L'illuminazione della casa, ma anche di un ambiente esterno, può considerarsi parte integrante dell’arredamento. La scelta dei punti luce, e dei dispositivi da utilizzare infatti condiziona e definisce l'abitabilità e vivibilità degli spazi. Vediamo dunque quali sono le varie tipologie e quali i sistemi più adatti per interni ed esterni.
L’illuminazione o in termini più precisi un sistema di illuminazione è l’insieme di tutti gli elementi mediante i quali si fornisce luce ad un ambiente, nello specifico una casa o un giardino. Luce che si ottiene indirizzando flussi luminosi che possono essere:
Naturali e quindi provenienti dal sole e perciò indirizzati all’ambiente attraverso speciali elementi architettonici come possono essere finestre, abbaini, vetrate, etc.
Artificiali e perciò irradiati da apparati che, in tempi moderni, convertono in radiazioni luminose l’energia elettrica. Un dispositivo illuminante è un apparato più o meno complesso e di varia forma e dimensione costituito da molti elementi come: lampade, portalampade, impianto elettrico, struttura, etc. (come ad esempio un lampadario).
La disciplina che ci fornisce il supporto teorico e tecnico necessario alla realizzazione dell’illuminazione delle case è l’illuminotecnica. Va però chiarito che la sola conoscenza dell’illuminotecnica non basta a realizzare un buon progetto di illuminazione, ma va integrata con quella di diverse altre discipline come:
Elettrotecnica. Consente di dimensionare e scegliere le sorgenti luminose artificiali ossia le lampade e gli impianti a corrente elettrica che le alimentano.
Fotometria. Permette di definire e misurare alcune grandezze fisiche tipiche delle radiazioni elettromagnetiche (a cui appartengono le radiazioni luminose) valutate tenendo conto della curva di risposta dell’occhio umano che ha la capacità di captare solo le radiazioni con lunghezze d’onda comprese tra 400 ed 800 miliardesimi di metro.
Architettura e design. Consentono di poter scegliere e dimensionare non solo gli elementi architettonici che permettono alla luce del sole di illuminare la casa ma anche di poter dimensionare e disporre le sorgenti luminose, sia naturali che artificiali, nella maniera più idonea tenendo conto che l’illuminazione non è solo quantitativa ma anche qualitativa. Chiariamo. Da molti anni è palese a stilisti ed architetti che la percezione della illuminazione non è solo fisiologica ma anche psicologica. Pertanto giocando in maniera opportuna su disposizione ed intensità delle sorgenti luminose nonché sulla direzione di flussi luminosi si può dare agli ambienti illuminati una percezione, a coloro che ne fruiscono, differente dalla loro reale conformazione. Ad esempio una parete di fondo illuminata conferisce ad una stanza profondità maggiore di quanto realmente ne abbia. In definitiva quindi l’illuminazione, in qualche maniera, può essere pensata come una parte integrante dell’arredamento in grado di incidere in maniera tangibile sull’estetica e la vivibilità degli ambienti.
Normativa legislativa. Impone vincoli per motivi di sicurezza (fondamentalmente nella progettazione dell’illuminazione di locali pubblici) e per considerazioni di risparmio energetico dato che l’energia elettrica spesa per illuminazione è circa il 19% del consumo totale e vale più o meno 2 miliardi di kWh.
Tipologie di illuminazione.
Da quanto fin qui si è detto dovrebbe essere abbastanza chiaro che non esiste un’unica maniera per illuminare un ambiente e che la realizzazione di detta illuminazione dipende strettamente dalle esigenze di coloro che vivono nell’ambiente stesso. Se poi, a tutto questo, si aggiunge la considerazione che i dispositivi illuminanti sono svariati, si comprende come le tipologie di illuminazione sono numerose e vari sono i criteri di diversificazione.
Di seguito le più comuni.
In funzione delle caratteristiche e delle mansioni che dovrà possedere il flusso illuminante avremo:
Illuminazione funzionale. Ha lo scopo di rendere possibile le attività a cui di norma è destinato un particolare ambiente. Come ad esempio preparare le pietanze in una cucina.
Illuminazione decorativa. Serve a caratterizzare, dare risalto ed enfatizzare alcuni particolari dell’arredo. Quindi disposizione e modulazione sono a cura dell’architetto o stilista che ha curato l’arredo.
Illuminazione di accento. Serve a puntualizzare alcuni dettagli della stanza come possono essere: quadri, sculture, foto, etc. In maniera che l’occhio di un possibile ospite cada immediatamente su di loro.
Illuminazione di ambientazione. Fornisce all’ambiente luce diffusa che appiattisce le ombre e non esalta alcun dettaglio. Pertanto si utilizza come fondo abbinandola ad altre sorgenti.
In funzione del tipo di lampade di cui è dotato il dispositivo illuminante avremo:
Illuminazione a lampade ad incandescenza. Utilizza come sorgenti illuminanti le lampade ad incandescenza. Queste sono costituite da un globo di vetro in cui è stato fatto il vuoto in cui si trova un filamento ad elevata resistenza. Applicando una tensione ai capi del filamento questo per effetto Joule si riscalda e raggiunge temperature di circa 2500°C temperatura a cui emette radiazioni nello spettro del visibile. Fino a poco tempo fa erano le sorgenti luminose più diffuse ora sono state gradualmente ritirate dal commercio secondo una direttiva UE per questioni di risparmio energetico.
Illuminazione a lampade alogene. Le lampade alogene sostituiscono le lampade ad incandescenza ed in realtà sono una particolare categoria di queste. Sono costituite anch’esse da un bulbo di vetro in quarzo in cui è posizionato un filamento in tungsteno ma il bulbo è riempito da un alogenuro (composto degli alogeni come iodio o bromo) gassoso. Grazie al “ciclo alogeno“ che si innesca il filamento può essere portato a temperature più elevate di quello delle lampade ad incandescenza senza sublimare (passare direttamente alla fase vapore senza passare per quella liquida). Hanno come caratteristiche vantaggiose: basso consumo energetico, discreta durata, forma contenuta e modellabile secondo esigenze, emissione di luce più bianca delle normali ad incandescenza. Per contro: emettono nell’infrarosso e quindi producono calore ed emettono nell’ultravioletto le cui radiazioni sono dannose alla salute.
Illuminazione a lampade fluorescenti. Sono note anche come lampade a risparmio energetico e sono l’evoluzione tecnologica dei vecchi neon lineari e circolari che negli anni trascorsi si utilizzavano per illuminare le cucine che erano gli ambienti dove la luce artificiale è in funzione per più tempo nell’arco della giornata. Con l’evoluzione delle tecniche di realizzazione è possibile ottenerle: di ogni forma, di dimensioni contenute e con emissione sia bianca a luce fredda sia con tonalità più calde nel giallo arancio.
Illuminazione a Led. Sono le più recenti e costituiscono una vera e propria rivoluzione sia in termini di consumo e perciò di risparmio energetico che per durata e quindi con riduzione di rifiuti da smaltire. Rifiuti che comunque sono meno pericolosi di quelli prodotti dalle lampade fluorescenti perché privi di mercurio. Hanno lo svantaggio di essere attualmente ancora care se paragonate alle altre tipologie.
In funzione di come e dove sono posizionati nell’ambiente i dispositivi illuminanti avremo:
Illuminazione con lampade a sospensione. L’esempio tipico è costituito dal classico lampadario che pende al centro della stanza o in una zona di questa dove è posizionato un tavolo. Poiché sono prive di una superficie posteriore riflettente (sono solitamente lontani dal soffitto) forniscono una luce fioca che appiattisce le ombre. Pertanto, solitamente, richiedono illuminazione integrativa.
Illuminazione con lampade da parete. Sono montate addossate a pareti (soffitto o mura verticali). L’esempio tipico sono le plafoniere o le applique. Posso diffondere la luce in maniera diretta o in maniera indiretta dopo riflessione sulla parete su cui sono addossate.
Illuminazione con lampade da terra. Generalmente contribuiscono all’illuminazione di un ambiente creando angoli appartati come accade quando le si posiziona in prossimità di una poltrona. Non sono adatte ad ambienti angusti ed a bagni e cucine.
Illuminazione con lampade da tavola. Richiedono un piano di appoggio orizzontale come un tavolo o una scrivania o un comodino e servono ad illuminare una zona di lavoro o un'area limitata di una camera da letto.
Illuminazione a controsoffittatura. E’ costituita da faretti che sono incassati in punti strategici di una controsoffittatura. La scelta delle loro caratteristiche e dimensioni è effettuata tenendo conto delle necessità specifiche e delle caratteristiche degli arredi. Sono comodi nel bagno per proiettare luce sul lavabo.
Sistemi per illuminare gli ambienti interni.
Di seguito forniamo un esempio di massima su come andrebbe illuminato un appartamento tipo.
Corridoio.
Solitamente è angusto più lungo che largo e privo di finestre e quindi di luce naturale. La funzione principale dell’illuminazione è perciò la sicurezza delle persone e la possibilità di potersi orientare con facilità. Con tali presupposti vi è necessità di illuminazione consistente ma diffusa, sono perciò consigliabili dispositivi illuminanti a parete o a soffitto come applique o plafoniere.
Soggiorno/Salotto.
Sono gli ambienti in cui con vari scopi si soggiorna più tempo. Offrono la possibilità di molti spazi separati e per tale motivo l’illuminazione è influenzata in maniera consistente da come è realizzato l’arredamento. Solitamente si utilizza un dispositivo illuminante sospeso al centro della stanza o posizionato sul tavolo su cui si pranza e molte lampade da terra a formare vari angoli in prossimità di divani o poltrone.
Cucina.
Anche in cucina di solito si utilizza un dispositivo al centro della stanza ma più frequentemente del tipo a plafoniere a soffitto più che sospeso. I vari spazi di lavoro saranno illuminati da faretti incassati nel controsoffitto o nella cornice dei mobili stessi. La cappa per normativa di sicurezza recherà faretti incassati che illumineranno il piano del fornello.
Deve essere ben illuminato da una luce diffusa che può essere fornita da una plafoniere a soffitto. Illuminazioni ausiliarie illumineranno vasca da bagno, doccia e lavabo. Lo specchio è normalmente circondato da lampadine per fornire immagini il più possibile nitide.
Stanza da letto.
Luce soffusa centrale e lampade da tavolo sui comodini per poter permettere una comoda lettura a letto, meglio se dotate di regolatori di intensità. Se si dispone di un televisore nella stanza può risultare comodo un faretto direzionale che lo illumini.
Sistemi di illuminazione per esterno.
La giusta illuminazione è importante per tutti gli ambienti, compreso gli spazi esterni, come terrazzi, balconi e giardini
L’illuminazione degli spazi esterni ha principalmente la funzione di rendere sicuri e percorribili con facilità i luoghi di accesso per cui deve avere caratteristiche di potenza e di rendere nitidi i dettagli dei possibili ostacoli.
Deve inoltre rendere fruibili i luoghi di ritrovo e creare un ambiente riposante, dal piacevole impatto visivo, mettendo in rilievo particolari di fiori e di piante, valorizzando determinate aree, senza però sprechi di energia.
Per illuminare punti particolari è possibile utilizzare lampade da terra o faretti a Led colorati, mentre per illuminare la facciata o eventuali scali è opportuno posizionare delle lampade da parete o da soffitto a basso consumo energetico o ad energia solare.
Nel caso nel giardino è presente una piscina piscina esistono poi delle lampade ad immersione.
Gli apparati illuminanti devono essere opportunamente schermati per evitare guasti e corti circuiti provocati da acqua ed umidità.
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