Guida informativa sui piani cottura in vetroceramica: le caratteristiche, i prezzi indicativi, i consumi, e qualche utile consiglio su come pulirli affinché conservino nel tempo la bellezza iniziale.
Per meglio comprendere le caratteristiche ed il ruolo dei piani cottura in vetroceramica, è opportuno qualche considerazione su questo materiale, uno tra i più resistenti al calore.
Si tratta di un materiale ottenuto con un processo cosiddetto di cristallizzazione controllata, a seguito del quale il nuovo materiale, per l’appunto il vetroceramica, cumula le qualità del vetro di partenza e quelli dei comuni materiali ceramici: un manufatto resistente al calore, duro, facile da pulire e bello da vedere.
In considerazione di queste proprietà una buona parte della produzione di vetroceramica viene destinata alla realizzazione dei piani cottura, di cui nella tabella seguente ne sintetizziamo le caratteristiche:
Ottima resistenza al calore |
Con temperature fino ai 700-800°C |
Infrangibilità |
Buona resistenza agli urti |
Assenza di porosità |
Caratteristica che ne facilita la pulizia |
Rigidezza |
Superiore a quella del vetro |
Indeformabilità |
Dilatazione termica prossima allo zero |
Mediamente i piani cottura in vetroceramica prevedono da 3 a 5 zone di cottura, evidenziate da cerchi concentrici. Tranne qualche eccezione, i comandi non sono rappresentati dalle tradizionali manopole a vista, bensì integrati nella lastra.
Nella versione dei moderni comandi touchscreen per azionarli basta sfiorarli con le dita.
Rispetto ai piani di cottura tradizionali presentano i seguenti vantaggi:
Naturalmente presentano anche degli svantaggi:
Sia nella versione da appoggio che da incasso, la lastra di vetroceramica viene posta sopra gli elementi riscaldanti per cui sostanzialmente i piani cottura in vetroceramica si differenziano per il tipo di alimentazione, per cui avremo:
Il piano in vetroceramica viene riscaldato grazie a resistenze elettriche circolari concentriche, tante quante sono le zone di cottura, o da lampade alogene infrarosse poste immediatamente al di sotto della lastra in vetroceramica. In pratica, le resistenze o le lampade riscaldano la lastra e questa le casseruole. In questo passaggio solo il 50% del calore arriva a destinazione.
Le lampade rispetto alle resistente elettriche riscaldano più velocemente e consumano meno.
Per ogni zona di cottura è previsto un indicatore di calore residuo, per evitare che la si possa involontariamente toccare quando è ancora molto calda. La spia resta accesa fino a quando la temperatura non scende al di sotto di una certa soglia, una volta che è stata interrotta l’alimentazione.
I piani elettrici in vetroceramica sono compatibile con qualsiasi tipo di casseruola, purché abbia il fondo perfettamente piano, e rispetto a quelli a gas hanno il vantaggio dell’assenza di pericolosità collegata alle fughe di gas, anche se hanno un costo più alto, sia per l’acquisto iniziale che per i costi di gestione.
Bisogna fare altresì attenzione a non poggiare sul piano bollente strofinacci o vettovaglie in plastica.
Inoltre, con l’alimentazione alogena, bisogna usare casseruole col fondo opaco per evitare di riflettere la luce delle lampade.
Vediamo innanzitutto come riscaldano: poggiando la pentola in acciaio o ghisa (in ogni caso di un materiale ferroso) sul piano cottura, all’atto dell’accensione, grazie a speciali bobine collocate sotto la lastra di vetroceramica, si crea un campo magnetico le cui correnti riscaldano direttamente il fondo della pentola, la qualcosa velocizza la cottura del cibo e riduce i consumi.
L’alimentazione si interrompe nel momento stesso in cui viene rimosso il recipiente dalla zona cottura.
Sotto l’aspetto della sicurezza e del confort il grande vantaggio è quello che il piano non si riscalda in quanto il calore passa dal sistema radiante direttamente alla pentola e non si rischia di ustionarsi.
Come accennato, sono bandite le padelle in vetro, terracotta e metalli sintetici. Nel caso di utilizzo di un tegame col fondo non ferroso, il solo inconveniente è che questo non si riscalda. Per contro, quando il piano è acceso, bisogna fare attenzione a non poggiarvi stoviglie in materiale ferroso che potrebbero essere scambiate per il fondo della casseruola, e quindi essere riscaldate.
Unisce i vantaggi economici dell’alimentazione a gas all’eleganza ed ai pregi dei piani cottura in vetroceramica, grazie alla superficie in vetro che circonda i bruciatori, perfettamente integrati nel piano.
Caratterizzato da una cottura meno veloce degli altri due sistemi di riscaldamento, elettrico e a induzione, rispetto ai tradizionali piani di cottura (smaltati e in acciaio inox), presenta il vantaggio di prevedere una zona di recupero calore, utilizzabile per tenere le vivande in caldo, riscaldare il pane, ecc. In pratica si tratta di un piano radiante, che prevede una zona, in genere al posto di uno dei fuochi, dove viene recuperato il calore dai fuochi accessi.
I moderni piani in vetroceramica a gas sono tutti dotati di un dispositivo che interrompe la fuoriuscita di gas in assenza di fiamma.
Il consumo “in termini di bolletta” di un qualsiasi piano cottura in vetroceramica (il termine vetroceramica si riferisce esclusivamente al materiale del piano, una lastra di materiale ceramico vetrificato) dipende dal tipo di alimentazione e dall’efficienza del sistema riscaldante.
Fatta questa premessa, diciamo che:
Premesso che in linea generale i piani cottura in vetroceramica sono più costosi di quelli tradizionali in acciaio inox, ferro smaltato, ecc, riportiamo i prezzi indicativi di alcuni modelli:
La pulizia dei piani cottura in vetroceramica risulta più facile rispetto ai fornelli tradizionali, essendo privi di griglie e piattelli.
Non bisogna usare però prodotti aggressivi come quelli per la pulizia del forno, sgrassatori, anti-calcare e spugne abrasive, perché possono danneggiare il piano. In commercio esistono prodotti specifici per la pulizia di questo materiale, ma è possibile usare anche un panno umido con acqua calda e aceto.
Per i residui più ostinati ci si può aiutare con un raschietto per il vetro, in genere fornito in dotazione assieme al piano cottura. In questo caso potrebbe essere utile riscaldare il piano quanto basta per fare ammorbidire eventuali incrostazioni, quindi rimuoverle.
La pulizia deve essere molto accurata e rimuovere possibilmente ogni residuo di cottura per evitare che possa bruciarsi al successivo uso del piano cottura.
I piani cottura in vetroceramica non necessitano di particolare manutenzione. Se la vetroceramica dovesse danneggiarsi, è necessario cambiare tutto il piano.
Ancora oggi i piani cottura a gas, in acciaio inox o ferro smaltato, restano i sistemi più diffusi, vuoi per il minor prezzo di acquisto che per il minor costo di gestione (costo del gas rispetto alla corrente).
Tuttavia i piani cottura in vetroceramica a induzione sembrano essere destinati a diventare i piani cottura delle nuove e future generazioni nonostante siano i più costosi.
La scelta è dettata dai vantaggi funzionali ma soprattutto dal design che dona all’ambiente cucina un aspetto moderno ed elegante, anche nella versione alimentata a gas, per la quale i bruciatori sono perfettamente integrati nella piastra.
I piani in vetroceramica rappresentano un connubio di eleganza e tecnologia innovativa, sono, infatti, interamente integrabili nel top, per cui il piano cottura diventa una continuazione del piano di lavoro. Si adattano perfettamente con gli ambienti moderni e minimalisti.
Consigli per l’utilizzo: Per migliorarne l’efficienza il fondo della pendola non deve essere inferiore alla grandezza del fuoco (zona di cottura). |
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