Petunia cure e coltivazione

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Guida informativa sulla petunia, erbacea annuale coltivata come annuale, dalle tecniche di moltiplicazione alle cure colturali, dalla semina in vaso e piena terra alla semina nei semenzai e successivo trapianto.

Informazioni sulla petunia.

Pianta originaria dell’America meridionale e del Brasile, a portamento cespuglioso, ramificata dalla base, che viene coltivata come pianta annuale. Della famiglia delle Solanacee, conta oltre una trentina di specie, caratterizzate da una vistosa fioritura, che produce da maggio a settembre, con fiori variamente colorati dal bianco al rosa, dal rosso al viola, raccolti in infiorescenza a forma di imbuto e fusti prostati o ricadenti che possono superate l’altezza media di 40-50cm. Pianta ornamentale coltivata in vaso su balconi e terrazzi e in piena terra in giardino, per realizzare aiole colorate che preannunciano la primavera. Alle originarie due specie, Petunia violacea e Petunia arillari, rispettivamente a fiori viola e bianchi, nel corsi dei decenni si sono aggiunti una molteplicità di ibridi, soprattutto a portamento ricadente, che coltivati in vaso, decorano balconi e terrazzi. Di questi ibridi, in tutta Europa compreso il nostro paese, la varietà ricadente maggiormente diffusa, apprezzata e coltivata è la Petunia Surfinia, riproducibile solo per talea, dal momento che produce un seme sterile. Per le aiole dei giardino risultano maggiormente indicate le varietà a portamento eretto.

Clima e caratteristiche del terreno adatto alla coltivazione della petunia.

Luce, sole, luoghi riparati e acqua sono gli elementi necessari per far vivere bene questa pianta. Non sopporta il freddo, predilige un clima temperato caldo, caratterizzato da estate lunghe e inverni miti. Necessita di un terreno ricco di sostanze organiche, leggero e ben drenato, in grado di conservarsi fresco, senza ristagni idrici.

Moltiplicazione della petunia.

Per seme ed in misura minore per talea. Le bustine di semi sono reperibili con pochi euro presso fioristi, vivai, garden center, Centri commerciali attrezzati per il giardinaggio. La semina può avvenire direttamente in vaso o piene terra con l’arrivo della primavera o a fine inverno in semenzai da collocare in un luogo riparato, un ambiente con una temperatura di 15-18°C circa ed un’analoga percentuale di umidità.

Come eseguire la semina della petunia in vaso o piena terra: iter operativo.

1-Preparate il letto di semina. Per la semina direttamente nella dimora definitiva, in piena terra, vangate e interrate stallatico maturo, o concime granulare bilanciato a lenta cessione, con un certo anticipo rispetto al momento della semina. Per la semina in vaso, sistemate sul fondo dello stesso uno strato di 2-3 cm di ghiaia, in modo da assicurare un buon drenaggio, seguito da un sottile strato di letame, quindi riempite il vaso con una composta, fatta per metà da terriccio universale e per la restante metà da sabbia e torba in parti eguali.

2-Miscelate i semi con un pugno di sabbia, per meglio distribuirli, seminateli a spaglio e copriteli con un sottilissimo strato di terreno, di uno spessore più o meno pari alla grandezza dei semi. Fate seguire una sottile annaffiatura, servendovi di un annaffiatoio munito di doccetta per evitare di smuovere i semi.

3-Terminata le germinazione, quando la grandezza delle piantine lo consente, cominciate con lo sfoltimento, provvedendo alla estirpazione di quelle più esili, in modo da lasciare spazio sufficiente agli esemplari destinati a diventare piante adulte.

Come eseguire la semina della petunia nei semenzai ed il successivo trapianto: iter operativo.

1-Procurate un contenitore, tipo le cassette per la frutta, riempitelo con un terriccio specifico per semenzaio, da acquistate già pronto per l’uso, o con una composta di sabbia e torba in parti eguali.

2-Preparato il letto di semina, miscelati i semi con la sabbia, seminateli a spaglio, copriteli con lo strato di terriccio e innaffiate, operando come abbiamo visto per la semina nella dimora definitiva. Fino alla completa germinazione innaffiate con uno spruzzino per evitare di alterare la distribuzione dei semi.

3-Coprite il semenzaio con un foglio di plastica trasparente, praticate nello stesso qualche buchetto per evitare che si formi la condensa e ponetelo in un luogo riparato e con poca luce, tipo il garage o la cantinola.

4-Ogni 2-3 giorni rimuovete il telo, fate arieggiare, e inumidite il terriccio se necessario. Terminata la germinazione, togliete il telo di plastica e spostate man mano il semenzaio alla luce.

5-Diradate le piantine man mano che crescono, eliminando quelle in eccesso. Con l’arrivo della primavera, quando le piantine risparmiate avranno raggiunto una grandezza sufficiente (10-12cm) da poter essere maneggiate agevolmente, provvede a trapiantarle nella dimora definitiva.

Per la riproduzione di un numero limitato di esemplari, a scopo amatoriale e domestico, è da preferire la talea, tecnica di riproduzione agamica, che assicura nuove piantine con gli identici caratteri genetici della pianta madre. La talea di 8-10cm, prelevata a fine estate da un ramoscello meno tenero, può essere messa a radicare in una composta di torba e sabbia in parti eguali e successivamente trapiantata, una volta che ha messo sufficienti radici, o interrata direttamente nella dimora definitiva, vaso o piena terra, se le condizioni climatiche e la composizione del terreno lo consentano.

Cure colturali.

Annaffiatura.

Anche se le piante in genere temono più l’eccesso che la carenza d’acqua, la petunia è una pianta che non disdegna l’acqua, una pianta che va innaffiata con regolarità, ogni qualvolta il terreno risulta asciutto, evitando ovviamente i ristagni idrici, anche grazie ad un substrato sufficientemente drenato. Per le petunie in giardino o in vaso all’aperto, bisogna integrare le piogge, concentrando gli interventi di annaffiatura durante la stagione estiva. A scopo indicativo, durante la piena estate potrebbe essere necessario annaffiare almeno 3-4 volte alla settimana, mentre durante la primavera e l’autunno potrebbe bastare annaffiare 1 volta alla settimana.

Concimazione della petunia.

oltre alla importante fertilizzazione del terreno fatta preventivamente o al momento dell’impianto, come abbiamo visto, durante la stagione vegetativa, al fine di massimizzare e allungare la durata della fioritura, ogni 30-45 giorni, è opportuno diluire nell’acqua utilizzata per l’innaffiatura concime liquido a base di fosforo.

Zappettatura, sarchiatura.

Ogni paio di mesi, da aprile a settembre, gli interventi di zappettatura consentano di rompere la corteccia superficiale del terreno rendendolo permeabile, favorendo l’aereazione e ossigenazione delle radici. Nello stesso tempo consentono l’eliminazione delle infestanti senza ricorrere a diserbanti chimici.

Potatura.

Alla fine della fioritura è possibile prevedere un drastico intervento di potatura, con il quale recidere gli steli quasi rasoterra al fine di favorire l’emissione di nuovi getti, in grado di assicurare una nuova fioritura.

Cimatura.

Per un migliore equilibrio tra vegetazione e fioritura, durante la stagione vegetativa, sono opportuni interventi di cimatura.

Malattie e parassiti.

Può essere interessata da malattie da fungo, in presenza di pratiche colturali errate, nonché diventare preda della mosca bianca o aleurodide e degli afidi o pidocchi delle piante. La mosca bianca è un insetto fitofago, che si nutre della linfa della pianta attraverso punture che produce sulle foglie, punture che possono diventare veicoli di virus e batteri. Analogamente, gli afidi, piccolissimi insetti scuri, che vivono in colonia, si nutrono delle piante succhiandone la linfa e lasciando punture, potenziali via d’accesso di infezioni. E’ una pianta sensibile alle avversità atmosferiche come la pioggia, la grandine ed il vento forte. Per scongiurare pericoli di infezioni bisogna rimuovere i fiori appassiti, man mano che si formano.

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