Un buon interruttore differenziale è parte importantissima per la sicurezza di un impianto elettrico. Oltre all’interruttore magnetotermico c.d. automatico, pronto ad interrompere il circuito in caso di “cortocircuito” o “sovraccarico”, in un impianto elettrico a norma è obbligatoria l’installazione di un "interruttore differenziale" c.d. “salvavita”, pronto ad intervenire ed interrompere il circuito in caso di “dispersione” di corrente o “folgorazione”.
Come si vede i due interruttori non sono alternativi, bensì complementari: è necessaria la presenza di entrambi, oltre, come vedremo, ad un efficiente impianto di messa a terra. I due tipi di interruttori (magnetotermico e differenziale ossia automatico e salvavita) possono essere installati separatamente o a mezzo di apparecchi che cumulano le caratteristiche di entrambi gli interruttori.
Ma torniamo all’interruttore differenziale: l’intervento di questo interruttore si basa sul principio che la somma algebrica delle correnti che percorrono un impianto elettrico, che entrano ed escono dal differenziale, deve essere uguale a zero. Quando viene meno questa caratteristica l’interruttore differenziale (salvavita) interviene interrompendo il circuito.
In pratica si possono verificare due ipotesi:
1 - Si guasta un’apparecchiatura collegata all’impianto creando un collegamento elettrico diretto tra la linea elettrica e la struttura esterna dell’apparecchiatura. In mancanza di un adeguato impianto di messa a terra, se inavvertitamente si tocca l'apparecchio elettrico il corpo umano può fare da ponte fase-terra e avviene la folgorazione. Solo un efficiente impianto di messa a terra può scongiurare questo pericolo.
2 - Si parla invece di contatto diretto nell’ipotesi in cui una persona tocchi direttamente una parte dell’impianto in tensione. Il corpo fa da conduttore elettrico non isolato.
In entrambi le circostanze si crea un passaggio di corrente tra la linea elettrica e la terra e si genera una dispersione di corrente. Dato che la corrente non ritorna al differenziale la dispersione fa venir meno la caratteristica "della somma algebrica delle correnti dell’impianto uguale a zero", e questo genera l’intervento immediato dell’interruttore differenziale (salvavita).
Come per l’interruttore magnetotermico, anche per quello differenziale è possibile realizzare una protezione selettiva, onde evitare che in caso di inconveniente venga coinvolto l’intero impianto elettrico.
La legge 46/90, che attiene la sicurezza degli impianti elettrici, fa obbligo alla Ditta che pone in essere l’impianto di rilasciare apposita certificazione detta “dichiarazione di conformità”, attestante il rispetto delle disposizioni previste dalla legge in tema di sicurezza relativa alla installazione e manutenzione degli impianti elettrici. Questa disposizione vale non solo per i locali pubblici o aperti al pubblico ma anche per le aree condominiali e civili abitazioni.
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