Caminetti a pellet: come funzionano? Caratteristiche, installazione ed opinioni

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Che cosa sono i caminetti a pellet? Le caratteristiche.

I caminetti a pellet sono camini a camera chiusa alimentati a pellet.

Ricordiamo che i camini a camera chiusa o anche termocamini sono apparati per il riscaldamento la cui camera di combustione è schermata e chiusa al fine di isolarla dall’ambiente in cui sono collocati. La schermatura è solitamente realizzata con una lastra di vetro da fuoco in maniera da rendere visibile la fiamma che brucia come si addice ad un vero camino. Il pellet è invece un particolare tipo di combustibile a base legnosa le cui caratteristiche salienti sono raccolte nella scheda di approfondimento che segue.

Il pellet è un combustibile che si ottiene addensando polvere di legno proveniente da trucioli, segatura, scarti di lavorazioni industriale, scarti dell’agricoltura, potatura e manutenzione dei boschi, etc. Componenti che vengono triturati e poi agglomerati per ottenere cilindretti di varia lunghezza (tra i 10 ed i 30 millimetri) e differenti diametri (tra i 6 e gli 8 millimetri). Il pellet è per sua natura privo di qualsiasi additivo chimico e perciò anche di collanti.L’uso del pellet per il riscaldamento:

 

  • E’ ecologico. Bilancio di emissioni di anidride carbonica prossime allo 0. Infatti, bruciando produce si, come ogni composto organico, CO2 ma in quantità pari a quella che la pianta da cui ha origine ha sottratto all’atmosfera per realizzare la sintesi clorofilliana. Inoltre i dispositivi in cui viene bruciato lavorano a temperature elevate e quindi ossidano completamente tutti i componenti gassosi prodotti il che consente una combustione pulita.
  • Consuma una risorsa rinnovabile. Utilizza, infatti, per il suo processo produttivo scarti di altre lavorazioni e quindi non richiede abbattimento di nuovi alberi..
  • Contribuisce allo smaltimento dei rifiuti. Infatti il suo ciclo produttivo ne utilizza alcuni come materia prima.
  • E’ economico. Il suo costo a parità di energia e quindi di calore sviluppato, è superiore al solo legno in ciocchi ed in trucioli.
  • Non crea problemi di stoccaggio. Ha un elevato peso specifico per lo scarso tenore di umidità (inferiore all’11%) e quindi occupa poco volume. Inoltre grazie alla sua forma e dimensione è facile da trasportarsi. E’ venduto in sacchetti da 15/20 kg.
  • Produce volumi di ceneri molto ridotti. Inferiori all’1% di quello iniziale.

Come funzionano?

Dal punto di vista realizzativo i caminetti a pellet sono costituiti da monoblocchi prefabbricati e commercializzati che possono essere:

Tale monoblocco prefabbricato è perciò a tutti gli effetti una vera e propria stufa a pellet.

Puoi approfondire il funzionamento della stufa a pellet.

 

Le principali caratteristiche dei camini a camera chiusa o termocamini:

  • Completo automatismo e programmabilità dell’apparato. Il micro processore consente di programmare: temperatura della stanza da riscaldare, orario di accensione, orario di spegnimento, etc.
  • Possibilità di riscaldare l’intero ambiente (anche i punti più lontani) in maniera molto confortevole. La condizione è assicurata dal mix di sistemi di trasmissione del calore: irraggiamento unito a convenzione.
  • Buon rendimento termico. E’ assicurato dalla doppia combustione e dall’accumulo. In tal modo solo una piccola percentuale del calore prodotto va perso coi fumi di scarico.
  • Assoluta sicurezza. L’aria calda non incrocia i fumi di scarico e quindi non può contenere gas tossici.
  • Lunga autonomia. Una carica di combustibile dura solitamente almeno due giorni.
  • Scarsa manutenzione e pulizia. La quantità di cenere che si produce è minima solo l’1% del volume iniziale del pellet.
  • Basse spese di gestione. Conseguenza del basso costo del pellet e del buon rendimento della stufa.
  • Possibilità di detrazioni fiscali all’acquisto.
  • Necessità di una alimentazione elettrica costante. Serve ad alimentare la centralina e quindi il microprocessore, motori elettrici, resistenze, etc. Senza corrente la stufa non funziona.
  • Necessità di una canna fumaria per addurre all’esterno i fumi di scarico.

Tipologie dei camini a pellet.

I camini a pellet come tutti i termocamini possono essere di due tipi e precisamente:

Opinioni: vantaggi e svantaggi dei camini a pellet.

Vantaggi

Svantaggi.

Come costruire un camino a pellet partendo da un inserto prefabbricato.

Cominciamo premettendo che gli inserti per camini a pellet sono facilmente reperibili in commercio in quanto quasi tutti i costruttori di stufe a pellet ne hanno vari modelli in catalogo. Il costo medio per portare a casa un tale apparato di potenza medio bassa è di circa 2500 €.

Se si vuole installare un camino a pellet, il primo passo è calcolare la potenza termica necessaria per riscaldare l’ambiente in cui andrà collocato il camino che ci consentirà di scegliere l’inserto adatto alle nostre esigenze.

Per poter effettuare il calcolo di detta potenza occorrerà misurare la cubatura (il volume) del locale in questione. Volume che sarà dato dal prodotto della superficie calpestabile per l’altezza.Quindi se il nostro locale avrà dimensioni: larghezza 30 m, lunghezza 40 m ed altezza 3 m il volume sarà pari a 30x40x3=360 m3.La potenza necessaria per riscaldare tale volume si otterrà moltiplicando detto numero per 35 Kilocalorie e quindi il camino da installare, e di conseguenza l’inserto, dovrà avere una potenza termica di 12600 Kilocalorie.Dividendo questo numero per 860 si otterrà la potenza termica in Kilowatt che risulterà pari a 12600/860=14,65 Kw e di conseguenza occorrerà scegliere un inserto di almeno 15 Kw.

Scelto ed acquistato l’inserto occorrerà poi procurarsi il materiale necessario alla realizzazione del camino nel suo complesso. Materiale che di seguito elenchiamo.

  • Malta cementizia premiscelata.
  • Malta per intonaci premiscelata.
  • Tavelloni.
  • Mattoni refrattari.
  • Mattoni forati in laterizio.
  • Blocchi forati in cemento.
  • Mattonelle in ceramica.
  • Tubi in acciaio inox per lo scarico dei fumi che si raccordano all’uscita dell’inserto.
  • Asse di legno di spessore adeguato per realizzare l’architrave del camino.
  • Lana di roccia per coibentare la canna fumaria.

Iter operativo.

Dopo aver scelto la parete su cui addossare il camino,  tenendo presente che la canna fumaria dovrà uscire all’esterno e sovrastare il tetto:

si inizia col creare una base su cui poggiare l'inserto, servendosi dei mattoni forati in cemento, mattoni refrattari, tavelloni, mattonelle e malta premiscelata come legante. Le dimensioni della base dovranno essere tali da superare su ciascun lato di almeno 30 centimetri quelle dell’inserto acquistato. Quindi se le dimensioni dell'inserto sono di 80 x 80 cm (larghezza x profondità) quelle della base di appoggio dovranno essere 140x140 cm.

Si ricopre poi la base lateralmente con mattoni refrattari e superiormente con tavelloni, dopo aver riempito lo spazio all'interno dei mattoni forati con malta cementizia. Sui tavelloni - previo un massetto di malta - si posa un rivestimento di mattonelle, livellando il tutto con la corona di mattoni refrattari. 

Sulla base così realizzata si poggia l’inserto che dovrà poggiare per qualche centimetro sulla corona di mattoni refrattari, circostanza da tenere presente nello stabilire il rapporto tra mattoni forati e corona di mattoni refrattari.

  • Si procede poi al montaggio della canna fumaria con i tubi in acciaio facendola passare attraverso il soffitto. Si sigilla il tutto e si coibentano i tubi in acciaio con la lana di roccia. Rivestiamo poi l’inserto con mattoni forati. Completiamo l’opera richiudendo ed intonacando dopo aver posizionato superiormente una nuova corona di mattoni refrattari.

  • Con le assi di legno costruiamo l’architrave sagomato ed incolliamolo sul bordo superiore dopo averlo ancorato nel muro. Si procede poi a costruire la cappa con i tavelloni ad intonacare la struttura ed eventualmente a ricoprila con pietra.

Durante l’iter realizzativo è necessario prevedere il passaggio attraverso la muratura del cavo di alimentazione elettrica dell’inserto e una bocchetta in corrispondenza di quella praticata sulla stufa per il passaggio dell’aria comburente.

Importante  è prevedere inoltre un' apertura nell’ambiente da riscaldare che sia in comunicazione diretta con l’esterno, al fine di integrare con una certa regolarità l’ossigeno che viene consumato con la reazione di combustione.

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