L’obiettivo del riscaldamento ecologico non è solo quello di rispettare l’ambiente, ma anche quello di conseguire un vantaggio economico. Scopriamo quali sono i sistemi più utilizzati e quale sia il più conveniente.
Un impianto di riscaldamento viene definito ecologico se ha un minor impatto sull’ambiente. Ossia, paragonato ad altri della stessa categoria, presenta le caratteristiche seguenti:
E’ evidente che, stante la complessità e la molteplicità di possibili realizzazioni di un impianto di riscaldamento, non tutte le condizioni su elencate possano essere contemporaneamente soddisfatte.
Pertanto più semplicemente un impianto di riscaldamento è ecologico se:
Cos’è un impianto di riscaldamento? Un impianto di riscaldamento è un impianto termico che trasforma l’energia resa disponibile da fonte primaria in calore. Questo verrà utilizzato per regolare la temperatura di ambienti, abitativi e di lavoro, e specificatamente per riscaldarli durante l’inverno, quando la temperatura all’interno scende al di sotto del valore considerato di confort abitativo che è di circa 20°C.Il calore si ottiene per trasformazione, nel generatore di calore, di una energia primaria. L’energia primaria che viene trasformata può essere:
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Gli impianti di riscaldamento ecologici più diffusi sono:
Impianti di riscaldamento solare.
Utilizzano ovviamente l’energia del sole (energia rinnovabile ed a costo 0) che convertono direttamente in energia termica.
Esistono due distinte tipologie di impianti a riscaldamento solare e precisamente:
Impianti in riscaldamento con caldaia a legno o a pellet.
Sfruttano l’energia termica che si ottiene dalla combustione del legno e/o del pellet, cilindretti di piccole dimensioni dai 5 ai 30 mm ottenuti pressando segatura secca senza aggiunta di altri elementi. Sfruttano una fonte di energia rinnovabile che è il bosco che, se correttamente gestito, si rinnova in tempi dell’ordine della decina di anni.
Puoi approfondire il funzionamento di una stufa a pellet.
Inoltre la combustione del legno, se viene effettuata in maniera idonea e con il giusto apporto di aria comburente, fornisce come sottoprodotti la sola anidride carbonica e vapor d’acqua. L’anidride carbonica prodotta è pari a quella che la pianta da cui proviene il legno ha sottratto all’atmosfera per fotosintesi clorofilliana. Pertanto la combustione del legno e dei suoi derivati non ha effetto sul bilancio dell’immissione di gas serra in atmosfera.
Impianti di riscaldamento geotermico a bassa entalpia.
Consentono, col medesimo impianto, riscaldamento in inverno e raffrescamento in estate sfruttando la geotermia ossia utilizzando la terra come serbatoio di calore.
Trasferendo calore dalla terra all’interno, durante la stagione fredda, e viceversa durante la stagione calda. Un impianto siffatto consta di:
Anche questo impianto riesce a generare acqua calda a bassa temperatura dell’ordine dei 30/45°C pertanto funziona in maniera ottimale solo con pannelli radianti annegati nel pavimento. Nel caso in cui si utilizzassero termosifoni, che comunque sono meno efficienti, occorrerebbe l’integrazione con una caldaia a metano. Comunque sia la pompa di calore per funzionare richiede una alimentazione elettrica e per produrre 3 Kw di energia termica consuma 1 Kw di energia elettrica che occorrerà prelevare dalla rete dove di norma è prodotta bruciando combustibili fossili. Pertanto se si desidera avere un impianto perfettamente ecologico occorrerà autoprodurre detta energia installando sul tetto un impianto fotovoltaico.
Un confronto tra i vari sistemi di riscaldamento descritti per stabilire quale sia il più conveniente non è né immediato né semplice.
La valutazione, infatti, è fortemente influenzata dallo stato dell’edificio in cui andrà installato.
L’impianto con minor impatto sull’ambiente e più conveniente in assoluto è il riscaldamento solare passivo ma presuppone un edificio costruito con un discreto numero di particolari accorgimenti: orientamento a sud, isolamento termico perfetto, ampie vetrate a sud con vetri speciali, tapparelle e schermi per limitare la radiazione luminosa in entrata e trasmissione del calore verso l’esterno durante le ore notturne. Da tutto ciò si comprende che un impianto di questo tipo è realizzabile solo in fase di costruzione dell’edificio.
Altra tipologia di impianto con ottimi requisiti sarebbe quella a geotermia a bassa entalpia integrata con pannelli fotovoltaici ma anche questa richiede opere complesse e costose che hanno senso o in fase di realizzazione dell’edificio o in una sua imponente ristrutturazione.
Si potrebbe utilizzare anche una caldaia a legna che è in assoluto il combustibile più economico. Ma le caldaie a legno sono problematiche perché necessitano di canna fumaria che nei condomini cittadini non sono semplici da installare.
Pertanto alla fine il sistema più applicabile è la sostituzione della caldaia a gasolio o a gas con una a pellet.
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