Coltivazione cavoli

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Guida informativa e pratica sulla coltivazione del cavolo, dal clima ideale alla preparazione del terreno, dalla semina in semenzai alla messa a dimora in piena terra, dalle cure colturali al raccolto.

Informazioni sui cavoli.

I cavoli sono ortaggi invernali, appartenenti alla famiglia delle crucifere, di cui la parte commestibile, a secondo della specie, è costituita dalle foglie o dalle infiorescenze non ancora giunte a completa maturazione. Se ne conoscono diverse varietà, dal cavolfiore al cavolo cappuccio, dal cavolo verza al cavolo nero, dal cavolo rapa ai cavoletti di Bruxelles. Sono un alimento povero di grassi e ricco di vitamina “C”. In questa guida ci occuperemo della coltivazione del cavolo cappuccio (Brassica oleracea), di cui la parte commestibile è rappresentata da foglie particolarmente croccanti raccolte in una massa sferica compatta, di varia pezzatura, con un diametro medio di 15-25 cm circa ed un peso di 2-3Kg, ma non mancano varietà di dimensioni e peso maggiore. Per la sua ottima resistenza al freddo, viene coltivato in grande quantità nel Nord Europa (Germania,Russia, Polonia,ecc). Con riferimento al periodo di raccolta, si distinguono le varietà invernali, autunnali, estive, primaverili.

Condizioni climatiche adatte alla coltura.

Pur adattandosi a climi temperati, il cavolo cappuccio predilige un clima freddo per l’intera durata del ciclo produttivo.

Caratteristiche e preparazione del terreno.

La coltivazione del cavolo cappuccio presuppone un terreno ricco di humus, ben drenato, dotato di una sufficiente aerazione, in grado di scongiurare i pericolosi ristagni idrici, potenziali cause di asfissie e marciumi radicali. Bisogna, pertanto, procedere alla preventiva lavorazione e fertilizzazione del terreno con stallatico maturo o con letame fermentato ed essiccato da reperire presso negozi specializzati. Risultano sufficienti 2kg circa per mq, da interrare alcuni mesi prima della semina, ad una profondità di 30-35cm. Per la preparazione e concimazione preventiva del terreno si procede con la vangatura. Tracciato il primo solco, per l’intera lunghezza del campo da coltivare, si depone lungo lo stesso il letame da coprire con le zolle del secondo solco parallelo al primo e così via fino a completare l’intero appezzamento. Se necessario, per assicurare un adeguato drenaggio, integrare il terreno con ghiaia e sabbia, mentre per migliorarne la capacità a trattenere l’umidità si può aggiungere della torba.

Pratiche colturali.

Semina.

La semina del cavolo cappuccio può avvenire durante l’intero anno, in appositi semenzai o in piena terra. Servono 2gr circa di semi per ogni mq di semenzaio, da comprare in bustine presso negozi specializzati. I semi, distribuire a spaglio, vanno coperti con un sottile strato di terreno di qualche centimetro. Alla semina bisogna far seguire una delicata innaffiatura servendosi di uno spruzzino per evitare di alterare la distribuzione dei semi. Alla definitiva messa a dimore delle piantine in piena terra si procede trascorso 1 mese circa dalla semina. Le piantine vanno distanziate di circa 30-40cm sulla fila e di 50-60cm tra le file. La semina è a scalare: le varietà invernale si seminano in primavera; le varietà primaverile in estate; le varietà autunnali a fine inverno.

Concimazione.

Come abbiamo già detto, il cavolo richiede un terreno ricco di sostanze organiche. Al riguardo, in genere risulta sufficiente la concimazione del terreno operata con letame maturo in occasione della preventiva lavorazione e preparazione.

Irrigazione.

Le irrigazioni vanno eseguite con regolarità, facendo capo al buonsenso circa la frequenza e l’intensità degli interventi.

Bisogna intervenire quando il terreno risulta asciutto e sono venuti meno gli effetti della precedente irrigazione.

In caso dubbio è preferibile rimandare l’operazione, al fine di evitare pericolosi ristagni idrici, potenziali cause di asfissie radicali.

Sarchiatura o zappettatura.

Se necessario, con opportuni interventi di sarchiatura o zappettatura, bisogna liberare il terreno dalle eventuali erbe infestanti e nello stesso momento migliorare l’areazione del terreno.

Rincalzatura.

I periodici interventi di rincalzatura, con i quali si accumula terreno alla base delle piante, completano le pratiche colturali. Come per la quasi totalità delle colture, anche il cavolo va preservato da condizioni climatiche estreme di siccità e gelate, rispettivamente con gli opportuni interventi di irrigazione e coprendolo con agritessuto.

Raccolta e utilizzi del cavolo cappuccio.

I cappucci vanno raccolti quando hanno raggiunto la dimensione tipica della specie ed in ogni caso quando risultano ancora completamente chiusi e compatti. In funzione della varietà raggiungono la maturazione mediamente nell’arco di 4-5 mesi dalla semina. La semina a scalare ne assicura il raccolto durante le varie stagioni. Una volta raccolti, i cavoli cappuccio vanno consumati nell’arco di 3-4 giorni o conservati in frigorifero anche per una decina di giorni. Possono essere consumato crudi all’insalata o cotti al vapore, saltati in padella, brasati. Dal cavolo cappuccio a foglie bianche, opportunamente trattato e lasciato fermentare si ottengono gli apprezzati crauti. Al cavolo cappuccio vengono riconosciute proprietà medicamentose, in quanto contribuisce alla produzione dei globuli rossi.

Malattie e parassiti.

Tra le avversità specifiche di questo ortaggio ricordiamo l’ernia del cavolo, la mosca del cavolo, le lumache e la farfalla cavolaia, le cui larve aggrediscono le foglie, cui si aggiungono la peronospora e l’alternariosi.

Coltivare il cavolo in vaso.

Per la coltivazione in vaso, in quando compatibile, vale quanto visto per la coltivazione in piena terra. In particolare, bisogna assicurare alle giovani piantine un vaso sufficientemente largo e profondo, diciamo 40x40x50cm di profondità, riempito con terreno di medio impasto in cui i vari elementi, dalle sostanze organiche alla torba, dalla sabbia alla ghiaia, sono in grado di assicurare un substrato particolarmente drenato, arieggiato e ricco di humus. In ogni caso, il cavolo non è un ortaggio molto indicato per essere coltivato sul balcone perché richiede molto spazio.

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