Metro elettronico: tipi e prezzi

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Il metro elettronico è uno strumento di misura, generalmente alimentato a batterie, che consente di eseguire rilevazioni di distanze in maniera semplice e veloce, assicurando risultati molto attendibili. Scopriamone le caratteristiche e le tipologie.

    Indice Articolo:

Che cosa è il metro elettronico?

Con tale nome si indica uno strumento che, con l’ausilio di un appropriata circuiteria elettronica miniaturizzata, è in grado di misurare, con buona precisione, la distanza che intercorre tra l’utilizzatore ed un bersaglio su cui viene opportunamente puntato lo strumento stesso. Ovviamente, dato anche il nome, la sua scala di riferimento, spesso digitale (visualizza direttamente il numero su un apposito display), sarà tarata in metri.

Metro (unità di misura).
Il metro è l’unità di misura delle lunghezze nel Sistema Internazionale. Un metro in tale sistema di riferimento è la distanza percorsa dalla luce nel vuoto in un tempo pari a 1/299 792 458 secondi. Dato per assunto che la velocità della luce nel vuoto c sia pari a 299 792 458 metri/secondi.

Appare evidente, da quanto fin qui detto, che la terminologia “ metro elettronico” è quantomeno generica se non addirittura impropria. Più corretto sarebbe la dizione: misuratore di distanze o telemetro elettronico.

Principio di funzionamento.

Esiste più di un tipo di metro elettronico ma nonostante le diverse tipologie il principio fisico su cui tutti basano il loro funzionamento è il medesimo. Proviamo quindi a fornirne una descrizione senza addentrarci in complicati dettagli tecnici. Considereremo perciò la circuiteria elettronica dello strumento, dotata di alimentazione con batterie solitamente ricaricabili, come una sorta di scatola nera in grado di compiere un certo numero di operazioni senza fornire una spiegazione su come queste vengano realmente eseguite.

Quando il metro viene attivato genera una onda (luminosa o sonora) che colpisce il bersaglio. Su questo l’onda si riflette e ritornando indietro investe lo strumento che misurerà il tempo intercorso tra la sua partenza ed il ritorno.

Poiché la velocità Vonda con cui l’onda si propaga nell’aria è costante ed è nota risulterà: Vonda=2d/t=Valore noto

Dove:

  • d è la distanza che si vuol misurare tra l’operatore e bersaglio;
  • t è il tempo, misurato dallo strumento, che l’onda impiega per percorrere 2 volte la distanza d (andata e ritorno).
Si avrà perciò: d=t x Vonda/2. Dato che, come già si è accennato, si leggerà direttamente sul display del metro.

Tipologie: metri laser e ad ultrasuoni.

Esistono essenzialmente due diverse tipologie di metro elettronico e precisamente:

  • Metro elettronico laser. In questa tipologia di strumento l’onda che consentirà la valutazione delle distanze è un’onda elettromagnetica a bassa frequenza (nel campo della luce visibile) dotata di una speciale caratteristica: la “coerenza” che le consente di conservare le sue proprietà iniziali anche a distanza di chilometri dalla sorgente di origine. Il dispositivo che consente la generazione di un’onda elettromagnetica siffatta è appunto il laser.

Laser.

E’ un’apparecchiatura in grado di emettere un fascio di luce che gode di speciali caratteristiche che gli vengono dalla sua proprietà di coerenza. Tralasciamo la complessa spiegazione teorica del concetto di coerenza ed esaminiamo invece le proprietà che da essa ne scaturiscono:

  • Raggi luminosi unidirezionali e quindi possibilità di irradiare valori di potenza/metro quadrato elevatissimi a distanze dalla sorgente elevatissime dell’ordine dei chilometri.
  • Raggi luminosi paralleli tra loro anche a distanza di chilometri dalla sorgente e perciò focalizzabili (è possibili farli convergere) su aree molto ridotte (dell’ordine del milionesimo di metro e quindi praticamente puntiformi).
  • Radiazioni contenute in un range di frequenze molto contenuto. Tanto contenuto da poter assimilare la radiazione luminosa ad una onda monocromatica (di un sol colore).
  • Metro elettronico ad ultrasuoni. In questo caso l’onda generata dallo strumento è una onda acustica avente una frequenza superiore alla massima percepibile dall’orecchio umano ossia che cade nel campo degli ultrasuoni

Ultrasuoni.

Gli ultrasuoni sono onde sonore con frequenze superiori al limite massimo percepibile dall’orecchio dell’uomo. L’intervallo di frequenze percepibile dal nostro orecchio va dai 20 Hertz ai 20000 Hertz. Pertanto gli ultrasuoni avranno una frequenza f>20000 Hertz.

I metri elettronici ad ultrasuoni consentono di misurare distanze inferiori a quelle dei dispositivi laser (dell’ordine delle decine di metri) perché le onde sonore si attenuano molto più rapidamente e sono inoltre meno precisi.

I motivi di detta imprecisione sono:

  • La velocità del suono nell’aria non è costante ma varia con temperatura pressione atmosferica e umidità.
  • Il pacchetto di onde sonore ha un angolo di apertura molto più ampio di quello del laser e ciò rende problematico l’inquadramento del bersaglio. Alcuni dispositivi per facilitare tale compito sono dotati di una guida laser.

Utilizzo del metro elettronico.

L’utilizzo più comune in edilizia dei metro elettronici è per il calcolo delle aree e cubature degli edifici.

Costi.

Il prezzo di un metro elettronico laser utilizzato in ambito dell’edilizia va dai 30/40 €, per i modelli più semplici, ai 200/250 € per i modelli più sofisticati e con laser più potenti che consentono misure di distanza con bersagli più lontani. Va notato in maniera esplicita che per motivi di sicurezza la potenza del laser non può superare prefissati livelli. Il raggio laser, infatti, se è dotato di potenza che travalica uno standard prefissato può risultare fatale per la retina dell’occhio.

Il costo di un buon metro elettronico ad ultrasuoni è inferiore ai 50€.

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