Peonie coltivazione

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Guida su come coltivare le peonie, dal clima al terreno maggiormente indicato, dalla semina alla riproduzione per talea e divisione dei cespi, alle pratiche colturali.

Informazioni sulla pianta di peonia.

Presente nei vari continenti del globo, dall’ Europa all’America, dall’Asia all’Africa, nelle varietà erbacea e arborea, è una pianta dalle radici tuberose con foglie caduche e grossi fiori colorati situati all’estremità degli steli. La varietà erbacea raggiunge l’altezza di un metro circa, mentre l’arborea può raggiungere i due metri. Nel nostro paese la peonia cresce spontanea nei boschi di alberi ad alto fusto, come i faggi. Negli ultimi anni, da parte dei giapponesi e americani sono stati realizzati una pluralità di ibridi, mentre in Europa si diffonde la varietà arborea. Utilizzata per il passato nel campo della medicina, si è rivelata una pianta tossica, mentre non è venuto meno la considerazione circa la bontà dei suoi fiori. Non a caso, da secoli in Oriente la peonia è considerata la regina dei fiori. Fiori che spaziano dal bianco al rosso, dal giallo al rosa, dalle infinite sfumature, che hanno suscitato l’interesse di numerosi collezionisti. La varietà cinese, che raggiunge il metro di altezza, è caratterizzata da grossi fiori profumati che possono superare i 20cm di diametro.

Condizioni climatiche ideali per coltivare peonie.

Risulta indicato un clima temperato e una postazione a mezz’ombra, riparata dal vento di tramontana.

Caratteristiche e preparazione del terreno.

pur essendo una pianta poco esigente, predilige un terreno leggero, ben drenato, particolarmente ricco di sostanze organiche. Un terreno vangato e concimato con letame maturo, da interrare a 30-35cm di profondità, alcuni mesi prima della messa a dimora delle peonie. Ciò per consentire al terreno di assestarsi, in modo da evitare che per le piantine si possa modificare la profondità d’interro, che finirebbe per condizionarne la crescita e la fioritura. Per la preparazione del terreno: tracciata la prima trincea (solco), distribuire nella stessa stallatico maturo, nella ragione di 2.5Kg circa per mq, da coprire con le zolle del secondo solco parallelo al primo. Completato il primo solco si passa a distribuire letame nel secondo solco, letame da coprire con le zolle del terzo solco e così via fino a completare l’intero campo. Se necessario, per migliorarne il drenaggio si può ipotizzare l’aggiunta di sabbia.

Pratiche colturali.

Riproduzione della peonia.

La riproduzione delle peonie può avvenire per seme, divisione dei cespi e per talea. Per la varietà erbacea, delle diverse tecniche di riproduzione, si preferisce quella per divisione di cespi, da porre in essere alla fine della stagione autunnale o con l’approssimarsi della stagione primaverile, mentre per quelle arbustive si preferisce la moltiplicazione per innesto. Secondo i più, il periodo migliore per la messa a dimora delle peonie è l’autunno, in particolare a fine settembre inizio ottobre. Il rizoma delle erbacee va interrato mediamente di 5-6cm, mentre le arboree vanno interrate in modo che il colletto risulta coperto da uno strato di terreno di 6-7cm circa. In larga misura, la profondità d’interro aumenta con l’aumentare delle dimensioni del rizoma.

Pacciamatura.

In presenza di rizomi particolarmente piccoli potrebbe essere opportuno proteggere la coltura in serre non riscaldate o in un luogo riparato, almeno per il primo anno di vita, mentre il trapianto in piena terra di rizomi o radici nude deve essere seguito da un intervento di pacciamatura (con paglia, fieno, foglie, ecc) durante la prima stagione invernale. E’ da evitare la pacciamatura con stallatico maturo, potenziale causa di patologie fungine. La pacciamatura va rimossa per tempo, con l’arrivo della primavera, non appena le piantine fanno la loro comparsa. La profondità d’impianto assume un valore determinante per la buona riuscita della coltivazione. Un interro insufficiente espone le radici ai rischi delle gelate, mentre un’interro eccessivo condiziona la fioritura. Le piante vanno distanziate di 60-80cm circa, in considerazione dell’attitudine ad espandersi in larghezza. Le talee di circa 8-10cm, prelevate nel corso della stagione invernale, vanno sistemate in un contenitore e lasciate radicare e crescere fino alla primavera successiva quando potranno essere interrate nella dimora definitiva, in vaso o in piena terra. Le varietà erbacee, in considerazione della grandezza dei fiori e della delicatezza degli steli, vanno sostenute con appositi tutori, fin dalla fase d’impianto.

Sarchiatura e zappettatura.

Periodici interventi di sarchiatura e/o zappettatura contribuiscono tenere lontano le erbe infestanti, arieggiare il terreno, distruggere i nidi di formiche, contribuire a combattere in modo naturale l’eventuale presenza di coleotteri, come il maggiolino.

Innaffiatura.

E’ una pianta che richiede innaffiature regolari, in particolare durante la stagione estiva, senza perdere di vista che le piante in generale muoiono più per eccesso che per carenza d’acqua. E’ necessario affidarsi all’esperienza, intervenendo quando il terreno risulta completamente asciutto, non mancano di rinviare l’operazione in caso di dubbio, per scongiurare i pericolosi ristagni idrici. In particolare, risulta importante il primo intervento successivo all’impianto.

Concimazione.

Oltre alla fertilizzazione eseguita con letame maturo in occasione della preventiva preparazione del terreno, annualmente bisogna ripetere la concimazione con la stessa tipologia di letame da interrare ai piedi della pianta o ricorrendo ad un concime liquido a lenta cessione, opportunamente bilanciato con i tre importanti macroelementi, quali azoto, fosforo e potassio, da diluire nell’acqua destinata all’irrigazione. Anche con riguardo al concime organico, si può optare per un prodotto allo stato liquido. Per la coltura delle peonie risultano indicate le cosiddette concimazioni a verde, da realizzare interrando opportune colture, e quelle naturali realizzate con la cenere dalla legna arsa. Le stagioni maggiormente indicate per gli interventi di concimazione sono: la primavera e l'autunno.

Potatura.

Circa la potatura, durante il ciclo produttivo si provvede a recidere a scalare i fiori man mano che rinsecchiscono, nonché ad eliminare gli eventuali rami secchi o spezzati o comunque interessati da patologie, mentre a fine autunno-inizio inverno per la tipologia erbacea si provvede con un incisivo intervento di potatura, recidendo gli steli dalla base, creando così i presupposti per una rigogliosa vegetazione primaverile. E’ opportuno preservare dai freddi invernali ciò che resta dei tralci recisi, grazie ad un’accurata pacciamatura.

Cimatura.

Per avere fiori particolarmente grandi, durante la fioritura, bisogna provvedere alla cimatura dei boccioli laterali, quando sono ancora piccoli. Diversamente da quelle arboree, le peonie arbustive non necessitano di essere potate, tranne che per fini ornamentali o per rimuovere rami rinsecchiti, spezzato o comunque interessati da patologie.

Destinazione della piante e raccolta dei fiori.

Le piante di peonie vengono utilizzate sia come piante ornamentali, per arredare giardini e terrazzi, che come piante per la produzione di fiori da destinare al mercato, una volta recisi.

Malattie e parassiti.

Tra le avversità ricordiamo la cosiddetta muffa grigia, che può attaccare la giovane vegetazione, in presenza di un habitat particolarmente ricco di umidità. L’avversità va prevenuta e/o combattuta con appropriati fungicida e riducendo le innaffiature per intensità e frequenza. Ricordiamo il fungo bianco che attacca le radici e che nei casi più gravi può compromettere la vita della pianta. Ad avversare la pianta non mancano insetti, quali formiche e coleotteri, come il maggiolino.

Coltivare le peonie in vaso.

Nel rispetto delle pratiche colturali viste per la coltivazione in piena terra, la peonia, sia erbacea che arborea, si presta ad essere coltivata in vaso. In particolare, bisogna assicurarle: un contenitore sufficientemente capiente, con un diametro di almeno 50 cm ed altrettanto profondo; una postazione moderatamente soleggiata e riparata; un terreno ricco di humus, soffice e ben drenato, grazie ad uno strato di ghiaia o argilla espansa da sistemare sul fondo del vaso, in modo da scongiurare i ristagni idrici, potenziali cause di patologie fungine e marciume radicale. Si consiglia di optare fin dal primo momento per la dimora definitiva, dal momento che la peonia è una pianta che non ama essere trapiantata. In considerazione della rilevante massa radicale rizomatosa della varietà erbacea, per la coltivazione in vaso è da preferire la varietà arbustiva.

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