Lithops

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Le Lithopos, della famiglia delle Aizoaceae, originarie delle foreste del Sud Africa, piante nane succulente, ormai presente in tutto il mondo, conosciute come “pietre viventi” e “sassi viventi”, per il loro aspetto, danno l’idea di organismi inanimati, caratterizzati da una crescita lenta e impercettibile.

In natura, le piante grasse del genere Lithopos sembrano non trovare la forza per emergere dal terreno, nel quale resta nascosto il piccolo fusto cui fanno capo. Coltivate in vaso, con le dovute cure e concimazioni, fanno la loro timida comparsa, sovrastando il terreno di pochi centimetri, sia per altezza che per larghezza. Sono caratterizzate da un tronco goffo, corto, non a vista ed interrato, cui sovrastano due foglie affiancate, separate da una fenditura. Le varie specie si differenziano per forma, grandezza e colore sia delle foglie che dei fiori.

La fioritura, caratterizzata da fiori a forma di margherite, il cui colore spazia dal bianco al giallo, con un diametro leggermente superiore a quello dei singoli elementi della pianta, fa la sua comparsa dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno. Durante il periodo di piena vegetazione, le nuove foglie fuoriescono dalle vecchie, attraverso una specie di spaccatura che le stesse presentano. Le nuove foglie si alimentano delle vecchie, fino a quando queste ultime completamente esauste e sfibrate vengono meno, cedendo il posto alle nuove arrivate.

Similmente alla Fenestraria, anche le Lithops sono piante fenestrate, nel senso che presentano delle zone trasparenti, che come le finestre si lasciano attraversare dalla luce.

Con riguardo alla luce, le Lithops per una crescita sana e vigorosa necessitano di un habitat bene illuminato, ventilato ed in qualche misura soleggiato. Diciamo in qualche misura in quanto non risultano immune da scottature. In mancanza di luce, calore e ventilazione, la struttura della piante tende a diventare esile e sottile. A differenza della maggior parte delle piante grasse, tranne situazioni climatiche estreme, le Lithops sono una specie che convivono sia con il caldo che con il freddo.

Come la totalità della specie, le Lithops necessitano di un terriccio per piante grasse, sabbioso, leggero e drenante, in grado di scongiurare i ristagni idrici potenziali cause di marciume radicale.

In considerazione di tanto, anche gli interventi di innaffiatura vanno eseguiti con parsimonia nel pieno rispetto delle esigenze della specie, assicurandosi prima di intervenire che il terreno risulti perfettamente asciutto, ossia che non residuano tracce della precedente irrigazione, evitando di intervenire durante le ore particolarmente calde delle giornate estive. Oltre che dalla specie di pianta, gli interventi di innaffiatura per intensità e frequenza risultano influenzati dalla stagione, dalla zona climatica, dal potere drenante del terriccio, dalla grandezza del vaso, dal relativo materiale. Infatti, i vasi in plastica caratterizzati da una minore traspirazione, in qualche misura necessitano di una minore quantità d’acqua. Con i dovuti aggiustamenti, le innaffiature vanno interrotte durante la stagione invernale, periodo di letargo o riposo vegetativo, nonché durante i periodo della fioritura, eseguite con moderazione in primavera ed autunno, procedendo con regolarità durante la stagione estiva, diciamo da 1 a 4-5 volte al mese, facendosi guidare dall’esperienza e dal buon senso, non perdendo di vista che tutte le specie di piante temono l’eccesso d’acqua. Gli interveti di irrigazione, sebbene caratterizzati da una frequenza misurata, devono presentare un’intensità tale da bagnare sufficientemente il terriccio e la massa radicale nella loro interezza.

Le Lithops non sono piante esigenti, si accontentano di un terreno povero di sali minerale, da cui si desume che anche gli interventi di concimazione, con concime per piante grasse a base di fosforo e potassio, possono essere limitati alla stagione primaverile ed inizio estate, ossia durante il periodo di intensa vegetazione.

Circa la potatura, l’intervento non può che riguardare la esclusiva rimozione di parti malate o comunque compromesse.

Circa le malattie, oltre al marciume radicale, conseguenza di eccessi idrici, le Lithops sono potenzialmente attaccabili da parte dei parassiti animali quali, afidi e cocciniglie.

Riguardo la riproduzione, le Lithops si riproducono per seme e per talea da foglia, operazioni da eseguire rispettivamente durante la stagione primaverile ed in quella immediatamente successiva. Circa la riproduzione per talea da foglia, si tratta di prelevare con un taglio netto una parte di foglie, liberarla da eventuali residue della vecchia foglia tramite la quale si è alimentata e, dopo averla lasciata asciugare, interrarla in un substrato particolarmente leggere, asciutto e drenante.

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