Trattamento acqua piscina: come fare? Tecniche e prodotti

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In cosa consiste il trattamento dell’acqua della piscina? Quali sono le tecniche per disporre in ogni momento di acqua salubre e cristallina? Di quale attrezzatura e di quali prodotti abbiamo bisogno?

    Indice Articolo:
    1. Perchè trattarla?
    2. Normativa
      1. Controllo ph
      2. Controllo durezza
    3. Come fare?
    4. Filtrazione
    5. Tecniche di disinfezione
      1. Clorazione
      2. Disinfezione senza cloro
      3. Flocculazione
    6. Prodotti e dosaggi
      1. Cloro
      2. Stabilizzatore pH
      3. Flocculante
      4. Alghicida
    7. Trattamento fai da te
    8. Prezzi

Perché è necessario trattare l’acqua della piscina?

La pulizia e la disinfezione dell’acqua della piscina sono di basilare importanza per avere un’acqua limpida e priva di agenti patogeni e sostanze nocive per la sicurezza dei bagnanti. Il corpo umano, infatti, immerso in acqua tende ad assorbirne circa un litro in due ore, dunque, tutto quello che è contenuto in acqua viene assorbito dall’organismo, compresi agenti patogeni, inquinanti e irritanti.

I microorganismi patogeni presenti nell'acqua di una piscina possono essere di diversi tipi:

Normativa.

Proprio per questo motivo alla fine degli anni novanta nasce una legge che prevede regole standard da applicare alle piscine pubbliche: la normativa UNI 10637.

Essa prevede:

Per verificare la qualità dell’acqua della piscina occorre sottoporla ad esami specifici in grado di fornirci informazioni utili sulla sua composizione. Gli esami normalmente richiesti per un’analisi completa, e che permettono di capire il tipo di trattamento da mettere in pratica per l’acqua della piscina riguardano il pH e la durezza.

Controllo del pH dell’acqua.

Il controllo del pH è necessario per verificare il suo grado di neutralità. Il pH permette di determinare se una sostanza è acida (corrosiva e irritante) o basica (caustica). In particolare quando il pH è minore di 7, la sostanza è definita acida, quando è maggiore è detta basica e quando invece è pari a 7 è definita neutra. Il valore ottimale del pH per l’acqua della piscina si aggira intorno a 7,2 – 7,4, quindi leggermente basico.

Tenere sotto controllo il valore del pH è molto importante, in quanto valori che si discostano eccessivamente da quelli ideali possono essere causa di diverse avversità e problematiche legate alla piscina. In particolare:

  • Se il pH è troppo basso, si può determinare formazione di incrostazioni, acqua torbida e inefficacia dei prodotti di sterilizzazione.
  • Se il pH è troppo alto, si verificano corrosione della struttura, eccessiva usura e irritazioni della cute dei bagnanti.

L’acidità o la basicità dell’acqua possono essere influenzati da diversi fattori:

Fattori che innalzano il pH (portando a un aumento della basicità dell’acqua) sono

  • Presenza d’ipocloriti (agenti ossidanti);
  • Presenza di prodotti organici quali urine;
  • Composizione particolare dell’acqua (contenente elementi basici);

Fattori che abbassano il pH (portando a un aumento dell’acidità dell’acqua):

  • Piogge acide;
  • Inquinamento ambientale;
  • Elementi chimici altamente acidi

Controllo della durezza.

Quest’esame permette di ottenere informazioni circa la presenza di ioni calcio nell’acqua contenuta nella piscina. Il calcio può determinare squilibri del valore ottimale del pH e per questo deve essere tenuto in considerazione. I valori ottimali oscillano fra un minimo di 175 ppm e un massimo di 300 ppm. Anche qui per adeguarne i valori si possono usare prodotti specifici acquistabili in centri autorizzati. Se il valore di durezza è superiore a 300 ppm, si aggiunge all’acqua un riduttore con dosi pari a 3 Kg, per ridurre la durezza di 20 ppm in 200 metri cubi d’acqua. Se invece il valore è minore di 175 ppm, allora utilizzate un incrementatore di durezza con uguali dosi per aumentarla di 20 ppm..

Le tecniche per trattare l’acqua delle piscine interrate e fuori terra.

Il trattamento delle acque per la piscina è un insieme di operazioni necessarie per mantenere l’acqua della piscina limpida, pulita e innocua per la salute dei bagnanti.

I vari tipi di piscina esistenti in commercio, interrata, fuori terra, ecc, prevedono trattamenti specifici, per i quali però esistono due punti in comune: filtrazione, disinfezione e flocculazione.

  • La filtrazione, che può essere definita anche processo di “chiarificazione”, permette di eliminare le impurità dell’acqua (sporcizia e residui solidi) e al contempo di ricambiarla di continuo in modo che si mantenga sempre pulita.

  • La disinfezione, permette di eliminare tutti quei microrganismi che sfuggono alla filtrazione, ad esempio patogeni, spore di alghe, agenti atmosferici (polvere portata dal vento o dalla pioggia) e prodotti organici (sudore, mucose).

  • Flocculazione e trattamento anti alghe. A volte può capitare che, nonostante il processo di chiarificazione, l’acqua non risulti limpida come previsto, ma presenti un aspetto opaco e non cristallino. Questo fenomeno può essere dovuto al fatto che alcuni residui risultano divisi in particelle troppo piccole perché l’azione del filtro sia efficace, o alla formazione di alghe.

Filtrazione.

L’impianto di filtrazione di una piscina è composto da:

  • pompa di circolazione con prefiltro,
  • skimmer con cestelli posti lungo il bordo per trattenere le impurità grossolane
  • filtro a sabbia: è un filtro meccanico che contiene sabbia quarzifera per due terzi della capienza. Il funzionamento si rifà a ciò che accade realmente in natura: attraversando la terra, l’acqua si libera dei residui di sporcizia. Nel sistema di purificazione avviene la stessa cosa: l’acqua, spinta dalla pompa idraulica, entra nella parte superiore del filtro, attraversando la sabbia deposita su di essa le particelle in sospensione ripulendosi da ogni residuo. Spinta verso il basso, dalla forza di gravità, viene raccolta da un sistema di “piastre” che la riimmettono nelle tubature verso la piscina. Man mano che l’acqua scorre sul letto filtrante del dispositivo, questo si riempie sempre più di detriti e impurità fin quando diventa saturo e non svolge più efficacemente l’azione filtrante. In questo caso il filtro necessita di pulizia, attraverso un’operazione che viene chiamata controlavaggio. Al di sopra o di fianco al sistema filtrante è posta una valvola selettrice che inverte il flusso dell’acqua cosicché questa attraversa il filtro dal basso verso l’alto, andando a raccogliere i residui tra la sabbia e immettendosi, poi, in un tubo di scarico appositamente collegato.
  • Filtri a cartuccia. Questi filtri consistono di un contenitore cilindrico in cui all’interno è posta una serie di cartucce intercambiabili realizzate in poliammide o cellulosa. Il funzionamento del filtro a cartucce è simile a quello che si ha per il filtro a sabbia: l’acqua penetra nel filtro e attraversando le membrane delle cartucce si libera delle impurità, rientrando nella vasca pulita e limpida.
  • bocchette di mandata chiamate immissori.

La filtrazione è l’operazione automatica che permette l’eliminazione dei residui solidi e il ricircolo dell’acqua:

  • La pompa idraulica tira l’acqua nelle tubature,
  • attraverso gli skimmers (aperture poste in punti chiave della piscina) l’acqua passa attraverso il filtro dove i residui solidi vengono trattenuti,
  • l’acqua pulita viene reimmessa in piscina attraverso le bocchette di mandata.

Disinfezione: le varie tecniche.

Il processo di disinfezione può essere attuato attraverso diversi prodotti chimici. Questi devono rispettare determinate condizioni per poter essere utilizzati a tale scopo. In primo luogo non devono assolutamente nuocere alla salute dei bagnanti, per cui non devono contenere sostanze irritanti o dannose; inoltre devono risultare attivi per lungo tempo ma in piccole concentrazioni.

Tra i prodotti per disinfezione delle piscine che rispettano questi requisiti, i principali sono il cloro, il bromo e l’ossigeno attivo.

Clorazione.

Il prodotto più utilizzato per la sterilizzazione dell’acqua delle piscine è sicuramente il cloro e il processo con cui viene immesso è detto clorazione. L’uso del cloro per la disinfezione delle acque della piscina, è molto semplice. Basta applicare la dose esatta di dicloro o tricloro negli skimmers o nell’acqua della piscina. La clorazione può essere di due tipi: d’urto o di mantenimento.

  • La clorazione d’urto è il trattamento “shock” di disinfezione che viene effettuato al primo utilizzo della piscina, dopo una maggiore esposizione dell’acqua ad agenti inquinanti (troppi bagnanti, condizioni atmosferiche particolari, acqua molto sporca) ed alla chiusura della piscina. Dopo il trattamento di clorazione d’urto è consigliabile non entrare in contatto con l’acqua clorizzata fin quando il livello di concentrazione di cloro attivo libero (cloro puro che può essere nocivo per la salute) non scende al di sotto di 1 ppm (l’unità di misura utilizzata per quantificare la presenza di cloro è il ppm = parti per milione), in media, perché ciò avvenga sono necessario 3-4 giorni.
  • La clorazione di conservazione è un trattamento più lieve che ha come scopo quello di mantenere il livello del cloro nella norma (circa 0,7 – 1,2 mg per litro d’acqua).

Disinfezione senza cloro: ossigeno attivo, bromo, ozono

Fino a qualche anno fa, il cloro era l’unico elemento chimico che si poteva utilizzare per effettuare una disinfezione efficiente dell’acqua della piscina. Al giorno d’oggi esistono diversi prodotti che permettono uguali risultati anche se i loro prezzi, a volte, sono più alti. Il trattamento dell’acqua della piscina senza cloro viene adottato per particolari situazioni in cui l’uso di questo elemento risulta inadeguato quali: odore caratteristico dell’acqua clorizzata; irritazioni ad occhi e cute; allergie.

I prodotti d’uso alternativo al cloro sono essenzialmente tre:

  • L’ossigeno attivo è un elemento inodore che non determina rischi per la salute umana (in particolare non provoca irritazioni). Questo aspetto non deve essere sottovalutato soprattutto se si effettua un trattamento dell’acqua della piscina in presenza di bambini. L’ossigeno si può utilizzare anche per effettuare la disinfezione d’urto, in questo caso le dosi sono di 3-4 Kg di prodotto (granulare) ogni 200 metri cubi d’acqua. Il trattamento dell’acqua della piscina con l’ossigeno attivo, permette di utilizzare la vasca già dopo un quarto d’ora dalla disinfezione d’urto. Il mantenimento del prodotto si effettua versando direttamente sulla superficie dell’acqua (cosi come avviene per la clorazione d’urto) 10 grammi di prodotto per ogni metro cubo d’acqua, una volta alla settimana
  • Il bromo è innocuo per la salute e grazie all’assenza di clorammine (prodotte della reazione tra cloro e ammoniaca) nella sua composizione non provoca cattivi odori. A differenza di quel che accade con il cloro, il potere disinfettante del bromo non dipende dal valore del pH dell’acqua. Il trattamento di mantenimento con questo elemento è eseguito immettendo una pastiglia di prodotto (in commercio si trova in questa forma) ogni 2 metri cubi d’acqua, negli skimmers. Quest’operazione va ripetuta ogniqualvolta sia necessario ristabilire il livello ottimale di concentrazione pari a 2-3 mg per litro.
  • Il trattamento dell’acqua delle piscine con ozono determina una sterilizzazione ottimale, caratterizzata da acqua inodore, insapore e che non provoca irritazioni a occhi, cute e mucose. Inoltre, dato che l’ozono si decompone in ossigeno, esso è un elemento ecologico, in quanto, anziché disperdersi nell’ambiente si dissolve non lasciando alcuna traccia. L’unico difetto di questo elemento, che non ne ha consentito lo sviluppo finora, è la necessita di avere un impianto specifico per poterlo utilizzare. L’ozono si trova in forma gassosa e la sua instabilità non gli permette di essere trasportato, deve essere formato sul luogo d’azione. Per fare ciò necessita di componenti meccanici che generalmente non si trovano nel classico sistema di filtraggio, ma che vanno aggiunti appositamente andando ad incrementare le spese per la realizzazione della piscina.

Flocculazione e trattamento anti alghe.

A volte può capitare che, nonostante il processo di chiarificazione, l’acqua non risulti limpida come previsto, ma presenti un aspetto opaco e non cristallino. Questo fenomeno può essere dovuto al fatto che alcuni residui risultano divisi in particelle troppo piccole perché l’azione del filtro sia efficace, o alla formazione di alghe.

In questi casi si può attuare un processo di flocculazione, o un trattamento antialghe.

La flocculazione consistente nell’utilizzare un particolare prodotto per depurare la piscina, che a contatto con l’acqua cambia stato e dimensioni formando dei fiocchetti reticolati che depositandosi nel filtro ne aumentano l’efficacia. Il trattamento può essere eseguito facilmente mediante l’uso di un prodotto specifico, che si trova in vendita in centri specializzati nella pulizia delle piscine o nei negozi di fai da te.

Il trattamento antialghe viene effettuato in particolari situazioni (determinati luoghi geografici soggetti ad agenti climatici avversi, piscine pubbliche, ecc) dove la formazione delle alghe prolifera anche in condizioni di filtraggio e sterilizzazione ottimali. In tali situazioni si può intervenire con prodotti chimici specifici detti alghicidi costituiti da Sali di ammonio (sostanza a elevato potere disinfettante e battericida)

Prodotti e dosaggi per l’acqua della piscina.

Come abbiamo già visto, i prodotti base per trattare l’acqua della piscina sono essenzialmente quattro: cloro, riduttore o addizionatore di pH, flocculante, alghicidi

Vediamoli ora più in dettaglio.

Il cloro.

Il dosaggio del cloro nella piscina dipende dal trattamento da effettuare. Per una corretta sterilizzazione è bene controllare i livelli di cloro attraverso un apposito kit che può essere acquistato nei centri specializzati.

La clorazione d’urto può essere eseguita mediante l’uso di due prodotti:

  • Il dicloro al 55% (sia in granuli che in polvere) è a scioglimento rapido e quindi più facile da trattare. La percentuale posta al fianco del nome (55%) sta a indicare la quantità di cloro rilasciata dal prodotto. La dose da utilizzare è di circa 15 g di prodotto per ogni metro cubo d’acqua (controllare comunque le dosi d’utilizzo riportate sulla confezione di vendita). Il dicloro può essere versato negli skimmers della piscina o direttamente sulla superficie dell’acqua.
  • Il tricloro al 90% (sia in granuli che in polvere) è più lento a sciogliersi ma rilascia più cloro rispetto al prodotto visto prima (per cui il mantenimento dei livelli di cloro è minore). La dose e l’applicazione sono uguali a quelle utilizzate per il dicloro.

La clorazione di conservazione può essere eseguita con il dicloro, immettendo 2-3 grammi di prodotto per ogni metro cubo d’acqua al giorno, o con il tricloro: 2 pastiglie, uguali a circa 400 grammi di prodotto ogni 30 metri cubi d’acqua, settimanalmente. Anche per la clorazione di conservazione, i prodotti possono essere versati negli skimmers o sulla superficie dell’acqua.

Stabilizzatore pH.

Lo stabilizzatore di pH serve a mantenere il valore del pH ideale:

  • Se il valore del pH è maggiore di 7,4, si può trattare l’acqua con un particolare prodotto liquido o in polvere (riduttore di pH), reperibile in un qualsiasi negozio che tratta articoli per piscine, in un centro di bricolage oppure online. Le dosi indicative, sono: 3 Kg di prodotto in 200 metri cubi d’acqua per diminuire il pH di 0,4 unità. Se, ad esempio il pH dell’acqua della vostra piscina è pari a 8, per ogni 200 metri cubi dovrete aggiungere 6 Kg di prodotto.
  • Se, invece, il valore del pH è minore di 7,2, l’acqua può essere trattata con un addizionatore di pH (anche questo liquido o in polvere e reperibile in un qualsiasi negozio che tratta articoli per piscine, in un centro di bricolage o online), con dosi uguali alle precedenti per aumentare il pH di 0,4 unità.

Flocculante.

Il flocculante va miscelato con acqua nelle seguenti dosi: 200-250 grammi di prodotto in 50 metri cubi d’acqua. Quando il prodotto risulterà completamente diluito, andrà immesso nello skimmer più vicino alla pompa idraulica. Per un’azione filtrante maggiore, eseguite più volte quest’operazione, con intervalli di 4-5 ore, fin quando l’acqua non risulterà completamente cristallina. Assicuratevi che il sistema di filtraggio rimanga in azione per tutto il periodo di pulitura.

Alghicida.

L’alghicida viene venduto in forma liquida allo scopo di purificare l’acqua dalla presenza di alghe e derivati. In commercio ne esistono essenzialmente tre tipi:

  • Alghicida comune – viene utilizzato per contrastare la formazione di alghe sia sulle pareti delle piscine prima del riempimento, che nell’acqua successivamente. Nel primo caso, prima dell’applicazione, il prodotto viene diluito in acqua con rapporto 3-10 (3 litri di prodotto in 10 litri di acqua). L’applicazione deve essere eseguita su tutte le pareti della piscina (fondo compreso) avendo cura di risciacquare bene dopo aver lasciato il prodotto a riposo per un’ora. Successivamente al riempimento, l’antialghe viene somministrato nell’acqua con dosi dei prodotti pari a 1,5-3 litri ogni 50 metri cubi di acqua.
  • Alghicida schiarente – l’azione di questo prodotto è più potente rispetto a quello precedente e permette, inoltre, un effetto colorante (azzurro) dell’acqua. Per il primo trattamento, diluire 1 litro di prodotto ogni 50 metri cubi d’acqua, per il mantenimento, invece, applicare mezzo litro di prodotto ogni 100 metri cubi d’acqua settimanalmente.
  • Alghicida extra - la particolare composizione di questo prodotto evita la formazione di schiuma durante l’applicazione. Inoltre, garantisce l’azione schiarente e riduce il consumo di cloro. Il dosaggio dei prodotti per il trattamento iniziale è pari a 1 litro di antialghe per ogni 100 metri cubi d’acqua. Mentre, per il trattamento di mantenimento basta circa mezzo litro di prodotto per 200 metri cubi d‘acqua.

Trattamento fai da te dell’acqua della piscina.

Per poter utilizzare la piscina al meglio, ecco una semplice guida al trattamento dell’acqua della piscina fai da te.

Iniziamo dal sistema di filtraggio.

Come abbiamo visto questo sistema è fondamentale per avere acqua limpida e pulita. La valutazione del tempo di filtraggio varia in base al tipo di piscina ed alle sue dimensioni.

Iniziamo da subito a considerare un esempio pratico:

Se disponiamo di una vasca di forma rettangolare è possibile calcolare il tempo di filtraggio con la seguente procedura:
  • calcola il volume dell’acqua della piscina (moltiplica lunghezza, larghezza e profondità)
  • converti i mc in litri moltiplicando per 1000
  • calcola la velocità dell’impianto di filtraggio (normalmente riportata nel manuale dell’impianto)
Dividi il volume dell’acqua per la velocità ed ottieni il tempo di filtraggio.Ad esempio se la tua piscina e di 100 mc pari a 100.000 l e la velocità è di 11.000 l all’ora si avrà: 100.000 : 11.000= 9 ore

Per le altre forme potete consultare la seguente tabella:

Forma della piscina Formula da utilizzare
Rotonda Diametro^2 (diametro x diametro) x profondità x 0,79
Quadrata Lato x lato x profondità
A doppio cerchio (ossia a 8) Lunghezza massima x larghezza massima x profondità x 0,85
Ovale lunghezza massima x larghezza massima x profondità x 0,89

Questo concetto è fondamentale per una pulizia efficiente della piscina. Difatti, se la portata del sistema di filtraggio non fosse idonea per la piscina, l’intera operazione potrebbe richiedere tantissimo tempo (nel caso in cui la portata sia minore) oppure essere completamente superflua (se la portata è maggiore, la filtrazione non funzionerebbe bene e di conseguenza si potrebbero riscontrare danni all’intero sistema di filtraggio).

Una volta scelto il sistema di filtraggio dell’acqua, ci dovremo occupare della sua manutenzione.

Puoi approfondire come fare la giusta manutenzione della piscina.

Se la piscina è fornita di un filtro a sabbia, la manutenzione è automatica: è sufficiente ruotare la manopola della valvola selettiva posta sopra il filtro per ottenere un lavaggio del filtro efficace. La manutenzione dei filtri a cartuccia è un po’ più difficoltosa. Dopo aver deviato il flusso di acqua con l’apposita valvola, dobbiamo smontare le cartucce dal filtro, passarle sotto un getto d’acqua in modo da rimuovere ogni residuo e poi rimontarle nel filtro.

Questi interventi vanno eseguiti una volta ogni 2 settimane per il filtro a sabbia e una volta alla settimana per quello a cartuccia.

Periodicamente, infine occorre mettere in acqua i prodotti specifici per la disinfezione, flocculazione e antialghe.

In alternativa, in commercio esistono articoli multiazione che permettono il mantenimento della piscina, con l’uso di un unico prodotto per svolgere tutte queste operazioni. I prodotti multiazione sono reperibili in tavolette, in pastiglie e granulari e sono predisposti in dosaggi adatti per ogni azione.

Quanto costano i prodotti per questi trattamenti?

Vediamo ora quali sono i costi per mantenere l’acqua della piscina bella da vedere e salutare per il nostro organismo.

Iniziamo dall’impianto di filtraggio. I costi per questi sistemi dipendono soprattutto dal tipo di filtro inserito. Per farci un’idea vediamo qualche esempio:

  • Un sistema di filtraggio provvisto di pompa idraulica a 12 V e di filtro a immersione con una capacità di portata pari a 5 metri cubi all’ora e quindi, per piscine di piccole dimensioni (profondità massima 190 cm) costa in media 500 euro.
  • Un blocco filtrante comprensivo di pompa e filtro a sabbia con portata pari a 6 metri cubi all’ora (anche questo per piscine piccole) può venire a costare dalle 290 € fino a 400 €. Mentre per un filtro a sabbia di portata pari a 16 metri cubi all’ora (piscina grande) il costo può arrivare anche fino a 1.300 €.
  • I dispositivi di filtraggio compresivi di pompa idraulica e filtri a cartuccia con un potere di filtraggio pari a 9.436 litri all’ora (piscine medie) costano grosso modo 170-200 euro. I ricambi delle cartucce del filtro hanno un prezzo variabile dal tipo di gruppo di filtraggio installato, si parla di 3-4 € a filtro per una piscina di piccole dimensioni. Per il sistema di filtraggio citato prima (con un potere di filtraggio pari a 9.436 litri all’ora) il costo dei filtri di ricambio sale fino a 12 €. Se poi volete un kit completo potete acquistare per 15 euro, un pulitore ad idrogetto per le cartucce.

Vediamo ora quali sono i prezzi per i prodotti chimici per la piscina.

Per la disinfezione a base di cloro, si possono acquistare i prodotti in polvere o in pastiglie.

Una confezione da 1 kg di cloro in polvere costa circa 4 euro, non tantissimo di meno rispetto a quello in pastiglie (sempre in confezioni da un kg) che costa solo un euro in più.

Per la distribuzione del prodotto potete avvalervi dell’uso di un distributore per pastiglie di cloro galleggiante, acquistabile nei centri specializzati al modico prezzo di circa 4,00 €.

Il prezzo per il cloro da piscina è notevolmente basso se confrontato con altri prodotti. Ad esempio una confezione da 1 kg di ossigeno attivo granulare costa in media 7,5 €, mentre il bromo in pastiglie (sempre in confezioni da 1 kg), ha un prezzo pari a circa 24 euro.

L’ozono, poi, costa molto di più dato che necessita di un generatore per la sua formazione. In commercio, il generatore di ozono si trova con prezzi variabili da 180 € a 230 €.

La spesa per il mantenimento della piscina aumenta ancora se consideriamo i costi per la pulizia specifica: Il flocculante in polvere, confezione da 1 Kg, costa circa 36 €, quasi come quello in pastiglie che si può reperire anche a poco più di 30 €. L’alghicida liquido si trova a partire da 1,70 € al kg.

L’alternativa più conveniente sembra essere fornita dai prodotti multiazione per i quali il prezzo è pari a 5 euro per una confezione da 20 Kg!

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