Gli sturalavandini sono attrezzi manuali ecologici, economici e facili da usare per liberare scarichi lenti o completamente ostruiti. Vediamo quali sono i prodotti presenti sul mercato e come utilizzare i vari tipi.
Gli sturalavandini sono utensili di svariate tipologie o prodotti chimici liquidi che servono a ripristinare tubi di scarico intasati o ostruiti.
Perché gli scarichi si ostruiscono? Le cause di ostruzione degli scarichi sono molteplici. La più banale è l’accidentale caduta di un oggetto rigido di dimensioni prossime a quelle del diametro del tubo (tipica è la caduta del tappo del dentifricio nel lavandino). Oggetto che potrà bloccarsi durante il percorso, non sempre lineare, della tubatura. Questa condizione anche se nell’immediato non costituirà una situazione di blocco totale al deflusso dell’acqua lo diverrà nel tempo per l’accumulo sulla parziale ostruzione di detriti trasportati dall’acqua di scarico. Altra comune causa, se non la più frequente, è l’accumulo, nelle zone in cui cambia la direzione della tubatura, di un gel costituito da residui saponosi dei detersivi di lavatrici e lavastoviglie, grassi alimentari e deposito di calcare. Gel che col tempo indurisce impedendo il regolare transito dell’acqua scaricata. |
Come già accennato gli sturalavandini possono essere degli attrezzi di varia natura o dei prodotti chimici liquidi corrosivi. Nel seguito riportiamo una lista delle varie tipologie corredata di caratteristiche ed istruzioni per l’uso.
E’ uno strumento semplicissimo costituito da una ventosa in gomma avente la forma di una calotta di sfera di consistenti dimensioni dotata di un manico in legno per manovrarla. E’ utile per rimuovere ostruzioni non particolarmente resistenti da tubi di sezione contenuta (scarichi di lavelli e lavandini).
Come si adopera.
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Il meccanismo che rimuove l’ostruzione sono le onde di pressione e depressione innescate nella massa liquida contenuta nel tubo dal movimento della ventosa. In commercio è reperibile una versione dello sturalavandino a ventosa per rimuovere agli intasamenti del WC. Questo è simile al primo ma ha una ventosa di maggiori dimensioni che reca lateralmente una flangia necessaria ad adattarla al buco di scarico del water.
E’ formato da un serbatoio per l’aria compressa e da una pompa a stantuffo simile a quelle usate per gonfiare le gomme delle biciclette. Il serbatoio termina con un adattatore simile alla ventosa dell’utensile precedente che serve per fare aderire lo sturalavandino al foro dello scarico.
Nel centro l’adattatore reca un foro in comunicazione col serbatoio. Foro che si apre tramite un comando e che consente di rilasciare istantaneamente l’aria compressa contenuta nel serbatoio.
Come si adopera.
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Il meccanismo che sbriciola l’ostruzione è ovviamente l’onda d’urto indotta nella massa liquida dal rilascio istantaneo del volume d’aria compressa contenuto nel serbatoio dell’apparato. E’ consigliabile quando si effettua l’operazione di munirsi di guanti ed abiti da lavoro perché l’azione dell’aria compressa può provocare rigurgiti e schizzi di materiale maleodorante. Lo sturalavandini ad aria compressa è consigliato per ostruzioni particolarmente resistenti e per scarichi di diametro elevato come sono quelli dei WC. Esiste anche una versione meno potente degli sturalavandini ad aria compressa che non possiede serbatoio di accumulo e che pertanto insuffla nei tubi solo l’aria compressa da una escursione dello stantuffo.
Sono costituiti da una molla lunga (almeno 3 metri, ma ve ne sono di varie misure) che reca ad una estremità una manovella che consente di farla ruotare intorno al proprio asse ed alla punta una spirale che a mo’ di succhiello permette di forare l’ostacolo.
Puoi approfondire le caratteristiche della molla sturalavandini.
Come si usa.
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L’azione che libera il tubo è ovviamente di tipo meccanico e si svolge in due tempi. Inizialmente si fora e si passa l’ostacolo e successivamente lo si demolisce completamente con il su e giù della molla in torsione che lo attraversa. In commercio ne esistono versioni che possono essere ruotate agganciandole al mandrino di un trapano.
Ne esistono svariati e comunque sia sono costituiti o da un acido (solitamente acido solforico H2SO4) o da una base (solitamente soda caustica ossia idrossido di sodio NaOH). Questi reagiscono col materiale dell’ostruzione (materiale organico e calcare) e lo dissolvono.
Vanno usati con estrema cautela in quanto sono corrosivi e quindi a contatto con la pelle possono procurare serie ustioni. Il maggior pericolo è il contatto con gli occhi e poiché quando sono in azione nelle tubature possono dar luogo a rigurgiti e schizzi è buona norma durante il loro maneggio proteggersi con lenti e guanti. Comunque sia è fondamentale attenersi alle istruzioni riportate sulle confezioni.
Come si usano.
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E’ utile per ostruzioni poco resistenti e comunque di modesta entità o per effettuare una periodica pulizia degli scarichi al fine di prevenire ostruzioni.
Occorrente.
Come si usa.
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