Irrigazione a pioggia: tipi, costi ed impianto fai da te

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L’irrigazione a pioggia consiste nel distribuire l’acqua sotto forma di gocce per risparmio dell’acqua ed avere un’irrigazione efficiente ed uniforme su tutta l'area interessata. E’ un sistema molto diffuso nel campo delle colture agricole, anche se richiede un rilevante investimento iniziale.

    Indice Articolo:
    1. Cos'è?
      1. Impianto
    2. Tipologie
    3. Impianti con tubazioni fisse
      1. Sistemi fissi
      2. Sistemi semi-fissi
      3. Ad ali stanziali
      4. Ad ali mobili
    4. Sistemi meccanizzati
      1. Ad ali avvolgibili
      2. Ad ali Imperniate
    5. Vantaggi e svantaggi
    6. Impianto fai da te
      1. Occorrente
      2. Iter operativo
    7. Prezzi

Che cosa è l’irrigazione a pioggia? Le caratteristiche

L’irrigazione a pioggia, detta anche per aspersione, è un sistema di irrigazione che adduce l’acqua alle piante ed al terreno sotto forma di pioggia artificiale simulando il naturale apporto idrico. L’acqua viene, infatti, trasformata in goccioline da appositi irrigatori che sono alimentati da condutture sotto pressione. In verità mentre la pioggia vera cade in maniera abbastanza uniforme, e perciò ricopre l’intera area di un campo, quella artificiale, erogata dai terminali dell’impianto in questione, ricopre invece areole limitate approssimativamente circolari. Ne consegue che, per innaffiare l’intera area di un campo, bisognerà sovrapporre l’effetto di più terminali.

Puoi approfondire i vari sistemi di irrigazione.

L’irrigazione a pioggia può realizzarsi con varie tipologie di impianti che nel seguito esamineremo in dettaglio. Tuttavia, al di là delle differenti realizzazioni tecniche, tutti gli impianti di irrigazione a pioggia, presentano comuni caratteristiche che riassumiamo:

  • Spruzzano volumi d’acqua medio alti.
  • Necessitano, per un funzionamento ottimale, di pressioni dell’acqua medio alte.
  • Lavorano con tempi di innaffiamento brevi intervallati da lunghi periodi di stasi.

L’irrigazione a pioggia, grazie alla meccanizzazione ed al progresso tecnologico, dal momento della sua introduzione (nel dopoguerra) ad oggi, ha soppiantato completamente i secolari sistemi a scorrimento superficiale particolarmente idroesigenti.

Attualmente, infatti, l’irrigazione a pioggia può considerarsi il metodo di irrigazione di riferimento per ogni tipologia di coltura. Solo negli ultimissimi anni è entrata in competizione con l’irrigazione a goccia come si evince da un’accesa diatriba in atto tra fautori dell’uno o dell’altro sistema.

Come è fatto un impianto di irrigazione a pioggia.

Le possibili realizzazioni di un impianto di irrigazione a pioggia sono svariate e la scelta di un tipo o di un altro è funzione di molti parametri e principalmente di conformazione e dimensioni del terreno da irrigare, tipo di coltura, costi.

Comunque sia, al di là della sua realizzazione tecnico pratica, un impianto di questo tipo lo si può pensare costituito di quattro distinte parti:

  • Una fonte idrica. Può essere un pozzo, un canale o anche un serbatoio di accumulo alimentato da una condotta dell’acquedotto.
  • Una pompa, alimentata a corrente elettrica, che preleva l’acqua dalla fonte idrica, fornisce la giusta pressione e la spinge, fino al luogo di aspersione, attraverso condotte rigide interrate o tubazioni flessibili che scorrono sul piano del terreno.
  • Terminali (irrigatori) che, fuoriuscendo dal terreno per una certa altezza o sospesi su opportune strutture, con appositi ugelli nebulizzano l’acqua in pressione trasformandola in goccioline simili a quelle della pioggia.
  • Centralina di temporizzazione e controllo che a tempi prefissati aziona la pompa ed apre le valvole che sezionano le diverse linee di irrigazione. Ovviamente regola anche il tempo di erogazione d’acqua per le diverse linee.

Tipologie di impianti di irrigazione a pioggia.

Come detto, le possibili tipologie di impianti di irrigazione a pioggia, possono essere molteplici e sono classificabili in funzione della loro realizzazione tecnica.

Seguendo detto criterio è usuale raggruppare gli impianti a pioggia in due grosse categorie:

  • Impianti con tubazioni che non sono in movimento durante l’aspersione dell’acqua. Sono impianti che mentre innaffiano rimangono fermi nel loro iniziale posto. Possono comunque essere spostati o meno al termine dell’irrigazione per innaffiare campi adiacenti.
  • Sistemi meccanizzati. Sono impianti che durante l’aspersione hanno le tubazioni in movimento. Lo spostamento delle ali piovane e degli irrigatori rotanti ad esse connessi avviene meccanicamente.

Impianti con tubazioni fisse.

Gli impianti con tubazioni non in movimento che rimangono fissi in un posto mentre innaffiano possono essere di vari tipi.

Sistemi fissi.

Hanno tubazioni principali e secondarie (si dipartono dalla principale ed alimentano le diverse linee di irrigazione) spesso interrate ma comunque fisse. Utilizzano irrigatori anch’essi fissi nel terreno rotanti. Sono adatti a colture che vanno irrigate costantemente nell’arco dell’anno e quindi ortofrutticole.

Sistemi semifissi.

Hanno tubazioni principali interrate e tubazioni secondarie che corrono sul terreno in maniera che nel corso dell’anno possano essere spostate in aree diverse irrigare colture con differenti periodi di maturazione e messe a dimora in zone vicine. Hanno costi iniziali, di realizzazione dell’impianto maggiori e richiedono parecchia manodopera. Sono adatti ad aziende che devono irrigare superfici notevoli in maniera sistematica.

Sistemi ad ali stanziali.

Le ali sono costituite da tubo che distribuisce l’acqua di irrigazione montato in una struttura metallica sollevata dal terreno. Sul tubo ad intervalli regolari sono disposti degli irrigatori rotanti. La distanza tra due irrigatori affiancati è tale che le aree dei cerchi di aspersione si sovrappongano ai bordi. Vengono sistemate nel campo all’inizio della stagione e ritirate al termine del periodo di irrigazione. Per poter essere spostate con maggior agevolezza sono montate su carrelli.

Sistemi ad ali mobili.

Sono praticamente dei tubi flessibili per il trasporto dell’acqua a cui sono collegati irrigatori rotanti. Consentono di spostare facilmente l’impianto quando si è terminata l’aspersione. Sono impianti molto economici ma richiedono molte persone per gestirli.

Sistemi meccanizzati.

I sistemi meccanizzati che hanno tubature in movimento che si spostano meccanicamente possono essere di due tipi.

Semoventi ad ala avvolgibile.

Sono comunemente noti come rotoloni. Sono fatti con un lungo tubo molto flessibile, solitamente di propilene, montati su un carrello bobina che è trainato da un trattore. Il tubo è collegato ad una estremità ad un irrigatore gigante che può aspergere su un settore di circa 220° ed all’altra estremità alla tubazione principale di alimentazione. La bobina può essere messa in rotazione da un motore posizionato sul carrello. Per irrigare si porta l’irrigatore ad un bordo del campo ed il carro bobina all'altra estremità. Si fa poi partire l’irrigazione e contemporaneamente si fa riavvolgere lentamente il tubo. In questo modo il tubo riavvolgendosi trascina dietro l’irrigatore che così innaffia l’intera superficie del campo.

Ali piovane imperniate.

Sono comunemente note col termine pivot. Sono costituite da una ala piovana incernierata in un punto, solitamente dove si allaccia alla tubazione principale, e sono dotate di un lento avanzamento circolare intorno a tale punto. Le ali sono solitamente molto lunghe e quindi suddivise in più campate appoggiate su torrette munite di carrelli per consentirne il movimento.

Vantaggi e svantaggi dell’irrigazione a pioggia.

I pregi dell’irrigazione a pioggia sono così riassumibili:

  • E’ adattabile ad ogni tipo di coltivazione. L’irrigazione a pioggia se effettuata a regola d’arte ricalca il metodo naturale di apportare acqua alle colture: la pioggia e quindi è intuitivo che vada bene per ogni specie vegetale.
  • E’ adattabile ad ogni tipo di terreno. Grazie ai progressi della tecnologia è possibile disporre di irrigatori che sono in grado di simulare ogni tipo di pioggia da quella lenta a quella battente. Questa caratteristica, unita alla flessibilità di programmazione delle moderne centraline che regolano i tempi di apertura e chiusura delle valvole che adducono l’acqua alle diverse linee di irrigazione, consente di poter addurre il giusto adacquamento ad ogni tipologia di terreno evitando impantanamenti e dilavamenti.
  • Consente di dosare con grande precisione il volume di acqua da erogare e quindi di adattarsi perfettamente alle diverse esigenze di differenti tipi di seminati.
  • Consente un notevole risparmio idrico se paragonata ai tradizionali sistemi a scorrimento superficiale.
  • Consente, grazie all’apporto delle centraline programmabili ed i sistemi meccanizzati, un notevolissimo risparmio economico per la drastica riduzione della manodopera.
  • Consente di effettuare contemporaneamente all’irrigazione trattamenti alle colture come concimazione, etc.

I difetti della irrigazione a pioggia sono invece riassumibili in:

  • Elevato costo iniziale dell’impianto in special maniera nel caso di grossi impianti meccanizzati come quelli a pivot.
  • Richiede dispendio di energia elettrica per mantenere l’acqua in pressione nelle tubature.
  • Teme il vento. Le folate di vento alterano la distribuzione sul terreno dell’acqua nebulizzata dagli irrigatori. Quindi alcune piante riceveranno più acqua del necessario ed altre meno.
  • La nebulizzazione operata dagli irrigatori facilita l’evaporazione dell’acqua e quindi aumenta le perdite idriche.
  • Favorisce lo sviluppo di erbe infestanti.
  • Favorisce lo sviluppo di parassiti sulle foglie degli alberi piante bagnate dalla pioggia artificiale.

Realizzazione fai da te di un piccolo impianto di irrigazione a pioggia.

E' possibile realizzare fai da te un piccolo impianto di irrigazione a pioggia munendosi dell'occorente facilmente reperibile in negozi di bricolage o in alcuni ferramenta.

Occorrente.

  • Irrigatore rotante a battente. Ne esistono vari modelli di svariate marche. Per decidere quale è quello più adatto al mostro scopo occorrerà leggere attentamente le caratteristiche salienti riportate nella scheda tecnica. In particolare è importante appurare quale è la lunghezza del getto d’acqua ed i metri quadrati della superficie che in grado di aspergere. Conviene optare per un tipo montato su picchetto o su treppiedi. L’irrigatore è già dotato di un innesto per attacco rapido per il tubo di alimentazione.
  • Tubo di polietilene. Serve a portare l’acqua dalla sorgente all’irrigatore. Ne occorreranno un certo numero di metri che si desumeranno dal progetto dell’impianto.
  • Programmatore da rubinetto. E’ alimentato con una batteria a 9 volt. Si monta direttamente al rubinetto e con una app che si scarica sullo smartphone lo si programma. Un buon programmatore consente fino ad 8 partenze dell’impianto in un giorno con durate programmabili da 1 minuto a 12 ore.
  • Raccorderia varia secondo le bisogna. La raccorderia comprendi attacchi rapidi per gli innesti predisposti gomiti e giunture e riduzioni che possono risultare utili a superare possibili ostacoli come vialetti, siepi, etc. che si possono incontrare lungo il percorso. Il costo è difficile da prevedersi e per avere una idea occorre valutare il percorso dei tubi sul progetto. Comunque sia anche nella peggior ipotesi è contenuto in circa 10€.

Iter operativo.

Nel caso specifico è banale.

  • Si prepara uno schizzo con le misure del percorso dei tubi.
  • Si monta l’irrigatore lo si installa sul treppiede e lo si posiziona nel posto prescelto.
  • Si taglia il tubo alla giusta misura come risulta dal progetto preparato. Conviene essere leggermente abbondanti per evitare di dover effettuare delle giunte dovute ad imprevisti.
  • Si collega il tubo con l’opportuna raccorderia ad irrigatore e programmatore.
  • Si avvita il programmatore al rubinetto.
  • Servendosi della app scaricata sul telefonino, si introducono le giuste impostazioni.
  • Si apre il rubinetto e si fa partire l’impianto.

I prezzi.

Un discreto irrigatore montato su treppiedi in grado di ricoprire una superficie di circa 570 metri quadrati con una portata d’acqua massima di circa 17 litri al minuto è acquistabile per un importo di circa 60 &euro.

100 metri di tubo di diametro 20 mm sono acquistabili per una somma di circa 35€.

Un buon programmatore da rubinetto ha un costo di circa 100 €

Quindi possiamo dire che un piccolo impianto di irrigazione a pioggia fatto in casa ha un costo che si aggira sui 2/300 euro

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