Tasselli ad espansione

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

I tasselli ad espansione hanno la funzione di conferire alle viti la capacità di aderire alla muratura che li ospita e quindi la capacità di fissare o sostenere a secondo della tipologia di tassello e l'obiettivo che persegue.

Perché sono detti tasselli ad espansione?

I tasselli, contenitori di plastica o metallo, sono detti ad espansione in quanto si espandono, ossia aumentano di volume, quando la vite viene avvitata al loro interno. In questo modo generano con la muratura la necessaria compressione perché la vite possa adempiere con efficacia alle funzioni cui è destinata. La presenza delle alette lungo la superficie esterna ne evitano la rotazione durante l’avvitamento.

Gli attuali tasselli in plastica ad espansione si devono ad Artur Fischer, che ha perfezionato il tassello ad “S” inventato da suo padre negli anni’50. Delle svariate marche e tipologie di tasselli presenti sul mercato, i Tasselli Fischer sono diventati sinonimo delle moderne tecniche di fissaggio.

Le tipologie di tasselli.

Oltre ai comuni tasselli in plastica o metallo, il mercato offre una grande varietà di tasselli, da quelli specifici per i pannelli in cartongesso ai tasselli cosiddetti chimici, che hanno reso possibile il fissaggio anche in presenza di murature che, per composizione, vetustà e degrado, non possono ospitate i tradizionali tasselli.

In particolare, il tassello chimico della Fischer “T-Bond”, per le sue ottime caratteristiche di fissaggio e affidabilità, oltre che per murature friabili e vetuste, viene usato con ottimo risultati anche in murature di pietra e calcestruzzo.

Esistono poi una varietà di tasselli per usi specifici, come i tasselli per reggere i termosifoni, fissare gli igienici, compatibili con pareti vuote, munito di collaretti per reggere tubazioni, ecc.

Come scegliere il tassello giusto?

Il mercato offre una grande varietà di tasselli, in funzione della destinazione (cosa devono fissare o sostenere) e del tipo e condizioni della muratura che dovrà ospitarli.

A scopo esemplificativo: il tassello terminerà con un occhiello se dovrà sostenere un lampadario, con un gancio a “L” se dovrà sostenere un pensile o un quadro, con la testa di una comune vite se dovrà fissare il supporto di una plafoniera, ecc.

Il tassello presenterà la parte destinata ad espandersi, ossia l’involucro esterno, in plastica,  se dovrà essere ospitato da una comune  muratura (pareti divisorie, tramezzi, ecc), fatte di laterizi forati, sarà completamente in metallo, nucleo centrale e parte destinata ad espandersi, se da utilizzare per murature in cemento armato o mattoni pieni o quando il manufatto da sostenere o fissare è di una certa rilevanza.  

Come montare un tassello ad espansione in modo corretto.

Servendovi di una squadra e di una matita segnate sul muro il punto preciso in cui eseguire il foro che dovrà ospitare il tassello. 

Per eseguire con precisione il foro nel punto segnato, incidete quest’ultimo con un punteruolo, quindi procedete col trapano dotato di una punta per muro dello stesso diametro del tassello. 

La profondità del foro deve essere di circa ½ cm superiore alla lunghezza del tassello; per lo scopo potete segnare la punta con un pennarello o montare sulla parte superiore del trapano  la cosiddetta asta di profondità  (se in dotazione del trapano), un’asticina graduata  con la funzione di limitare la profondità del buco che ci si accinge ad eseguire; in pratica l’asticina toccherà il muro nel momento in cui bisogna arrestare l’avanzamento  della punta. 

Eseguito il foro e aspirato i residui di polvere, inserite il tassello, aiutandovi, se necessario,  con un martello di legno. 

A questo punto, bloccate il tassello, ruotando il nucleo centrale, inizialmente con le mani, quindi completate l’operazione con un attrezzo compatibile con la parte terminale del tassello, la parte che fuoriesce dal muro, quindi utilizzerete la pinza per un tassello che termina con un gancio a “L”, un cacciavite per un tassello che termina con la testa di una normale vite, con una chiave inglese per il tassello il cui nucleo interno termina con la testa esagonale di un bullone. 

Continuate a ruotare il nucleo interno del tassello fino a quando l’operazione non  offre una buona resistenza, senza esagerare soprattutto in presenza di un muro vetusto e poco compatto. Terminato l’operazione, il tassello può essere utilizzato da subito.

Cosa fare in presenza di un muro vetusto e friabile, che si sgretola?

Si ricorre a soluzioni particolari o innovative, rispettivamente al cosiddetto “tassello di legno” e al “tassello chimico”quando ci si trova di fronte a situazioni particolari, tipo una muratura vetusta o friabile che si sgretola, non in grado di sopportare le sollecitazioni conseguenza dell’espansione del tassello, il cui fissaggio non tiene, dal momento che il buco tende ad allargarsi, man mano che si tende di bloccare il tassello.

Con la prima opzione (tassello di legno) si provvede a murare un pezzetto di legno, di essenza dura, in grado di ospitare viti o ganci per legno cui affidare il compito di fissare o sostenere: una valida alternativa ai tradizionali tasselli.

Utilizzo del tassello di legno: iter operativo.

Orientativamente,  il pezzo di legno da murare, a forma di piramide tronca,  potrà avere la base maggiore di 6-7cm x 6-7cm, la base minore di 3-4cm x 3-4cm e l’altezza di 6-7cm.

  • Come prima cosa, con l’ausilio di uno scalpello e del mazzuolo, praticate nel punto stabilito una buca in grado di ospitare il tassello di legno con una certa tolleranza, spazio che sarà colmato dalla malta di cemento. 
  • Con l’ausilio della cazzuola,  di una grandezza compatibile con quella della buca, sistemate in fondo alla stessa uno strato di malta di cemento rapido.
  • Inserite il tassello di legno, dal verso della base maggiore,  e annegatelo nella malta di cemento, facendo in modo che la base minore risulta perfettamente allineata alla parete.
  • Reggete il tassello di legno con le mani fino a quando il cemento non indurisce di quanto basta perché si regga da solo. 
  • Completate la chiusura della buca utilizzando cemento normale.
  • Portate a termine l’operazione con stucco da muro per pareggiare il riempimento del foro col resto della parete.
  • Trascorse 48 ore circa potete applicare la vite o gancio per legno,  in funzione di cosa intendete fissare o sostenere. 


Con il tassello chimico, dal punto di vista operativo, praticato il foro nella muratura ed iniettato nello stesso l’ancorante chimico, con un una comune pistola per silicone, si inserisce il corpo interno del tassello (vite, gancio a L", ad "occhiello", ecc) avvitandolo. Una volta che l’ancorante, la vite e la muratura sono diventato un tutt’uno, il tassello diventa utilizzabile.

 La resine ancorante, oltre che direttamente nel buco,  può essere iniettata dopo aver inserito nel buco un rete cilindrica o essere contenuta in un ampolla che rompendosi sotto la pressione del nucleo del tassello si libera. 


In alternativa alle due opzioni precedenti, una volta eseguito il foro è possibile saturarlo con un pizzico di malta di cemento bianco o a presa rapida in cui annegare il tassello, quindi bloccarlo ruotando il nucleo centrale e aspettare un paio d’ora prima dell’utilizzo,  per dare modo alla malta di indurirsi. 

Se la situazione non è particolarmente difficile ed il foro ad certo punto sembra tenere, ossia sembra terminata l’azione di sgretolamento, è possibile provare con un tassello più grande (solo la parte esterna, quella destinata ad espandersi) al cui interno inserire il tassello originario, completo di nucleo centrale, tassello da bloccare ruotando quest'ultimo. 

Ricordiamo infine il ricorso alla zanca, una barra metallica opportunamente sagomata alle due estremità, da murare nella parete,  in luogo del comune tassello,  se l’esigenza è quella di fissare o sostenere manufatti di una certa consistenza. La grandezza della zanca deve essere compatibile con la compattezza e spessore della parete e il peso da sostenere.

 

Sagomatura della zanca: l’estremità da murare prevede centralmente un taglio per 1/3 circa della sua lunghezza, ripiegata in due alette, sagomatura in grado di assicurare una sicura tenuta, mentre l’estremità opposta, quella destinata a sostenere,  non può che essere sagomata “a gancio” in funzione della destinazione.

Utilizzo della zanca: iter operativo:

  • Con l’ausilio di un trapano munito di una punta del diametro massimo compatibile col mandrino, praticate nella parete,  nel punto stabilito, 3-4 fori a distanza ravvicinata, di una profondità di 3-4 cm superiore alla lunghezza della parte di zanca da murare, quindi, servendovi di uno scalpello e del mazzuolo, unite i fori realizzando nel punto stabilito una buca in grado di ospitare la zanca con una certa tolleranza, spazio che sarà colmato dalla malta di cemento. 
  • Con la cazzuola sistemate in fondo alla buca un pugno di malta di cemento a presa rapida, quindi inserite la zanca, di quanto preventivamente stabilito, annegandola nella malta di cemento rapido.
  • Reggete con le mani la zanca perfettamente perpendicolare alla parete fino a quando non si regge da sola (bastano 5-6 minuti), quindi completate la chiusura della buca con cemento normale.
  • Pareggiate il riempimento della buca col resto della parete con stucco da muro e attendete 48 ore circa prima di utilizzare la zanca.

 

Consigli in più:

Informazioni Sugli Autori:

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione

MAGAZINE CHI SIAMO CONTATTI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di piĂą o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.