito per prelevare la talea dalla pianta donante, facendo attenzione che residui di ormoni non restino attaccati alla corteccia della talea, la cui presenza finirebbe per compromettere la salute delle nuove radice, qualora queste ultime dovessero venire a contatto con i predetti residui di ormoni radicanti.
Aggiungiamo che, solo l’utilizzo nella “giusta dose” di ormoni radicanti contribuisce al radicamento; il mancato rispetto di questa condizione può compromettere l’esito dell’operazione.
Il periodo indicato per prelevare le talee inizia con la primavera inoltrata e prosegue durante tutta l'estate.
La moltiplicazione delle piante grasse può avvenire per talea di foglia, per talea di fusto e per divisione di cespo, rispettivamente con riguardo a piante grasse con foglie carnose, a piante grasse adeguatamente ramificate e a piante con germogli radicati. Come talea si possono utilizzare foglie, parte di esse o altre parti della piante, comprese quelle staccatesi accidentalmente a seguito di temporali, con eccezione dei cactus, per i quali bisogna prelevare un germoglio. |
Con eccezione dei germogli di cactus, che essendo in possesso di radice vanno direttamente invasati, le talee vanno interrate in un substrato a base di sabbia, come abbiamo già detto, dopo 15 - 20 di giorni dal prelievo, al fine di favorire la cicatrizzazione della ferita.
In realtà, anche le talee fogliari possono essere interrate subito dopo essere state prelevate, dal momento che l’operazione non prevede tagli e quindi vere ferite.
Le fogli destinate alla moltiplicazione della specie, vengono prelevate a mezzo di uno “strappo”, che non produce ferite che necessitano di tempo per asciugarsi. |
Per una guida passo passo sulla tecnica di riproduzione per talea, potete consultare la pagina: "Talea".
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