Il termine Cactus viene comunemente usato per indicare le Cactaceae, importante famiglia di piante grasse o più correttamente di succulente, cui fanno capo circa tremila specie, che comprendono piante mignon ed esemplari che sfiorano i 20 metri di altezza.
I Cactus presentano una fioritura che spazia da fiorellini di qualche millimetro per arrivare a fiori di diversi centimetri, che possono arrivare in qualsiasi momento dell’anno, dall’estate all’inverno, dall’autunno alla primavera. Fiori che possono vivere poche ore o molti giorni, che si possono aprire di notte e chiudere di giorno, chiudere temporaneamente per sottrarsi ai raggi del sole.
Non meno numerose e interessanti sono le forme, da quelle più comuni globose e colonnari a quelle pendenti, da quelle striscianti a quelle epifite, da quelle sotterranee a quelle rare, uniche e particolari.
I Cactus rappresentano una specie che nel corso dei millenni hanno fatto registrare significativi adattamenti morfologici e fisiologici, per poter convivere con le condizioni di particolare siccità a causa dei grandi mutamenti climatici verificatisi in alcune zone dell’emisfero. Ecco che i cactus hanno ridotto le dimensioni, hanno cambiato forma, hanno trasformato le foglie in spine, hanno potenziato la massa radicale, hanno sviluppato un tessuto spugnoso e succulente, hanno sviluppato lanugine, con l’unico obiettivo di immagazzinare nei propri tessuti la massima quantità d’acqua e farla durare quanto più a lungo possibile. In particolare, lo sviluppo della massa radicale mira a potenziare l’assorbimento dell’acqua, quello dei tessuti spugnosi ad immagazzinarne la massima quantità, mentre i restanti adattamenti mirano a ridurre la traspirazione e quindi a diluire nel tempo il consumo d’acqua. In natura le succulente, limitatamente alla stagione delle grandi piogge, sviluppano in superficie una quantità di capillari che in misura rilevante contribuiscono all’assorbimento dell’ acqua.
Le foglie rappresentano un eccezione e fanno capo a quelle specie che ancora non hanno completato i cambiamenti fisiologici e morfologici per entrare a far parte a pieno diritto delle succulente, mentre le spine assumono forme, colore e dimensioni diverse. In assenza delle foglie, la fotosintesi clorofilliana è stata trasferita al fusto. Ai Cactus fanno capo frutti commestibili come il fico d’India, diffuso, conosciuto e coltivato anche nel nostro paese, con particolare riguardo alle coste del Sud.
Alcune specie colonnari vengono utilizzare per realizzare siepe e divisioni, mentre di altre ne è vietata la coltivazione e detenzione, per il loro potere allucinogene. Ai Cactus bisogna assicurare: una collocazione illuminata e soleggiata, per una crescita regolare ed uniforme; una temperatura non inferiore ai 7-8°C, anche se non mancano specie particolarmente resistenti al freddo, che sopportano temperature che scendono di oltre 10 °C sotto lo zero; un terriccio sabbioso, areato, leggero e drenante; interventi di innaffiatura ben tarati alle esigenze della specie; un rinvaso quando la massa radicale lancia segnali di insofferenza, per carenza di spazio a disposizione; la difesa e cura dagli attacchi da parte dei parassiti animali e vegetali; un Vaso che, per materiale, forma e dimensione risponde alle effettive esigenze della pianta.
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