Guaina impermeabilizzante: tipi, funzioni ed utilizzo

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Guida informativa sulle guaine impermeabilizzanti: a cosa servono questi materiali edili? Scopriamo tipologie, caratteristiche tecniche ed i relativi utilizzi di questi materiali indispensabili per proteggere diverse strutture dalle infiltrazioni e dall'umidità.

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Caratteristiche di una buona guaina impermeabilizzante.

Le guaine impermeabilizzanti sono materiali utilizzati in edilizia per proteggere, principalmente, edifici e loro parti da infiltrazioni di acqua ed umidità che comprometterebbero la stabilità della struttura e ne renderebbero insalubre l’abitabilità. L’impermeabilizzazione che si realizza con le guaine è del tipo continuo ossia è ottenuta ricoprendo l’oggetto da proteggere con un manto continuo privo di interruzioni. Per tale motivo essa, contrariamente a quella discontinua, che è ottenuta sovrapponendo molti elementi di dimensioni contenute (es. tegole), viene utilizzata per l’impermeabilizzazione di superfici che non devono, necessariamente, essere inclinate (come i tetti in tegola) ma che possono essere anche piane.

Una guaina impermeabilizzante deve possedere una serie di requisiti per poter assolvere in maniera soddisfacente al compito a cui è stata deputata. Detti requisiti sono:

Tipologie.

Esistono in commercio svariati tipi di guaine impermeabilizzanti. 

Proviamo ad orientarci in questa vasta gamma di prodotti.

Bitume.

E’ un materiale organico che si ottiene per distillazione del petrolio greggio. Esistono in natura anche dei giacimenti di rocce sedimentarie: arenarie o calcaree impregnate di bitume fossile. Chimicamente è una miscela di idrocarburi paraffinici (derivati dagli alcani) ed idrocarburi naftenici (idrocarburi ciclici saturi ossia privi di legami doppi o tripli). E’ assolutamente differente dal catrame a cui assomiglia per consistenza e colore che è invece una miscela di idrocarburi aromatici e perciò contrariamente al bitume cancerogeno. Facendo gorgogliare ossigeno nel bitume fuso si ottiene il bitume ossidato che fonde a temperature più elevaste dei 50°C (circa 70°C) e diviene fragile a temperature più basse -5°C contro i 0°C. E’ per tale motivo più utilizzato nei lavori di impermeabilizzazione.

Fogli bituminosi.

Servono ad armare ossia ad aumentare la resistenza meccanica del manto bituminoso classico per permetterne il calpestio senza pericolo di lacerazioni. Sono costituiti da fibra di vetro che viene impregnata a caldo da bitume ossidato. Per impedire che i fogli si attacchino si ricopre le loro facce con talco o sabbia. Per realizzare lo strato più esterno del manto bituminoso si usano spesso fogli bituminosi che hanno la superficie esterna ricoperta da scaglie di ardesia o ceramica che sono più resistenti e che presentano un aspetto esteticamente più gradevole.

Chiariamo: si verrà a creare la stessa situazione di una spugna intrisa d’acqua. Dove la spugna è la matrice della miscela e quindi il polimero e l’acqua è il bitume.

In alternativa ai polimeri di polipropilene possono anche essere utilizzati copolimeri di stirolo butadiene. Le guaine sono fornite in rotoli che stendono facilmente ed un foglio di polietilene che impedisce agli anelli di guaina di attaccarsi.

Usi delle guaine impermeabilizzanti.

L’uso più comune delle guaine impermeabilizzanti è per la tenuta dell’acqua dei tetti degli edifici. Ma al di là di questo impiego classico è possibile elencarne una infinità di altri. 

Come ad esempio.

Approfondisci come impermeabilizzare una piscina.

Posa in opera della guaina.

La posa in opera solitamente come già si è detto è pratica e veloce. Si procede con seguente iter:

Sono reperibili in commercio guaine che si incollano con collanti a freddo ed anche guaine autoadesive.

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