La cladosporiosi è una malattia fungina che colpisce diverse piante coltivate, causando danni alle foglie, ai fiori e ai frutti. In questo articolo, esploreremo in dettaglio questa malattia, i sintomi comuni, le cause e le tecniche di prevenzione e controllo. Imparerai anche a riconoscere la cladosporiosi nelle diverse colture e a valutare l'impatto economico e ambientale della malattia. Segui la nostra guida completa per proteggere le tue piante dalla cladosporiosi e assicurarti una coltivazione sana e produttiva.
La cladosporiosi è una malattia fungina che colpisce un'ampia gamma di piante coltivate, causando danni notevoli e riducendo la produttività. È importante conoscere questa malattia per proteggere le tue colture e garantire un raccolto sano.
Nel corso di questo articolo, esploreremo in profondità gli aspetti importanti, fornendo consigli pratici per proteggere le tue piante e garantire una coltivazione di successo.
Cos'è la cladosporiosi?
La cladosporiosi è una malattia delle piante causata da funghi del genere Cladosporium. Questi funghi sono microrganismi ubiquitari, presenti in molti ambienti naturali e agricoli. Essi attaccano una vasta gamma di piante coltivate, tra cui vite, ortaggi e alberi da frutto. Vediamo quali sono i punti chiave per comprendere meglio la cladosporiosi:
Funghi patogeni: i funghi del genere Cladosporium penetrano nelle piante attraverso ferite o apertura naturali, come stomi, e si nutrono del tessuto vegetale, causando danni alle foglie, ai fiori e ai frutti.
Spore: questi funghi si riproducono attraverso la produzione di spore che si diffondono nell'aria e nell'acqua. Le spore sopravvivono a condizioni avverse e germinano quando le condizioni sono favorevoli.
Fattori ambientali: la cladosporiosi si sviluppa più frequentemente in ambienti con elevata umidità e temperature moderate. Le piogge, la rugiada e l'irrigazione favoriscono la diffusione della malattia.
Conoscere la cladosporiosi e i suoi meccanismi di diffusione è fondamentale per prevenire e controllare questa malattia nelle colture.
Cause e diffusione della malattia.
Le cause e la diffusione della cladosporiosi sono strettamente legate alle caratteristiche dei funghi del genere Cladosporium e alle condizioni ambientali:
Inoculo: i funghi Cladosporium si diffondono principalmente attraverso le spore prodotte sulle piante infette. Le spore, trasportate dal vento, dall'acqua o da insetti, contaminano altre piante vicine.
Condizioni favorevoli: la cladosporiosi si sviluppa meglio in ambienti con elevata umidità e temperature moderate (15-25°C). Periodi di pioggia, irrigazione intensiva o nebbia favoriscono la germinazione delle spore e l'infezione delle piante.
Predisposizione delle piante: alcune piante sono più suscettibili alla cladosporiosi a causa di fattori come la varietà, l'età, lo stato nutrizionale e le condizioni di crescita. Una corretta gestione delle colture riduce il rischio di infezione.
Per prevenire e limitare la diffusione della cladosporiosi, bisogna monitorare attentamente le condizioni climatiche e adottare buone pratiche agricole, come la rotazione delle colture, la potatura e l'irrigazione controllata.
Sintomi e diagnosi della cladosporiosi.
Riconoscere i sintomi della cladosporiosi è essenziale per agire tempestivamente e limitare i danni alle colture. I sintomi variano a seconda della specie di pianta colpita e del tipo di fungo Cladosporium coinvolto:
Macchie sulle foglie: uno dei sintomi più tipici della cladosporiosi è la comparsa di macchie necrotiche sulle foglie di colore giallo, marrone o nero. Queste macchie possono ingrandirsi e fondersi, causando la caduta delle foglie.
Danni ai fiori e ai frutti: la cladosporiosi causa deformazioni, necrosi e caduta prematura dei fiori e dei frutti, riducendo la produzione e la qualità del raccolto.
Crescite fungine: in alcuni casi, è possibile osservare una sottile peluria grigiastra o nerastra sulla superficie delle foglie, dei fiori o dei frutti, che corrisponde alla presenza del fungo Cladosporium.
La diagnosi della cladosporiosi è spesso complicata, poiché i sintomi sono simili a quelli causati da altri patogeni o da fattori ambientali. Per confermare la presenza della cladosporiosi, è consigliabile consultare un esperto o inviare campioni delle piante colpite a un laboratorio specializzato per l'analisi. Una diagnosi accurata permette di adottare le misure di controllo più appropriate e salvaguardare la salute delle tue colture.
Sintomi comuni nelle piante.
I sintomi della cladosporiosi variano a seconda della specie di pianta colpita e della specie di fungo Cladosporium responsabile dell'infezione.
Ci sono, però, alcuni sintomi comuni che si manifestano in diverse piante:
Macchie necrotiche: la comparsa di macchie scure, giallastre o marroni sulle foglie è un segno distintivo della cladosporiosi. Queste macchie assumono diverse forme e dimensioni, e in alcuni casi, presentano un alone giallo intorno.
Crescita ridotta: le piante colpite dalla cladosporiosi possono mostrare una crescita rallentata o stentata, a causa del danno causato alle foglie e agli organi fotosintetici.
Caduta delle foglie: una grave infezione da cladosporiosi porta alla caduta prematura delle foglie, indebolendo ulteriormente la pianta e riducendo la sua capacità di produrre energia.
Danni ai fiori: la cladosporiosi colpisce anche i fiori, causando deformazioni, avvizzimento o caduta prematura, il che compromette la formazione dei frutti e riduce la resa del raccolto.
Alterazioni dei frutti: i frutti infetti presentareno macchie, ammaccature, crescite fungine superficiali o marciume, il che naturalmente, influisce negativamente sulla qualità e la commercializzazione del prodotto.
Monitorare attentamente le piante e conoscere i sintomi comuni della cladosporiosi è fondamentale per intervenire tempestivamente e adottare le misure di prevenzione e controllo più efficaci.
Identificazione e diagnosi della malattia.
Per un'identificazione accurata della cladosporiosi e una diagnosi corretta, è importante seguire alcune linee guida che consentono di distinguere questa malattia da altre affezioni simili nelle piante:
Osservazione dei sintomi: esamina attentamente le foglie, i fiori e i frutti delle piante per individuare la presenza di macchie necrotiche, crescita fungina o altri segni tipici della cladosporiosi.
Storia e condizioni di crescita: tieni presente le condizioni ambientali, come l'umidità e la temperatura, che favoriscono lo sviluppo della cladosporiosi. Prendi in considerazione anche eventuali precedenti infezioni da Cladosporium nella zona.
Confronto con altre malattie: confronta i sintomi osservati con quelli di altre malattie comuni nelle piante, come la ruggine o l'oidio, per escludere la presenza di altri patogeni.
Consulenza di esperti: se non sei sicuro della diagnosi, chiedi il parere di un agronomo, un patologo vegetale o un altro esperto del settore per una valutazione professionale.
Analisi di laboratorio: in caso di dubbi o per confermare la diagnosi, invia campioni di tessuti vegetali infetti a un laboratorio specializzato per un'analisi più approfondita, come l'esame al microscopio o test molecolari.
Prevenzione e controllo della cladosporiosi.
Per prevenire e controllare la cladosporiosi nelle piante, bisogna adottare alcune buone pratiche sia in ambito agricolo che nei giardini domestici. Di seguito, alcune strategie efficaci:
Selezione di piante resistenti: scegli piante resistenti o tolleranti alla cladosporiosi per ridurre le possibilità di infezione e migliorare la capacità di recupero delle piante.
Rotazione delle colture: alterna le colture per ridurre la probabilità che il fungo si diffonda e si accumuli nel terreno, evitando di piantare le stesse specie per periodi prolungati.
Igiene del giardino: rimuovi e smaltisci correttamente i residui vegetali infetti per evitare la diffusione della malattia. Pulisci gli attrezzi da giardino dopo l'uso.
Adeguata ventilazione: garantisci una buona circolazione dell'aria intorno alle piante per ridurre l'umidità e creare un ambiente meno favorevole alla crescita del fungo.
Irrigazione corretta: evita l'irrigazione eccessiva e annaffia preferibilmente alla base delle piante, minimizzando il bagnare le foglie e riducendo l'umidità sulla superficie delle piante.
Trattamenti fungicidi: utilizza fungicidi specifici per la cladosporiosi in base alle raccomandazioni degli esperti e alle etichette dei prodotti, seguendo le dosi e le tempistiche suggerite.
Monitoraggio regolare: controlla periodicamente le piante per individuare precocemente eventuali sintomi della cladosporiosi e intervenire tempestivamente con trattamenti adeguati.
Buone pratiche agricole.
Le buone pratiche agricole sono fondamentali per prevenire e controllare la cladosporiosi. Di seguito riportiamo alcuni suggerimenti specifici per gli agricoltori:
Pianificazione delle colture: studia l'andamento stagionale e climatico della tua zona e pianifica le colture di conseguenza, evitando periodi di elevata umidità favorevoli alla cladosporiosi.
Distanza tra le piante: pianta le colture a una distanza adeguata per favorire la circolazione dell'aria e ridurre l'umidità intorno alle piante.
Controllo delle infestanti: gestisci le infestanti nel campo, poiché favoriscono la diffusione del fungo e ostacolare la circolazione dell'aria.
Fertilizzazione equilibrata: evita un'eccessiva fertilizzazione azotata, che rende le piante più suscettibili alle infezioni fungine.
Uso di sementi sane: utilizza solo sementi sane e certificate, libere da patogeni, per ridurre il rischio di introdurre la cladosporiosi nel campo.
Trattamenti preventivi: applica fungicidi prima dell'inizio della stagione delle piogge o durante periodi di elevata umidità, per prevenire lo sviluppo della malattia.
Collaborazione tra agricoltori: condividi informazioni e strategie con gli agricoltori vicini per creare un fronte comune contro la cladosporiosi e ridurre la diffusione del fungo.
Queste buone pratiche agricole servono a proteggere le colture dalla cladosporiosi e migliorare la qualità e la produttività dei raccolti.
Uso di fungicidi.
L'uso di fungicidi è un metodo efficace per combattere la cladosporiosi, ma come utilizzarli correttamente?
Selezione del fungicida: scegli un fungicida specifico per la cladosporiosi, preferibilmente con un ampio spettro d'azione, per garantire un controllo ottimale della malattia.
Timing: applica i fungicidi preventivamente, prima dell'inizio della stagione delle piogge o in presenza di condizioni favorevoli allo sviluppo del fungo, come elevata umidità.
Rotazione dei principi attivi: ruota i principi attivi dei fungicidi utilizzati per evitare lo sviluppo di resistenze da parte del fungo.
Dosaggio: segui attentamente le istruzioni del produttore riguardo al dosaggio e alle modalità di applicazione, per garantire un trattamento efficace e sicuro.
Sicurezza: utilizza attrezzature di protezione individuale durante l'applicazione dei fungicidi e rispetta i tempi di carenza per evitare rischi per la salute umana.
Monitoraggio: controlla regolarmente le colture dopo l'applicazione del fungicida e ripeti il trattamento se necessario, secondo le indicazioni del produttore.
L'uso corretto dei fungicidi contribuisce notevolmente a prevenire e controllare la cladosporiosi, proteggendo le colture e garantendo una produzione sana e abbondante.
Cladosporiosi nelle diverse colture.
La cladosporiosi colpisce diverse colture, causando danni e perdite di produzione. Analizziamo quali sono le colture più comuni affette dalla malattia e i relativi sintomi:
Pomodori: la cladosporiosi provoca necrosi sulle foglie, che diventano gialle e cadono. I frutti presentano macchie scure e rugose.
Peperoni: le foglie colpite mostrano macchie necrotiche, mentre i frutti sviluppano lesioni marroni e appassire.
Meloni: la malattia causa la comparsa di macchie scure e necrosi sulle foglie, che portano al loro ingiallimento e caduta. I frutti presentano lesioni.
Cetrioli: le foglie affette manifestano macchie necrotiche e cadono. I frutti mostrano lesioni e diventare inadatti al consumo.
Ortaggi a foglia: colture come lattuga e spinaci presentano macchie necrotiche sulle foglie, riducendo la qualità del raccolto.
Per proteggere queste colture dalla cladosporiosi, oltre ad adottare buone pratiche agricole bisogna seguire le raccomandazioni per l'uso di fungicidi discusse in precedenza.
Cladosporiosi nella vite.
La vite è una coltura sensibile alla cladosporiosi, con potenziali impatti negativi sulla qualità e la quantità del raccolto. Vediamo quali sono i principali sintomi e quali misure preventive occorre adottare:
Sintomi: sulle foglie compaiono macchie giallastre, che poi diventano necrotiche e circondate da un alone giallo. I grappoli possono presentare marcescenza.
Potatura e diradamento: una corretta potatura e diradamento delle piante favorisce la circolazione dell'aria e riduce l'umidità, limitando la diffusione della malattia.
Disposizione delle piante: assicurarsi che le viti siano piantate a una distanza adeguata per favorire la ventilazione e prevenire la formazione di microclimi umidi.
Irrigazione: evitare l'irrigazione per aspersione, che favorisce l'umidità sulle foglie. Optare per l'irrigazione a goccia per ridurre i rischi di infezione.
Fungicidi: l'uso di fungicidi specifici, seguendo le raccomandazioni del produttore, aiuta a controllare la cladosporiosi e proteggere le viti dall'infezione.
Adottando queste pratiche, è possibile ridurre il rischio di cladosporiosi nella coltivazione della vite e garantire un raccolto di qualità.
Cladosporiosi negli ortaggi.
Anche gli ortaggi vengono colpiti dalla cladosporiosi, con conseguenze negative sulla produzione. Di seguito alcuni consigli per prevenire e gestire la malattia in questo tipo di coltura:
Rotazione delle colture: praticare la rotazione delle colture per ridurre la pressione della malattia e prevenire l'accumulo di spore nei terreni.
Rimozione dei residui vegetali: eliminare accuratamente i residui vegetali infetti per ridurre la fonte di infezione e limitare la diffusione della cladosporiosi.
Ventilazione e spaziatura: assicurarsi che gli ortaggi siano piantati a una distanza adeguata per permettere una buona circolazione dell'aria e ridurre l'umidità.
Irrigazione: preferire l'irrigazione a goccia, evitando l'aspersione, per minimizzare l'umidità sulle foglie e ridurre l'insorgenza di infezione.
Fungicidi: utilizzare fungicidi specifici per il controllo della cladosporiosi negli ortaggi, rispettando le indicazioni del produttore.
Cladosporiosi negli alberi da frutto.
La cladosporiosi colpisce anche gli alberi da frutto, causando danni alle foglie e ai frutti. Ecco alcune strategie per prevenire e gestire la malattia in queste colture:
Potatura: eseguire potature regolari per mantenere una corretta ventilazione e illuminazione all'interno della chioma, riducendo l'umidità e il rischio di infezione.
Monitoraggio: controllare attentamente gli alberi da frutto per individuare precocemente i sintomi della cladosporiosi e intervenire tempestivamente.
Rimozione dei rami infetti: eliminare i rami affetti dalla cladosporiosi per prevenire la diffusione della malattia all'interno dell'albero e nelle vicinanze.
Trattamenti preventivi: applicare fungicidi specifici per la cladosporiosi prima della comparsa dei sintomi, seguendo le raccomandazioni del produttore.
Igiene e gestione dell'area: rimuovere foglie e frutti infetti caduti a terra e mantenere pulita l'area attorno agli alberi per limitare le fonti di infezione.
Queste misure servono a proteggere gli alberi da frutto dalla cladosporiosi e a preservare la qualità e la quantità del raccolto.
Impatto economico e ambientale della cladosporiosi.
La cladosporiosi ha ripercussioni sia economiche che ambientali sul settore agricolo:
Perdite di raccolto: la cladosporiosi riduce la quantità e la qualità dei prodotti colpiti, causando perdite economiche per gli agricoltori e l'industria alimentare.
Costi per il controllo: la prevenzione e la gestione della malattia comportano costi aggiuntivi, come l'acquisto di fungicidi e l'investimento in misure preventive.
Rischi per la biodiversità: l'uso eccessivo di fungicidi ha effetti negativi sulla biodiversità, compromettendo l'equilibrio dell'ecosistema e la sopravvivenza di organismi utili.
Resistenza ai fungicidi: l'impiego continuo e indiscriminato di prodotti chimici porta allo sviluppo di ceppi di Cladosporium resistenti, rendendo i trattamenti meno efficaci nel tempo.
Sostenibilità: la gestione della cladosporiosi richiede un approccio sostenibile che tenga conto dell'ambiente, della salute umana e dell'economia, promuovendo pratiche agricole responsabili.
Adottare strategie di prevenzione e controllo efficaci e sostenibili per ridurre l'impatto della cladosporiosi sulle colture, serve anche a ridurre l'impatto sull'ambiente e l'economia.
Perdite economiche dovute alla malattia.
La cladosporiosi potrebbe causare significative perdite economiche nell'agricoltura. Questi sono i fattori che contribuiscono alle perdite:
Riduzione della produzione: la malattia colpisce la crescita delle piante, diminuendo il raccolto e limitando la disponibilità di prodotti sul mercato.
Qualità compromessa: le infezioni da Cladosporium danneggiano l'aspetto e la qualità dei prodotti, rendendoli meno appetibili e riducendo il loro valore commerciale.
Scarti: le piante e i frutti infetti spesso devono essere scartati, aumentando gli sprechi e riducendo ulteriormente la quantità di prodotti vendibili.
Costi di trattamento: la lotta alla cladosporiosi comporta spese aggiuntive per l'acquisto di fungicidi e l'adozione di misure preventive, gravando sul bilancio degli agricoltori.
Impatto sul mercato: le perdite di produzione e la scarsa qualità dei prodotti influire scono negativamente sulla competitività degli agricoltori sul mercato, con possibili ripercussioni sull'intera filiera.
Affrontare le perdite economiche causate dalla cladosporiosi richiede strategie efficaci di prevenzione e controllo, nonché un'attenzione costante alle buone pratiche agricole e all'uso responsabile dei prodotti fitosanitari.
Effetti sull'ambiente e sostenibilità.
La cladosporiosi ha ripercussioni anche sull'ambiente e sulla sostenibilità dell'agricoltura. Ecco alcuni aspetti da considerare:
Uso di fungicidi: l'impiego massiccio di prodotti chimici per combattere la cladosporiosi inquina suolo, acqua e aria, danneggiando l'ecosistema e la biodiversità.
Resistenza: l'uso frequente di fungicidi favorisce lo sviluppo di ceppi di Cladosporium resistenti, rendendo più difficile il controllo della malattia in futuro.
Impatto sulla fauna utile: i trattamenti chimici danneggiano organismi utili come insetti impollinatori, predatori naturali e microrganismi benefici presenti nel suolo.
Sprechi: la necessità di scartare piante e frutti infetti aumenta gli sprechi, aggravando i problemi legati all'uso inefficiente delle risorse naturali e alla gestione dei rifiuti.
Agricoltura sostenibile: lottare contro la cladosporiosi richiede un approccio integrato che tenga conto della sostenibilità e dell'equilibrio tra produttività e tutela dell'ambiente.
Per ridurre gli effetti negativi della cladosporiosi sull'ambiente, è fondamentale promuovere l'adozione di buone pratiche agricole, l'uso responsabile di fungicidi e l'implementazione di strategie di prevenzione e controllo ecocompatibili.
Domande frequenti e risposte sul controllo della cladosporiosi.
1. Quali sono i sintomi della cladosporiosi? La cladosporiosi provoca macchie scure e necrosi sulle foglie, frutti e fusti delle piante. I sintomi variano a seconda della coltura colpita.
2. Come si diffonde la cladosporiosi? La cladosporiosi si diffonde tramite spore fungine trasportate dal vento, pioggia, attrezzi agricoli contaminati e lavoratori che maneggiano piante infette.
3. Quali colture sono più colpite dalla cladosporiosi? La cladosporiosi colpisce diverse colture, tra cui vite, ortaggi e alberi da frutto. La gravità dell'infezione varia a seconda delle condizioni ambientali e della suscettibilità delle piante.
4. Come prevenire la cladosporiosi? La prevenzione della cladosporiosi si basa su buone pratiche agricole, come la rotazione delle colture, la rimozione dei residui vegetali infetti e la scelta di varietà resistenti.
5. Quali fungicidi sono efficaci contro la cladosporiosi? I fungicidi a base di rame, zolfo e altri principi attivi sono efficaci contro la cladosporiosi. Seguire le indicazioni dei prodotti e alternare i principi attivi serve ad evitare resistenze.
6. La cladosporiosi ha un impatto sull'ambiente? Sì, la cladosporiosi può avere ripercussioni ambientali, soprattutto a causa dell'uso intensivo di fungicidi. Adottare strategie sostenibili e responsabili è fondamentale per ridurre gli effetti negativi sull'ecosistema.
7. Quanto incide la cladosporiosi sull'economia agricola? La cladosporiosi può causare perdite economiche significative a causa della riduzione dei raccolti e della qualità dei prodotti. La prevenzione e il controllo efficace della malattia sono cruciali per limitare l'impatto sul settore agricolo.
Domande frequenti sulla prevenzione.
1. Come scegliere le varietà resistenti alla cladosporiosi? Informatevi su varietà resistenti o tolleranti, consultando cataloghi di sementi, agronomi o cooperative agricole. Valutate l'adattabilità al vostro terreno e clima.
2. Quali pratiche colturali possono ridurre il rischio di cladosporiosi? Mantenete una corretta distanza tra le piante, potate regolarmente per favorire la circolazione dell'aria e ridurre l'umidità, e praticate la rotazione delle colture.
3. Come gestire i residui vegetali infetti? Rimuovete e smaltite i residui vegetali infetti per ridurre la presenza di spore nel campo. Evitate di lasciarli sul terreno o compostarli.
4. L'irrigazione può influire sulla cladosporiosi? Sì, l'irrigazione influisce sulla diffusione della cladosporiosi. Utilizzate sistemi di irrigazione a goccia per ridurre l'umidità sulle foglie e prevenire l'infezione.
5. È possibile controllare la cladosporiosi con metodi biologici? Metodi biologici, come l'uso di antagonisti naturali contribuiscono al controllo della cladosporiosi. Combinateli con altre pratiche preventive per risultati ottimali.
6. Quali azioni preventive posso adottare durante la stagione di crescita? Monitorate regolarmente le piante per individuare segni di infezione, applicate fungicidi preventivi se necessario e mantenete un'adeguata igiene nel campo per ridurre la contaminazione.
Domande frequenti sul trattamento.
1. Quando è il momento giusto per iniziare il trattamento contro la cladosporiosi? Iniziate il trattamento non appena notate i primi sintomi della malattia.
2. Quali prodotti chimici posso utilizzare per trattare la cladosporiosi? Fungicidi a base di rame, clorotalonil e altri principi attivi sono efficaci contro la cladosporiosi. Seguite sempre le istruzioni del produttore e rispettate le normative locali.
3. Posso utilizzare trattamenti biologici per combattere la cladosporiosi? Sì, i trattamenti biologici come l'uso di batteri antagonisti e bio-fungicidi sono utili per controllare la cladosporiosi in modo sostenibile ed ecocompatibile.
4. Come posso monitorare l'efficacia del trattamento? Controllate regolarmente le piante per valutare la progressione della malattia e l'efficacia del trattamento. Registrate le osservazioni per futuri interventi e per perfezionare le strategie di controllo.
5. Devo ripetere il trattamento nel tempo? Sì, potrebbe essere necessario ripetere il trattamento nel tempo, soprattutto durante periodi di elevata umidità. Seguite le raccomandazioni del prodotto e gli intervalli di sicurezza tra le applicazioni.
6. Cosa fare se il trattamento non sembra funzionare? Se il trattamento non è efficace, consultate un esperto per identificare possibili cause e valutare alternative, come cambiare il prodotto o adottare nuove strategie di controllo integrato.
Bibliografia.
Elenco di fonti autorevoli, studi e pubblicazioni scientifiche consultate.
Agrios, G. N. (2005). Plant Pathology, Fifth Edition. Elsevier Academic Press. Questo libro offre una panoramica completa delle malattie delle piante, tra cui la cladosporiosi e le strategie per il loro controllo.
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EPPO (2019). Cladosporium carpophilum. EPPO Bulletin, 49(2), 269-277. Questo articolo si concentra sulla cladosporiosi negli alberi da frutto, in particolare sulle caratteristiche, la diffusione e il controllo della malattia.
Fares, M., Mancini, V., Tessitori, M., & Di Marco, S. (2019). Evaluation of biocontrol agents against Cladosporium leaf spot of tomato. Crop Protection, 124, 104837. Uno studio che valuta l'uso di agenti di biocontrollo per combattere la cladosporiosi negli ortaggi, in particolare nei pomodori.
Munkvold, G. P. (2017). Cladosporium leaf spot and fruit rot. In Compendium of Grape Diseases, Disorders, and Pests (Second Edition). St. Paul, MN: The American Phytopathological Society. Questo capitolo del libro si concentra sulla cladosporiosi nella vite e sulle strategie di prevenzione e controllo della malattia.
Rumbos, I. C., & Rumbou, A. (2017). Cladosporium cladosporioides species complex causing leaf spot on pomegranate. Journal of Plant Pathology, 99(1), 131-135. Uno studio che esamina la cladosporiosi negli alberi di melograno e propone strategie di controllo per ridurre gli impatti della malattia.
Shtienberg, D. (2016). Integrated disease management: Why are plant pathologists slow to adopt it? In Plant Pathology Concepts and Laboratory Exercises (Third Edition). CRC Press. Un'analisi dell'importanza dell'Integrated Disease Management (IDM) nella gestione delle malattie delle piante, tra cui la cladosporiosi, per ridurre gli impatti economici e ambientali.
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