La lana di vetro è un materiale di cui si sente spesso parlare e di cui, in misura quasi uguale, si citano pregi e difetti: versatilità e grandi possibilità di impiego si sommano, infatti, ad accuse e sospetti di tossicità per l’uomo. Proviamo a fare chiarezza su questo controverso materiale grazie ad una guida che espone le principali caratteristiche ed i più diffusi impieghi della lana di vetro.
Tecnicamente la lana di vetro è un silicato amorfo che si ottiene a partire da una materia prima che tutti conosciamo, il vetro. Opportunamente miscelato con della sabbia, questo materiale viene portato a fusione ad una temperatura molto elevata e compresa tra i 1300 ed i 1500° C, processo grazie al quale si ottengono delle fibre grossolane a bassa conducibilità termica che sono destinate a subire ulteriori processi di trasformazione.
Dopo essere state miscelate con un legante, infatti, esse vengono ulteriormente sottoposte a un processo di riscaldamento e alla cosiddetta calandratura. Quest’ultima operazione, in modo particolare, è un processo di produzione industriale che conferisce alle fibre surriscaldate una notevole resistenza agli urti meccanici e una certa stabilità.
Infine, per azione di pressioni elevate, la lana di vetro viene tagliata per ricavare pannelli, rotoli, materassini e coppelle (manufatti a forma cilindrica di svariate misure, destinate a coibentare tubazioni, presentano un taglio lungo l’intera lunghezza, allargando il quale, si posizionano sulla tubazione da isolare), acquistabili presso rivenditori specializzati che commercializzano prodotti e componenti per l’edilizia.
Il risultato è un materiale resistente alle elevate temperature ed ignifugo che, per la capacità di assorbire grandi quantità di aria, ha buone proprietà di isolante termico. La consistenza lanuginosa, invece, spiega soprattutto le sue proprietà fonoassorbenti.
I pregi della lana di vetro, però, non finiscono qui. Si tratta infatti di un materiale che grazie alla sua struttura macroscopica ed alle materie prime di composizione si caratterizza per la stabilità dimensionale e funzionale al mutare di temperatura ed umidità e per una certa capacità di idrorepellenza.
Si tratta di caratteristiche che sono ampiamente garantite da una delle aziende più attive nella produzione e commercializzazione di lana di vetro, Isover, un’azienda che ha sviluppato nel tempo soluzioni e prodotti innovativi.
La lana di vetro ha diversi utilizzi e la diffusione del suo impiego è strettamente connessa alle sue numerose proprietà ma anche ai costi contenuti. Si tratta infatti di un materiale resistente al fuoco, incombustibile, idrorepellente, fonoassorbente e termoisolante che, rispetto ad altri prodotti con caratteristiche simili risulta essere più economico. È il caso del sughero, che risulta avere anche delle prestazioni più scarse, ma anche della lana di roccia che, a causa della presenza nella sua composizione di materiali non fibrati, a parità di peso, risulta meno performante.
Queste caratteristiche, quindi, ne giustificano l’ampio impiego in edilizia, settore in cui viene utilizzata come isolante termico ma anche acustico.
Le sue qualità di termoisolante, ne spiegano l’utilizzo nelle coperture da esterno o da interno. Nel primo caso, essa è spesso utilizzata in alcune applicazioni come l’isolamento delle coperture piane e il cosiddetto isolamento a cappotto, una tecnica particolare di coibentazione che consiste nel posizionare pannelli di materiale isolante, nel nostro caso lana di vetro, all’esterno delle pareti piuttosto che al loro interno.
La lana di vetro, inoltre, è impiegata come componente di tetti, sottotetti, solai e pareti. Il suo posizionamento al loro interno come copertura isolante, infatti, consente di garantire un certo comfort abitativo durante tutte le stagioni dell’anno: in estate la sua presenza aiuta a mantenere fresca la temperatura proteggendo dal caldo, in inverno è un efficace scudo contro il freddo ed evita la formazione di condensa. Le prestazioni della lana di vetro come isolante, tra l’altro, sono superiori a quelle di altri materiali: il suo indice di conduttività termica (da 0,040 a 0,032 W/m.K) è molto più basso di quello del sughero (0,12 W/m.K), elemento che, accanto al costo minore e al più facile reperimento, ne giustifica la preferenza rispetto al sughero.
La sua efficace azione termoisolante spiega perché la lana di vetro abbia ottenuto il riconoscimento di prodotto amico dell’ambiente e per questo da utilizzare anche nell’eco-edilizia. Il suo impiego riduce infatti le necessità di utilizzare il riscaldamento o l’impianto di condizionamento dell’aria moderando i consumi di energia e l’impatto ambientale delle nostre case. Se si parla di un materiale da scegliere per l’eco-edilizia, inoltre, si fa anche riferimento alle materie prime di composizione: per il 90% la lana di vetro è costituita da sabbia e da vetro riciclato.
A prescindere da queste informazioni, tornando al nostro discorso principale, è possibile ricordare che, sempre in campo edile, la lana di vetro è spesso utilizzata per l’isolamento acustico dei diversi ambienti. In questo caso, collocata all’interno della nostra casa, per esempio nell’intercapedine tra un muro ed una parete in cartongesso oppure tra il soffitto ed il controsoffitto, permette di realizzare la correzione acustica all’interno dei locali interessati e di isolare da rumori diversi, da quello del calpestio a quello degli aerei. Sotto forma di pannelli, opportunamente trattati con specifici leganti, rivestiti su di un lato con carta alluminio, la lana di vetro viene utilizzata come barriera al vapore che si crea all’interno degli ambienti (cucina, stirella, ecc).
La lana di vetro, comunque, non è utilizzabile solo nell’edilizia e nell’eco-edilizia poiché le proprietà più volte citate ne rendono possibile l’impiego anche in diversi altri settori.
In campo industriale, per esempio, è impiegata nella produzione di cucine e scaldabagni, per l’insonorizzazione industriale ed in tutte quelle situazioni in cui si abbia la necessità di mantenere le temperature all’interno di un certo range.
Non è possibile tralasciare, inoltre, il suo impiego nel settore dei trasporti e le sue svariate applicazioni speciali come anticorrosivo, materiale filtrante, eccetera. Solo per fare due esempi, la lana di vetro è utilizzata come componente dei silenziatori di alcune marmitte di veicoli a motore endotermico e nella nautica, come componente di motori, idrorepellente, anticorrosivo.
La lana di vetro cede il posto al poliuretano, caratterizzato da una più bassa conducibilità termica a parità di spessore, per isolare termicamente gli impianti di condizionamento e riscaldamento, laddove spesso si pongono problemi di spazio tra le varie tubature o tra queste e la muratura.
Una questione controversa riguarda il possibile effetto nocivo della lana di vetro sulla salute dell’uomo. Spesso, infatti, si sente parlare della sua tossicità e del suo potere cancerogeno e, non a caso, la lana di vetro è stata inserita dall’Airc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, nella cosiddetta classe 2B, categoria riservata ai prodotti con possibile ma non certa attività cancerogena.
In merito, un’indicazione interessante arriva dal Ministero della Salute che, già nel 1998 (D. L. 1/9/1998), ne aveva dichiarato la pericolosità in tutte quelle circostanze in cui si venisse in contatto con fibre del diametro inferiore a 3 millesimi di millimetro. La salute delle persone, infatti, sembra essere messa a rischio dalla possibilità di inalare piccole particelle di pulviscolo di lana di vetro e si può concludere che la sua pericolosità è inversamente proporzionale al diametro delle fibre con cui si entra in contatto: più sottili sono, più aumentano i rischi di contrarre malattie come tumore al polmone, enfisema, asma, bronchite dermatite ed irritazione. A conferma di ciò, infatti, numerosi studi compiuti negli ultimi anni hanno rivelato una incidenza di queste malattie negli addetti alla produzione di lana di vetro sensibilmente più elevata che nella popolazione generale.
I problemi maggiori, non a caso, sono proprio per chi manipola e lavora questo materiale per periodi di tempo medio-lunghi: una volta collocata nell’intercapedine di una parete, per esempio, il rischio per la nostra salute è quasi nullo, affermazione che si giustifica anche considerando che, nella maggior parte dei casi, la sua posa in opera è un’operazione che risulta essere protetta grazie al fatto che la lana di vetro è normalmente disponibile in commercio opportunamente inguainata all’interno di buste di materiale plastico.
L’utilizzo della lana di vetro, soprattutto nel settore edile e non solo, ha avuto un’impennata a far data dal 1993, quando è stato scientificamente dimostrata la pericolosità dell’amianto, perché cancerogeno. Per circa un decennio anche la lana di vetro ha suscitato l’interesse di studiosi e ricercatori, per accertarne l’assenza di pericolosità per l’uomo. Nel 2001, da parte dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, la lana di vetro è stata inserita tra le sostante non classificabili come cancerogene per gli esseri umani. Con la Direttiva n.69/1997, la Comunità Europea richiede al riguardo che la circostanza (assenza di pericolosità) venga stabilita con una certificazione rilasciata da laboratori internazionali accreditati ed indipendenti. In pratica, la normativa stabilisce che il dimezzamento delle tracce di lana di vetro eventualmente presenti nel copro umano debba avvenire in un lasso di tempo inferiore ai 40 giorni. Pertanto, la comune lana di vetro viene smaltita nelle discariche dei prodotti non pericolosi, circostanza ribadita dal Ministero dell’Ambiente con un Decreto Ministeriale del marzo 2003.
Spesso lana di vetro e cartongesso viaggiano insieme. Per isolare un a parete, soprattutto acusticamente, questa viene rivestita con lana di vetro, in pannelli, rotoli o materassini, e rifinita con pannelli di cartongesso, che hanno solo la funzione di completamento. In questo caso i due materiali nascono isolati e solo in un secondo momento vengono posati uno di seguito all’altro, ma il mercato offre lastre di cartongesso già accoppiate a lana di vetro, in pratica 2 pannelli in 1. Manufatti molto pratici che si prestano per isolare acusticamente e termicamente pareti e muri perimetrali dall’interno (cosiddetto cappotto interno), con una posa veloce, a mezzo di una malta adesiva, opportunamente rasata. A secondo della destinazione e del risultato che si intendente raggiungere, lastre di cartongesso, spessore 1cm, vengono accoppiate a pannelli di vetroresina con spessore da 2 a 10cm.
In linea generale, a parità di spessore, i pannelli in lana di vetro e quelli in polistirene offrono le stesse caratteristiche di isolamento, con eccezione del polistirene estruso un tantino più performante. La lana di vetro presenta il vantaggio di essere più economica e di adattarsi meglio alle varie conformazione, essendo flessibile, a differenza dei pannelli in polistirolo, che si presentano rigidi. I pannelli di lana di vetro si adattano meglio agli spigoli, agli angoli, agli spazi ristretti e irregolari, agli interstizi. L’unica cosa da tenere presente è che la lana di vetro teme l’umidità, a meno che non sia stata opportunamente trattata per resistere a questo inconveniente, ma in compenso assicura un migliore isolamento acustico. Conclusione: lana di vetro.
Il prezzo dei pannelli e rotoli in lana di vetro varia in funzione dello spessore. A scopo indicativo: sia passa da 5euro circa a mq, spessore 4cm, agli 8 euro a mq circa, spessore 8cm, per arrivare ai 12 euro circa a mq, per spessore 10cm. Il prezzo degli accoppiati cartongesso + lana di vetro, cartongesso spessore 13mm + lana di vetro spessore 20 mm, è prossimo ai 23 euro a mq, mentre passa a circa 38 euro a mq, per accoppiati cartongesso 13mm + lana vetro 40mm.
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