Guida alla coltivazione del porro, dalla scelta del terreno ideale alle condizioni climatiche ottimali, dalla cure colturali come innaffiatura, sarchiatura e rincalzatura del terreno alla prevenzione di malattie, sino alla raccolta dei bulbi.
Il porro (Allium porrum), della famiglia delle Alliaceae, è una pianta aromatica originaria del Mediterraneo e veniva usato dagli Egizi e dai Romani sin dai tempi antichi per le sue proprietà antisettiche, diuretiche e lassative. Il suo sapore che ricorda la cipolla ma è più delicato, lo rende ideale in cucina crudo o cotto, per la preparazione di carni, pesci, minestre, primi piatti o per la guarnizione piatti tagliato a rondelle. Si utilizza solo la parte finale delle foglie, cioè la parte bianca, mentre la parte verde viene scartata. Esistono varietà estive ed invernali di porro che variano in base al periodo di semina: le prime si seminano in inverno e si raccolgono a fine primavera-piena estate e le seconde si seminano in piena primavera e si raccolgono a fine autunno-inizio primavera.
Predilige il clima mediterraneo, quindi temperato e abbastanza caldo, ma resiste bene anche alle basse temperature. Non ama i climi particolarmente umidi o piovosi.
Per coltivare il porro è necessario disporre di un terreno a medio impasto, cioè misto a torba,compost, sabbia e ghiaia perché è ideale per fornire il giusto apporto di sostanze nutritive ed il corretto drenaggio dell’acqua. Non bisogna concimare troppo il terreno : è sufficiente del concime organico come compost o letame da reperire in negozi specializzati e mescolare al terreno con una zappa tra agosto e novembre.
Il periodo di semina varia a seconda che si sceglie di seminare in semenzaio o direttamente in orto, in piena terra. Se si opta per la prima soluzione, il periodo migliore spazia da fine dicembre a inizio febbraio in ambienti riscaldati, mentre se si opta per la semina in piena terra, bisogna aspettare l'arrivo della primavera, fine marzo-aprile, interrando i semi direttamente a dimora o in semenzai all'aperto.
Volendo tener conto delle fasi lunari, la semina della porro dovrebbe avvenire “con luna calante”.
I semi sono reperibili in bustina presso negozi specializzati. Se si sceglie la prima strada (semenzaio), si consiglia di preparare uno strato di torba in cui disporre i semi dopo aver scavato delle buche profonde al massimo 1cm. A questo punto si ricoprono i semi con uno strato di terreno e si innaffiano. La temperatura del semenzaio dovrebbe essere intorno ai 15-17gradi. Dopo circa 3-4 mesi, cioè quando è apparsa la quarta-quinta fogliolina, è possibile mettere a dimora le giovani piantine di porro, disponendole su file distanti tra loro circa 25cm, facendo attenzione a non danneggiare le radici durante lo spostamento. Se invece si decide di seminare direttamente in orto, bisogna aspettare la primavera, come abbiamo detto, o la fine dell’estate. Si scavano nel terreno delle buche disposte su file distanti tra loro circa 15cm, vi si pongono i semi e si ricoprono con un sottile strato di terreno. Poi si procede ad un’innaffiatura non troppo abbondante. Dai semenzai all'aperto, le giovane piantine vengono trapiantate in piena terra in estate, fine giugno-luglio.
Durante l’inverno è possibile riparare le giovani piante da gelate o grandini utilizzando dei teli di plastica oppure è possibile coprirle con della paglia per proteggerle dal freddo.
Se si è deciso di seminare direttamente nel terreno, dopo circa un mese dalla nascita delle piantine sarà necessario operare un diradamento, lasciando solo le piantine più sane ed eliminando quelle poco vigorose, lasciando circa 25cm di distanza tra le piante. Le innaffiature regolari, da effettuarsi una volta a settimana, non devono essere eccessive per evitare pericolosi ristagni d’acqua. Periodicamente è consigliabile procedere a sarchiature del terreno, che consistono nell’estirpare le erbe infestanti con l’aiuto di un rastrello o un sarchiatore e nello smuovere il terreno per arieggiarlo. Qualche settimana prima della raccolta è consigliabile effettuare un lavoro di rincalzatura, che consiste nell’addossare del terreno ai piedi della pianta con l’aiuto di una zappa.
Il periodo di raccolta varia in base alla varietà coltivata e si effettua dopo circa mezzo anno dalla semina o dopo circa 100-120 gg dalla messa a dimora. Si raccolgono i porri, scegliendo quelli con un diametro maggiore di 3cm, con l’aiuto una zappa per scavare attorno al bulbo facendo attenzione a non danneggiarlo.
Teme soprattutto le crittogame come la ruggine e la peronospora, da combattere con antifungini reperibili in negozi specializzati e da prevenire facendo particolare attenzione a non lasciare il terreno troppo umido ed evitando ristagni d’acqua. Gli insetti, che danneggiano soprattutto i bulbi, vanno contrastati con antiparassitari. Nel caso in cui il porro fosse colpito da anguillula bisogna bruciare la pianta.
Non è consigliata la coltivazione in vaso.
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