Il primato di longevità appartiene al regno vegetale ed in particolare agli alberi. Quali sono le caratteristiche di tali alberi e quali le specie che riescono a convivere con parti morte di se stessi, che continuano a far parte del tronco per millenni? Approfondiamo il tema.
Per poter effettuare un censimento, che risulti affidabile, degli alberi longevi è, ovviamente necessario conoscere, con ragionevole precisione, la loro età. Notizia che sovente risulta imprecisa e di difficile determinazione.
Come si misura l’età di un albero?
Esistono 3 distinti metodi per determinare l’età di un albero e precisamente:
Per conteggio degli anelli annuali di accrescimento.Gli anelli annuali di accrescimento sono cerchi concentrici che si susseguono alternando legno di colore più chiaro a legno di colore più scuro e che si possono visualizzare tagliando il tronco secondo un piano trasversale ad esso ortogonale. Gli anelli si formano per il diverso accrescimento delle cellule del legno nell’arco dell’anno. In primavera si formano grandi cellule a bassa densità di colore chiaro. In autunno le cellule divengono sempre più piccole e dense e di colore scuro. Quindi per determinare l’età dell’albero basta contare i cerchi. Il sistema descritto presenta però i seguenti inconvenienti.
Per effettuare il conteggio bisogna segare l’albero. Fortunatamente è possibile contare gli anelli scongiurando questa evenienza anche servendosi di uno speciale strumento noto come succhiello di Pressler. Questo permette di effettuare un carotaggio del tronco, operazione che non crea particolari traumi all’albero, partendo dalla corteccia fino al midollo. Il carotaggio evidenzia una alternanza di legno più chiaro e più scuro in corrispondenza dei cerchi annuali di accrescimento e permetterà, così, di contarli senza segare completamente il tronco.
Il metodo della conta dei cerchi è applicabile solo se l’albero cresce ad una latitudine in cui vi sia una netta differenziazione delle stagioni. Ai tropici ad esempio, dove le stagioni non sono climaticamente differenziate, non vi sarà un netto stacco tra legno chiaro e scuro durante l’accrescimento annuale e così i cerchi risultano difficilmente distinguibili.
Eventi climatici particolari come possono essere piogge prolungate possano dar luogo a falsi cerchi di accrescimento e falsare la determinazione dell’età.
Per datazione col carbonio 14. La datazione col carbonio 14 consente di calcolare il numero di anni che sono trascorsi dalla morte di un organismo vivente, sia esso animale o vegetale. Pertanto per poter calcolare con tale metodo l’età di un albero bisogna disporre di un campione di tessuto ligneo necrotico dell’albero. La datazione del tempo trascorso dal momento della morte di detto campione determina l’età minima dell’albero.
Dividendo la lunghezza della circonferenza del tronco dell’albero, misurata ad un metro e mezzo di altezza dal terreno, per il valore di accrescimento annuale stimato. L’accrescimento annuale dipende ovviamente da molti fattori, la specie in esame, le caratteristiche del terreno, la collocazione geografica, le condizioni climatiche, etc. Per tali motivi non potrà essere un parametro preciso e conseguentemente l’età dell’albero calcolata con tale metodo è solo indicativa.
Un ulteriore fattore che induce complicazione nel computo degli anni di un albero longevo è il fenomeno delle colonie clonali.
Colonia clonale di alberi.
La colonia clonale di alberi è un gruppo di alberi che hanno tutti il medesimo patrimonio genetico e che si originano per riproduzione vegetativa (simile a quella per talea) e quindi non sessuata (per semi) da un unico progenitore.
Per comprendere il problema facciamo un esempio pratico. Nella Svezia Centrale si trova un abete rosso noto col nome di Old Tijco il cui tronco ha una età di circa 300 anni mentre l’apparato radicale, alla datazione del carbonio 14, ha mostrato una età di oltre 9500 anni. Un vecchio tronco probabilmente è morto molti anni fa e l’apparato radicale è rimasto dormiente ma vitale nel terreno per poi germogliare dopo secoli e secoli un nuovo tronco.
Specie più longeve e alberi più vecchi del mondo.
Riportiamo di seguito solo alcuni degli alberi che hanno una lunga aspettativa di vita:
Ginkgo Biloba. E’ un albero antichissimo e longevo, può vivere anche 1000 anni, originario della Cina. In Italia è stato introdotto nella seconda metà del 700 ed ha una funzione ornamentale.
Sequoia sempervirens. E’ originaria dell’America del Nord ed appartiene alla famiglia delle Cupressaceae. E’ un albero alto ed imponente, infatti, può facilmente raggiungere i 100 metri di altezza e circonferenze del tronco di 50 metri. A tutte queste doti aggiunge anche una notevole aspettativa di vita che può raggiungere i 2000 anni. Gli esemplari importati in Europa crescono meno e sono meno longevi raggiungendo a fatica i 150 di vita.
Taxodium. Sono conifere che raggruppano tre distinte specie: Taxodium ascendens, Taxodium distichum, Taxodium mucronatum nota anche come Cipresso di Montezuma. Originarie del Nord e Centro America fino al Messico, sono alberi caducifoglie alle latitudini settentrionali e divengono sempreverdi man mano che ci si sposta verso il Sud. Vivono diverse centinaia di anni, anzi un Taxodium mucronatum noto come Arbol del Tule che cresce nel parco di una chiesa sita in Santa Maria del Tule in Messico, ha una età stimata col metodo del tasso di accrescimento tra i 1200 e i 1400 anni.
Pinus longaeva. E’ una specie di pino e quindi una conifera sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinaceae. Natio delle montagne del Sud-Est degli USA, non raggiunge grandi altezze, massimo 15 metri, ma in compenso è particolarmente longevo come d'altronde ben si intuisce dal suo nome. Un esemplare, infatti, noto come Matusalemme, che vive nelle Montagne Bianche della California al conteggio degli anelli effettuato su un carotaggio da esso prelevato ha mostrato la veneranda età di 4700 anni.
Picea abies o Abete rosso. Conifera sempreverde della famiglia delle Pinaceae, è originario dell’Europa del Nord e Centrale. In Italia è diffuso sulla catena delle Alpi a quote che vanno dai 600 ai 2000 metri. E’ un albero dal portamento imponente che raggiunge facilmente anche i 50 metri di altezza. E’ una delle specie più longeve se non la più longeva in assoluto. Un esempio è fornito dall’ Old Tijco di cui si è già parlato.
Cupressus sempervirens o Cipresso mediterraneo o Cipresso italiano. E’ una conifera sempreverde che raggiunge altezze di 35/40 metri diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo ed il vicino Oriente compreso l’Iran da cui sembra che provenga. E’ longevo e raggiunge in qualche soggetto i 1000 anni. Ad un esemplare denominato Sarv-e Abarqu o Albero di Zoroastro che vive ad Abarqu nella provincia di Yazd in Iran è stata stimata un’età di almeno 4000 anni.
Olea europaea od Olivo. E’ un albero da frutto che si origina nel vicino Oriente (Sponde del Mediterraneo; Penisola Arabica ed Iran) molto longevo ed in condizioni ottimali (climatiche e terreno adatto) può tranquillamente raggiungere i 1000 anni. Ne sono un esempio:
Olivo di Vouves. Si trova nell’isola di Creta in Grecia nella provincia di Chania. Non è stato possibile effettuare una datazione col carbonio 14 per mancanza di tessuto necrotico in quanto il durame è andato perso, ma una stima col conteggio dei cerchi ha fornito un’età di almeno 2000 anni.
Olivo di Luras. Si trova in Gallura provincia di Sassari in Sardegna. E’ un ulivo inselvatichito che si stima abbia una età compresa tra i 3000 ed i 4000 anni.
Castanea sativa o Castagno europeo. E’ una specie del genere Castanea che appartiene alla famiglia delle Fagaceae diffusa in Europa e nel bacino del Mediterraneo Sud Orientale. Può essere longevo ed un esempio è costituito dal Castagno dei Cento cavalli che si trova sulle pendici dell’Etna in Sicilia e che ha un’età stimata tra i 2000 ed i 4000 anni.
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