Alberi giapponesi: caratteristiche, tipi e prezzi

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Quali sono gli alberi giapponesi? Bonsai e giardini in miniatura sono senza dubbio i più famosi, ma gli alberi giapponesi sono un insieme eterogeneo di specie con caratteristiche diverse. Analizziamo i tipi ed i prezzi degli alberi originari del Giappone

    Indice Articolo:

Cosa si intende per alberi giapponesi? Caratteristiche

Generalmente quando si parla di alberi giapponesi non lo si fa in un’accezione tecnica, ma in un certo senso di “stile”, è difficile, infatti, che ci si riferisca “all’insieme delle specie arboree/arbustive originarie del Giappone”, come vorrebbe la classificazione scolastica, mentre è molto facile che si usino questi termini per indicare “ Bonsai “ e “ Giardini giapponesi, ovvero le due tipologie che sono diventate delle vere e proprie icone della cultura botanica giapponese.

Analizziamole nel dettaglio.

Bonsai: gli alberi nani.
I bonsai sono alberi che, con speciali tecniche di coltivazione di cui nel seguito forniremo un rapido accenno, da adulti presenteranno dimensioni estremamente ridotte: praticamente nane. Tutto ciò pur conservando perfettamente le forme miniaturizzare della specie. Le tecniche di coltivazione sono, infatti, tali da modellare a piacimento forma e dimensione della pianta senza interferire col suo equilibrio vegetativo.La tecnica che può considerarsi una vera e propria forma d’arte nasce in Cina ed intorno al 1600 viene introdotta in Giappone dove si diffonde rapidamente dopo essere stata modificata e perfezionata. L’insieme di accorgimenti che consentono lo sviluppo dell’albero conservandone dimensioni miniaturizzate sono costituite da una lunga serie di adeguate potature di radici e rami accompagnata da altrettanti rinvasi. Per condizionare poi le forme dei rami e del tronco al fine di ottenere quella canonica desiderata vengono poi arrotolati intorno ad essi fili di ferro o di rame e pesi sospesi alle estremità.

 

I Giardini giapponesi.

Sono spazi riservati alla coltivazione di piante ed al loro godimento progettati in maniera da rappresentare paesaggi naturali miniaturizzati e sintetici. Quelli dei palazzi e case di campagne dei nobili avevano un fine estetico e di diletto. Quelli invece dei templi buddhisti erano luoghi di discussioni filosofiche e di contemplazione. Ma come è organizzato un giardino giapponese?I suoi elementi caratteristici sono: alberi, acqua, pietre, sabbia e ghiaia disposti in maniera semplice ed armonica con preciso equilibrio tra spazi vuoti e pieni.

I sentieri di sabbia e ghiaia contornati di pietre devono essere sinuosi e non dritti e comunque le linee sinuose vanno alternate con forme irregolari.Le aiuole ed eventuali composizioni devono essere asimmetriche, irregolari ed in numero dispari. Non vi è prato ma solo distese di forma irregolare di muschio.Gli alberi, di dimensioni non eccessive e di natura diversa, devono essere collocati rispettando una alternanza casuale delle diverse specie evitando ogni simmetria

E’ evidente per quanto fin qui detto che gli alberi giapponesi, comunque li si voglia definire, non costituiscono una categoria botanica ma sono un insieme anche alquanto eterogeneo di specie. Pertanto non è possibile identificare delle caratteristiche che siano comuni, unificanti che li rappresentino.

Tipologie degli alberi giapponesi.

Anche per la classificazione degli alberi giapponesi vale il discorso fatto per le loro caratteristiche. Trattandosi di un insieme molto eterogeneo e non di una vera e propria categoria non esistono dei criteri che li caratterizzino e che permettano di differenziali che non siano quelli più generali che determinano le varie tipologie di alberi e quindi ad esempio: l’altezza, il tipo di fogliame, la forma/dimensione della chioma, etc.

Lista degli alberi giapponesi.

Nel seguito riportiamo una lista naturalmente largamente incompleta degli alberi originari del Giappone che vengono coltivati come bonsai e utilizzati nella realizzazione di giardini giapponesi.

  1. Rododendron. Sono piante arbustive appartenenti alla famiglia delle Ericaceae che raggruppano circa 500 differenti specie. Raggiungono altezze di un metro e sono dotate di chiome aperte che fioriscono in primavera ed estate con fiori a grappoli: bianchi, rosa, rossi, magenta. Sono originarie dell’Europa ed Asia e quindi del Giappone.
  2. Prunus serrulata o Ciliegio giapponese. Appartiene alla famiglia delle Rosacee ed ha fiori di colore rosa e non bianchi come quelli del Prunus cerasus. Il suo fiore in giapponese Sakura è il simbolo del Giappone.
  3. Eriobotrya japonica o Nespolo giapponese. Appartiene alla famiglia delle Rosacee e raggiunge anche i 10 metri di altezza.
  4. Acer palmatum o Acero Giapponese. Appartiene alla famiglia delle Aceraceae. E’ un albero caducifoglie che può anche occasionalmente raggiungere i 10 metri di altezza.
  5. Glicine giapponese o Wisteria. E un rampicante della famiglia delle Fabacee che può anche raggiungere i 20 metri di altezza.
  6. Ginkgo biloba. E’ l’unica specie ancora in vita della famiglia delle Ginkgoaceae ed è una sorta di fossile vivente. Può anche superare i 30 metri di altezza. Ha foglie caduche di colore verde che in autunno diventano gialle.
  7. Bambuseae. Sono piante sempreverdi che appartengono alla sottofamiglia delle Graminaceae. Possono raggiungere anche i 40 metri di altezza.

Costi delle piante giapponesi.

Le piante giapponesi sono numerose e quindi nell’impossibilità di fornire un listino generale riportiamo solo qualche prezzo per fornire un ordine di grandezza.

  • Un bonsai di Acero costa intorno ai 5 €.
  • Un nespolo giapponese in vaso dell’altezza di un metro costa tra i 15 ed i 20 €.
  • Un Rhododendron in vaso osta circa 6 €.

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