Malta refrattaria: cos'è? A cosa serve? Come si usa? Caratteristiche e prezzi

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Che cosa è la malta refrattaria?

La malta refrattaria è un materiale adatto a resistere, per tempi anche lunghi, a temperature particolarmente elevate (fino a valori di 500/600°C) senza sgretolarsi e senza reagire chimicamente con le sostanze che con essa sono a contatto, che viene applicata su cemento e mattoni refrattari o utilizzata come intonaco. Per queste sue caratteristiche è spesso utilizzata nella realizzazione di camini, forni o stufe in muratura.

Essa è una a miscela composta da:

Viene generalmente commercializzata come una miscela secca già pronta con rapporti precisi legante/inerte che necessita della sola aggiunta di acqua per poter essere utilizzata.

Le sue caratteristiche di resistenza alle temperature elevate le vengono dai suoi componenti di base che sono calcio, argilla comune, argilla macinata cotta fino a completa disidratazione, altri leganti speciali. Ovviamente i componenti elencati possono essere miscelati con diverse percentuali ed in funzione di tali rapporti le proprietà della malta ottenuta cambieranno.

Comunque sia entrando nel dettaglio della composizione chimica di una malta refrattaria comune reperibile in commercio si potrà riscontrare che essa mediamente sarà costituita da:

In definitiva quindi le malte refrattarie hanno la medesima costituzione dei materiali refrattari utilizzati come riempimento in forni e stufe anche se rispetto ad essa, questi sono triturati finemente.

La malta refrattaria è diversa dal cemento refrattario.

Questo, infatti, viene preparato con una miscela di calcare (carbonato di calcio CaCO3) e bauxite (ossidi ed idrossidi di alluminio e ferro) che vengono portati ad altissima temperatura fino a fusione. I pani solidificati che si ottengono vengono poi triturati e costituiscono il cemento refrattario. Una caratteristica del cemento refrattario è che portato a temperature superiori ai 1000°C sinterizza ossia diviene compattissimo formando con i mattoni refrattari su cui è disposto dei legami del tipo ceramico che rimangono stabili anche quando la temperatura diminuisce. Questa sua caratteristica lo rende adatto al rivestimento di forni che lavorano ad elevate temperature >1000°C.

Caratteristiche di questo materiale edile.

Le caratteristiche peculiari di una malta refrattaria comune reperibile in commercio sono:

  • Ottima resistenza a temperature considerevoli dell’ordine dei 500/600°C, in alcune tipologie si arriva anche ai 1000°C ed oltre. La temperatura elevata, come già detto, non induce i componenti della malta a reagire con gli elementi vicini né provoca cambiamenti nella struttura della malta indurita compromettendone la capacità di presa ed indurimento. Ed inoltre anche le considerevoli sollecitazioni provocate dalle notevoli escursioni termiche tra la temperatura ambiente e 500/600°C sono tranquillamente superate.
  • Rapida presa ed indurimento. Una malta refrattaria fa presa in meno di una ora ed indurisce nell’ordine di 5/6 ore.
  • Buona resistenza meccanica alle sollecitazioni.
  • Applicabile su qualunque tipo di supporto siano essi manufatti cementizi che mattoni refrattari.
  • Non può essere lavorata con temperature dell’ambiente inferiori ai 5°C e superiori ai 35°C pena la perdita delle sue caratteristiche.

Costi della malta refrattaria.

La malta refrattaria viene commercializzata in sacchetti da 1-25 Kg ed ha costo che va dai 2 ai 3 € al chilogrammo. E’ acquistabile nei buoni negozi di materiali per l’edilizia, nei centri per bricolage e da siti specializzati su internet.

A cosa serve?

Per la sua resistenza alle elevate temperature, per la sua buona resistenza meccanica ed alle sollecitazioni indotte da notevoli escursioni termiche, la malta refrattaria viene utilizzata:

  • Per mantenere adesi mattoni refrattari e manufatti cementizi nella costruzione e montaggio di caminetti, forni, barbecues, stufe in muratura, canne fumarie, cappe, etc.

Approfondisci caratteristiche e tipologie dei mattoni refrattari.

  • Per stuccare ed intonacare le strutture di caminetti, stufe in muratura come le kachelofen, forni, etc.
  • Per effettuare riparazioni di fenditure che si possono creare nei manufatti su menzionati.
  • Per la costruzione di piani/basamenti di focolai di forni, stufe e caminetti.

Come si prepara ed utilizza questa malta.

Si è già detto che la malta è premiscelata e quindi nella confezione sono già presenti nelle giuste proporzioni legante ed inerte per cui per la preparazione occorre solo aggiungere acqua.

Ma come si procede?

Dato che la malta indurisce rapidamente, nel giro di poco più di mezz’ora non è più utilizzabile perché diviene rigida, conviene partire con piccole quantità quella che si riesce a consumare in 30 minuti circa di lavoro.

Le diluizioni sono all’incirca 3,5 litri di acqua per 10 Kg di malta secca.

La preparazione può, a seconda delle quantità, essere fatta a mano o con un trapano con punta ad elica in un recipiente, oppure nella betoniera.

Puoi approfondire come è fatta e come si utilizza la betoniera.

La miscela a cui si deve tendere deve essere fluida ma non acquosa e priva di grumi.

Come si usa?

La malta fluidificata viene raccolta e posizionata dove occorre con la cazzuola. Lo spessore nel caso di posa in opera di mattoni non deve essere inferiore ad 1 centimetro e non deve superare i 3 o 4 centimetri. La malta in eccesso va subito asportata perché indurisce rapidamente.

Se la malta viene usata per intonacare al posto della cazzuola va usato il frattazzo.

Il consumo di malta ovviamente dipende strettamente dalla lavorazione, generalmente per una superficie di un metro quadrato per un centimetro di spessore richiede circa 18/19 kg di malta.

E’ indispensabile per la buona riuscita del lavoro attenersi alle seguenti norme:

  • Pulire accuratamente le superfici e gli oggetti su cui bisogna applicare la malta: da polvere, grasso e parti friabili.
  • Bagnare accuratamente tutte le parti su cui si deve applicare la malta con acqua. Se sono mattoni o pietrisco sciolti immergerle precedentemente in un secchio d’acqua se sono strutture aiutarsi con una pennellessa intinta nell’acqua.
  • Le lavorazioni con la malta refrattaria non vanno fatte se la temperatura dell’ambiente è superiore ai 35°C o inferiore ai 5°C.
  • Al termine della lavorazione coprire con un telo per consentire una essiccazione più lenta e per impedire possibili screpolazioni e fessurazioni.
  • Se si è usato la malta per costruire un forno attendere una decina di giorni prima di iniziare ad utilizzarlo ed ancora effettuare le prime accensioni con quantità di legno ridotte e crescenti.

Consigli di sicurezza e pratici per l’uso della malta refrattaria.

  • La malta bagnata dà luogo ad una reazione basica per cui è buona norma durante le lavorazioni proteggere gli occhi con appositi occhiali e le mani con guanti. Il contatto della malta con la sclera degli occhi e la pelle può provocare serie irritazioni.
  • Subito al termine del lavoro pulire accuratamente gli attrezzi dai residui di malta per prevenire l’attacco chimico e l’indurimento del preparato.
  • Per evitare sprechi di materiale causato dal veloce indurimento della miscela prepararne la giusta quantità che si riesce ad usare nel lasso temporale di mezz’ora. La parte che resta occorrerà buttarla perché una aggiunta di acqua non ne causa la rifluidificazione.
  • Il materiale in polvere avanzato può conservarsi in contenitori ermetici al fresco e senza luce per circa un anno senza perdere le sue caratteristiche.

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