Gradini in pietra

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I gradini in pietra spaziano dai gradini da giardino od orto, realizzati con la tecnica de fai da te, utilizzando risorse recuperate in loco, nel rispetto dell’ambiente circostante ed in maniera economica, ai gradini di monumentali e millenarie gradinate, quale accesso ad imponenti ed antiche costruzioni, come musei, monasteri, conventi, luoghi di culto, residenze reali, centri storici, ecc.

Anche per le gradinate in pietra, una volta stabilità la pedata e l’alzata del singolo gradino, questa, per ragione di confort e sicurezza, deve risultare la stessa per l’intera gradinata. Per agevolare il deflusso dell’acqua piovana, evitando che si formino fastidiose e scivolose pozzanghere, è opportuno assicurare alle pedate una leggerissima pendenza. Sono molto apprezzati per realizzare gradinate destinate a vincere dislivelli nell’ambito dei giardini, gradinate di norma affiancate da rampe, perché ogni punto del giardino possa essere raggiunto da attrezzi a ruota, come la carriola, il tosaerba, ecc.

Anche per i gradini in pietra, per stabilirne il numero in grado di vincere una certa pendenza, è necessario fare un po’ di calcoli. In sostanza, si tratta di misurare l’altezza del dislivello, ossia la distanza tra le due aree da collegare e dividerla per la misura dell’alzata, a patto che si riesce a distribuire la pendenza in modo tale che l’alzata dell’ultimo gradino corrisponde al punto più alto del dislivello da vincere.

Immaginiamo un triangolo rettangolo in cui l’ipotenusa rappresenta la linea di pendenza, mentre i due cateti, rispettivamente il prodotto dell’alzata per il numero di scalini ed il prodotto della pedata per il numero degli scalini. Com’è noto, entro certi limiti si può agire sulle misure dell’ alzata e della profondità della pedata, determinando lo scalino per il quale ne esiste un multiplo che con maggiore precisione colma il dislivello.

A parità di pedata, riducendo di qualche centimetro l’alzata, aumenta il numero dei gradini e viceversa, anche se di norma quando per un gradino diminuisce l’alzata, aumenta la profondità della pedata. Se la pendenza da vincere è rilevante, è opportuno interrompere la gradinata con dei pianerottoli, diciamo ogni 10-12 gradini. Per una gradinata sicura e confortevole, bisogna stabilire un’alzata compresa tra i 16 ed i 18 cm, quindi calcolare la pedata, tenendo conto che approssimativamente il doppi dell’alzata più la profondità della pedata deve essere una grandezza prossima a 62-64. La sommatoria delle pedate fornisce la lunghezza della gradinata.

Immaginando di voler collegare due aree del giardino tra le quali sussiste un certo dislivello. Stabilito il numero e le dimensioni del singolo gradino (alzata a pedata), si inizia col primo gradino a valle. Allo scopo si prepara un piccolo basamento di calcestruzzo, come letto del primo scalino, quindi, una volta selezionate le pietre da destinare alle alzate ed alle pedate dei singoli gradini, si provvede a realizzare l’alzata del primo gradino, il cui vuoto sarà colmato con ghiaia.

Cementato l’alzata del primo gradino, si provvede a posare la pietra che farà da seconda pedata. A partire da quest’ultima si provvede a sistemare la seconda alzata, continuando fino a colmare il dislivello tra le due aree.

Man mano che vengono cementate le singole alzate, prima che il calcestruzzo diventa duro, con l’ausilio di un frattazzo si provvede a livellarne la superficie superiore, al fine di una corretta posa in opera delle pietre destinata a formare le pedate, alle quali è opportuno assicurare una certa pendenza per favorire il deflusso dell’acqua piovana, evitando così la formazione di scomode e pericolose pozzanghere. Durante l’utilizzo del frattazzo, con l’ausilio della livella a bolla d’aria, assicurare ai gradini una certa orizzontalità. Circa le tipologie di pietra, molto apprezzati risultano i gradini in pietra lavica ed in pietra serena.

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